Con il Draft ormai lontano un paio di settimane, la NBA ha cominciato a mettere in mostra i futuri talenti con la Summer League, cominciata giusto un paio di giorni fa. Il “campionato” estivo della Lega americana serve soprattutto a rookie e sophomore per prendere confidenza con partite diverse da quelle dei college e, come detto, per mettersi ulteriormente in mostra.

Tuttavia, quest’anno, tra i roster delle 30 squadre, è presente un giocatore scelto al Draft del 2014: Dante Exum, chiamata numero 5 degli Utah Jazz, è sceso in campo nella partita tra i suoi Jazz ed i San Antonio Spurs proprio a Salt Lake City.

La scelta di far giocare ad Exum la Summer League è ovviamente della “società” che, in un momento così importante per sé stessa, con il ritorno ai playoff avvenuto la stagione appena conclusa e la volontà di innalzare il livello del roster, si sta ponendo serie domande sul 21enne play. “Non è più uno dei ragazzi giovani”, ha detto Alex Jensen, allenatore alla Summer League dei Jazz. “È tempo di crescere e fare un passo in avanti”.

È chiaro come la situazione di Exum non sia delle più semplici. Gli arrivi di Ricky Rubio via trade, e di Donovan Mitchell e Nigel Williams-Goss via Draft, hanno affollato il ruolo di point-guard della squadra di Quin Snyder che, inoltre, ha l’enorme priorità di firmare Gordon Hayward, diventato free agent, e di rafforzare una squadra che necessita di un ulteriore step in avanti per poter ambiare a qualcosa in più di un secondo turno di playoff. Ecco perché è stato detto ad Exum di giocare la Summer League, per capire se il ragazzo possa effettivamente tornare utile alla causa oppure, se al contrario, cercare di disfarsene per migliore la squadra.