John Wall e Bradley Beal oppure Bradley Beal e John Wall. Da qualunque prospettiva lo si vede, il connubio tra i due fuoriclasse degli Wizards resta l'ago della bilancia, il materiale a cui Washington è aggrappata per sperare di acciuffare una finale di Conference che avrebbe il sapore di una vera e propria impresa. Se si analizzano le prime quattro gare della serie, al momento in assoluta parità (2-2), la franchigia capitolina sembra essere la squadra migliore. Se Washington, infatti, avesse gestito meglio l'iniziale vantaggio in gara 1 - hanno segnato i primi 16 punti del match - ed amministrato saggiamente il margine avuto a disposizione nel terzo quarto di gara 2 - avanti anche di 13 punti - probabilmente ora la serie arriderebbe in maniera piuttosto netta, nitida, a coach Scott Brooks ed ai suoi ragazzi.

I 'maghi', per far propria la battaglia, hanno bisogno giocoforza di una vittoria a Boston, nel catino del TD Garden, vittoria necessaria per ottenere il pass e qualificarsi al prossimo round. Per farlo, John Wall e Bradley Beal dovranno giocare una gara pressocchè perfetta, e confermare di essere uno dei backcourt più forti, completi e variegati dell'intera NBA. Un livello, a cui entrambi hanno affermato di essere, nel corso della regular season terminata appena qualche settimana fa. Un saggio delle loro possibilità è stato dato anche in gara 4, con Beal che ha vissuto la sua miglior serata della serie (29 punti, ed 11 su 16 dal campo) ed anche Wall, dopo le prime fasi di match vissute in secondo piano, ha preso in mano le redini dell'attacco degli Wizards, uscendo dal palazzo amico, il Verizon Center, con statistiche brillanti (27 punti, 12 assist e 5 rubate). 

"John Wall è una delle guardie più veloci dell'intera lega. Quando parte in transizione veloce, difficilmente può essere fermato con le buone maniere. Anche Beal non è da meno, è uno dei giocatori più completi che io abbia mai allenato", questo è  quanto affermato dall'head coach Scott Brooks, che però ha tracciato la strada da seguire se si vuol ottenere l'accesso alla finale di Conference: "L'attacco va, ma se non difendiamo, diventa tutto inutile. Dobbiamo alzare l'intensità difensiva, ed arginare il più possibile l'attacco dei nostri avversari. Solo così abbiamo chance di successo". Di certo, il sorvegliato speciale della difesa degli Wizards sarà il playmaker tascabile nativo di Tacoma, Isaiah Thomas, primo violino offfensivo di Boston. Washingotn dovrà opporgli una difesa fisica, cercando di portarlo il più possibile ai margini della contesa. Per fare ciò, bisogna innanzitutto negargli la palla sul perimetro e dunque mantenergli costantemente un uomo attaccato addosso sull'arco dei 7 metri e 25, poi cercando di sbarrargli la strada verso il canestro, evitando che il 'piccolo grande uomo' si trovi ad affrontare in penetrazione avversari ben più grossi e macchinosi di lui, e quindi poter sfruttare il missmatch che si viene a creare.

John Wall, seppur abbia sbagliato le prime nove conclusioni dal campo in gara 4, non si è scoraggiato, ed ha cotinuato ad insistere sia al  tiro, sia nel mettere in ritmo i suoi compagni, specie attraverso il pick&roll con un signor rollante, corrispondente al nome di Marcin Gortat. "Mai buttarsi giù quando all'inizio della gara il tiro non entra", il laconico commento della point guard. Infatti, lo scenario è completamente mutato nel corso del terzo quarto, in cui gli Wizards hanno realizzato ben 42 punti, tra cui un mega parziale di 26-0 che ha spezzato in due tronconi la contesa. Brooks ha definito il quarto vissuto a mille all'ora dai suoi ragazzi come il migliore in assoluto giocato dagli Wizards da quando allena nella Capitale: "In quei minuti abbiamo giocato il miglior basket della stagione, sembrava che in campo ci fossimo solo noi. E' stata una bella sensazione, ma siamo consapevoli, tutti, che gara 5 nel Massachussets non sarà così".

Washington ha bisogno di almeno due grandi prestazioni del proprio backcourt per potersi regalare la finale di Conference contro LeBron James e soci. Boston è un difficile muro da valicare, lo sa bene l'allenatore dei 'maghi', che però nutre fiducia nei mezzi della sua squadra: "Siamo stati sotto 0-2 e non ci siamo fatti prendere dal panico. Non vediamo l'ora di tornare a Boston". Avviso ai naviganti, la serie tra Boston e Washington promette di regalare ancora tanto spettacolo, e scintille.