Boston Celtics - Los Angeles Clippers 119-129 

La vendetta sportiva di Doc Rivers si concretizza nella notte, al TD Garden, dove l'allenatore dei Clippers e dei tanti successi dei Celtics espugna il suo ex palazzetto sfruttando il crollo verticale, fisico, dei ragazzi di Stevens. La pausa arriva nel momento migliore per Irving e soci, visibilmente in affanno quando le rivali alzano i ritmi in attacco e difesa. Non basta nemmeno una percentuale da tre prossima al 50% ed un Irving scatenato da 33 punti ed 8 assist per porre rimedio alle enormi fatiche nelle due metà campo dei Celtics: Brown e Tatum sparacchiano dal campo, non sono reattivi come negli scorsi mesi difensivamente e l'attacco dei Clippers ne beneficia, sfruttando soprattutto la fisicità di DeAndre Jordan nel pitturato.

Ai padroni di casa non basta nemmeno la reazione di orgoglio e di qualità a cavallo dei due quarti centrali: se il primo periodo è tutto di marca ospite, con un positivo Gallinari a fare da spalla, con Harris, al centro di Rivers, nelle due frazioni centrali Boston ritrova un briciolo di inerzia e di intensità, sfruttando tra le altre cose una non perfetta difesa degli ospiti. Non basta però, perché nonostante il più quattro firmato da Horford ad inizio quarto periodo, sono Lou Williams e Harris a ribaltare la contesa e dare il là al parziale decisivo per la vittoria dei Clippers. Boston accusa il colpo, risponde a fatica, prima dei canestri della staffa di Gallinari e di Harris. Passa Los Angeles, TD Garden ancora violato. 

Chicago Bulls - Toronto Raptors 98-122

Se due indizi fanno una prova, oramai i Toronto Raptors dovrebbero averne già racimolate tante in vista di un finale di stagione che vedrà la formazione di Casey sicuramente protagonista nella lotta alla conquista della Eastern Conference. Oramai DeRozan e compagni non possono più nascondersi e, soprattutto, appaiono sempre più convinti in questa nuova versione, quella che ha per un attimo accantonato il gioco ragionato e fatto prevalere il corri e tira. Sembrano beneficiarne tutti, soprattutto quando - come stanotte allo United Center di Chicago - i canadesi alzano il ritmo vertiginosamente. Dopo un primo quarto in relativo controllo, con le marce alzate il giusto, nel quale i Bulls sembravano tenere bene il passo degli ospiti grazie alle iniziative di Markkanen, Lopez e di Portis dalla panchina. 

Non basta però per contenere l'impeto dei Raptors, che con la second unit formata da Siakam, Poeltl, VanVleet e Miles ribalta il -6 e pone le basi per la fuga definitiva. Valanciuas ed Ibaka, al ritorno sul parquet, banchettano nel pitturato ma non solo, mentre DeRozan e Lowry rifiniscono l'opera per il +12 all'intervallo lungo. L'allungo si propaga anche in avvio di ripresa, quando di fatto si decide la gara: i Raptors limitano l'attacco dei Bulls ad un misero 16% da oltre l'arco, asfissiando i tiratori di Hoiberg sul perimetro e scappando in transizione quando possibile. La forbice si allarga, Chicago non ha la forza per rispondere ed il prosieguo della gara è un garbage time senza particolari note di merito.