Gli Oklahoma City Thunder arrivano prima di questa gara da due sconfitte consecutive anche se, va sottolineato, il mese di dicembre è stato uno fra i migliori con ben dodici vittorie messe in faretra, cinque delle quali ottenute in striscia. Il record segna 20-17 e quinto posto nella conference, appena dietro agli ottimi Minnesota Timberwolves dell’ultimo periodo. Per i Los Angeles Lakers la questione è leggermente diversa, privati nelle ultime gare del loro rookie titolare, Lonzo Ball, la franchigia sta attraversando un periodo scadente: 7 sconfitte consecutive, 11-25 nella stagione, e caduta fino all’ultimo posto in classifica. Un disastro. La risalita si farà complicatissima se i ragazzi di coach Luke Walton non ribalteranno la situazione il primo possibile. Il momento però non è questo, la gara infatti viene vinta dai Thunder, con un margine ampio e netto al quale LA è riuscita a resistere solamente per un quarto, il primo, chiuso in parità a quota 26. 

Dando uno sguardo ai quintetti i Thunder partono con una novità, il rookie Terrence Ferguson parte titolare data l’assenza di Andre Roberson. Il resto viene completato dai big three di Okc, e dal solito Steven Adams. Per i Lakers torna in campo Kentavious Caldwell-Pope dopo l’assenza nelle ultime gare, Tyler Ennis, Brandon Ingram, Kyle Kuzma e Julius Randle chiudono il quintetto.

La partenza per i Lakers sembra delle migliori, dopo tre minuti staccano Oklahoma di dieci ma Russell Westbrook non ci sta e apre le danze per la sua squadra, prima con una possente penetrazione, poi con un assist acrobatico per la tripla di Carmelo Anthony. Nel secondo quarto si sveglia anche Paul George che decide di propiziare il break che allontana i Lakers; i tre colossi dei Thunder iniziano a prendere margine sugli avversari, che si concretizzerà con 19 punti di distacco all’intervallo (63-44 pro Okc). La mano calda è quella di Anthony, ben 21 punti per lui all’intervallo. Nel terzo quarto Ferguson inizia la sua scalata verso i 24 punti finali, mettendo tre triple nel solo quarto (6 su 9 nella totalità della gara; 66.7%). Concluderà poi l’impresa nell’ultimo quarto, mostrando veramente un buon gioco, e realizzando anche due schiacciate mostruose, una addirittura con windmill annessa.

Per i Lakers oltre all’ottima partenza non si vede praticamente nulla; in fase difensiva manca la comunicazione e le disattenzioni fioccano ad ogni azione. In fase offensiva oltre a Kyle Kuzma (18 punti) la squadra produce veramente poco; Caldwell-Pope spinge solo nelle prime fasi di gara, poi anche lui come il resto svanisce sotto i colpi di Oklahoma. La situazione è pessima ma non irrisolvibile, occorre ritrovare presto l’equilibrio, per farlo però occorre che Lonzo Ball torni presto perché ora più che mai si nota come il suo contributo aiuti la squadra a produrre gioco. Certo è che una franchigia non può contare solo su un giocatore, non è ammissibile una serie di sconfitte di questo genere se si vuole raggiungere un qualsiasi risultato. 

TABELLINI

Oklahoma City Thunder: Punti - George/Ferguson 24, Anthony 21, Westbrook 20; Assist - Westbrook 12, Felton 10, Hamilton 4; Rimbalzi - Huestis 9, Anthony/Westbrook/Adams 6, Grant 5

Los Angeles Lakers: Punti - Kuzma 18, Pope 12, Clarkson 11; Assist - Ennis 6, Pope 4, Caruso 3; Rimbalzi - Nance Jr 7, Pope 6, Ingram/Randle/Lopez 5