Quinta vittoria consecutiva dei Golden State Warriors, ancora imbattuti dopo la pausa per l'All-Star Game, che passano alla Philips Arena di Atlanta contro gli Hawks di Mike Budenholzer, anche grazie a 28 punti a testa di Stephen Curry e Kevin Durant. Il due volte MVP della regular season gioca però solo poco più di un tempo, poi abbandona la partita per una leggera distorsione alla caviglia. Allo United Center di Chicago i Bulls di Fred Hoiberg vincono in rimonta sui Dallas Mavericks di Rick Carlisle. 

Atlanta Hawks - Golden State Warriors 109-114

Alla Philips Arena di Atlanta coach Kerr lascia a riposo Shaun Livingston, mentre dall'altra parte è ancora titolare il rookie John Collins, dopo l'addio di Ersan Ilyasova. Golden State inizia con McGee che prova a fare la voce grossa nel pitturato e con Draymond Green a trovare due volte Kevin Durant al ferro e Klay Thompson al tiro dall'arco. Gli Hawks non si fanno intimidire, arrivano a canestro con Schroder e segnano due volte dall'arco con un caldissimo Taurean Prince. Anche Collins aggiunge punti per un primo quarto ad alto punteggio, chiuso sul 31-33 da una tripla di Nick Young. L'ex giocatore dei Lakers si ripete nel secondo periodo, con i Warriors che allungano grazie a Klay Thompson, Andre Iguodala e David West. La risposta di Atlanta è nei tiri da tre - quattro in pochi minuti - a bersaglio di uno scatenato Kent Bazemore, in gran spolvero contro la sua ex squadra. Ma al suo rientro in campo Steph Curry domina la scena, segna in penetrazione e soprattutto da tre punti, consentendo ai suoi di chiudere il primo tempo sul 50-62, nonostante un Dennis Schroder indomito. Curry riprende da dove aveva lasciato anche nel terzo quarto, ma poi Steve Kerr decide di farlo sedere per i postumi di una distorsione alla caviglia subita in apertura di partita. Gli ospiti toccano il +15, si affidano a Kevin Durant e provano a gestire la sfida. KD si prende la scena alla sua maniera, ma Atlanta non molla, tenta la rimonta con Schroder, Bazemore e Collins. Prince lavora bene sui due lati del campo, il tedesco segna da centrocampo sulla sirena del quarto per l'84-90 e il punteggio rimane a elastico. Mike Muscala e Malcolm Delaney vanno a bersaglio dall'arco, ma dall'altra parte Klay Thompson e Nick Young ricacciano indietro gli Hawks, con la collaborazione di Iguodala e West. Golden State rischia però nel finale, subendo canestri ancora da Bazemore e da Schroder, che con tre liberi porta i padroni di casa sul -3, 109-112. Ma sull'ultimo possesso Iguodala ruba la palla a Bazemore e schiaccia in contropiede regalando la vittoria ai californiani. 

Atlanta Hawks (19-44). Punti: Bazemore 29, Schroder 27, Collins 16, Prince 15. Rimbalzi: Collins 8. Assist: Schroder 9. 

Golden State Warriors (49-14). Punti: Durant e Curry 28, Young 16, Thompson 15. Rimbalzi: Green 7. Assist: Green 9.

Chicago Bulls - Dallas Mavericks 108-100

Quintetti confermati allo United Center, con Cristiano Felicio e Dwight Powell da centri delle rispettive squadre. Partenza lanciata dei Mavs, che allungano immediatamente grazie a Harrison Barnes e soprattutto a Dennis Smith. Il rookie di Carlisle segna da tre, in penetrazione e dalle media distanza, mettendo in mostra tutti i suoi miglioramenti stagionali. Chicago invece fatica tremendamente in attacco, trova punti e giocate estemporanee da Kris Dunn e Zach LaVine, ma riesce a rimanere in scia grazie all'impatto in uscita dalla panchina di Bobby Portis. Avanti 24-32 dopo la prima pausa, i texani non si fermano, volano via con due triple di Dirk Nowitzki e trovano punti anche da Doug McDermott e J.J. Barea. Chicago barcolla, viene tenuta in piedi dal talento di Lauri Markkanen e dall'intensità di David Nwaba, con Dunn che sale gradualmente di colpi. Ancora Dennis Smith chiude il primo tempo alla sua maniera, sul punteggio di 47-49, con i Bulls di nuovo in partita. Alla ripresa delle operazioni Dallas sembra poter controllare nuovamente la sfida, perchè Harrison Barnes diventa on fire, Nowitzki e Smith continuano a segnare, mentre fa più fatica al tiro Wesley Matthews. Il nuovo allungo degli ospiti costringe Hoiberg a pescare nuovamente dalla sua panchina: stavolta è Denzel Valentine a riportare sotto i padroni di casa, con David Nwaba e Lauri Markkanen protagonisti. All'ultima pausa i Mavs sono avanti di una decina di lunghezze, con Maxi Kleber e Dwight Powell che paiono sigillare la partita, ma il quarto quarto diventa tutto dei Bulls, che non sbagliano più nulla al tiro, si affidano alle scorribande di Zach LaVine, ai canestri di Bobby Portis e di Kris Dunn per il pareggio e il sorpasso. I Mavs non riescono più a replicare, e una tripla di Markkanen chiude i conti per la vittoria di Chicago. 

Chicago Bulls (21-41). Punti: Portis 22, Dunn 18, Markkanen 17, Dunn 16, Nwaba 10. Rimbalzi: Markkanen 12, Nwaba 11. Assist: Dunn 7. 

Dallas Mavericks (19-44). Punti: Barnes 26, Smith 25, Nowitzki 18. Rimbalzi: Powell 11. Assist: Matthews 4.