Grazie a un fantastico quarto quarto offensivo, guidati da Lonzo Ball (18 punti, 6/10 dall'arco, 11 assist e 7 rimbalz), i Los Angeles Lakers di Luke Walton sbancano l'AT&T Center di San Antonio contro gli Spurs di Gregg Popovich, sempre più in difficoltà. Vincono in trasferta anche gli Utah Jazz di Quin Snyder, che non sbagliano al Golden1 Center di Sacramento contro i Kings di Dave Jorger. 

San Antonio Spurs - Los Angeles Lakers 112-116

Fuori causa LaMarcus Aldridge per una distorsione alla caviglia, coach Popovich ritrova Gasol in quintetto e lancia Davis Bertans dalla palla a due, mentre dall'altra parte Walton deve fare a meno di Brandon Ingram (problema muscolare all'anca), con Kyle Kuzma subito in campo. Buon avvio degli Spurs, che allungano fino al 21-8 grazie all'energia di Patty Mills, ai canestri del lettone e al contributo dalla panchina di Manu Ginobili e di Rudy Gay. I gialloviola faticano a carburare, poi trovano ritmo dall'arco con Ball, con lo stesso Kuzma e Caldwell-Pope. Julius Randle si fa valere nel pitturato, Isaiah Thomas aggiunge punti dalla panchina per tenere in scia i suoi, sotto 30-23 alla prima pausa. San Antonio muove bene la palla in attacco, trova canestri anche da Danny Green, Joffrey Lauvergne e da un Pau Gasol in versione tripla doppia, nonostante le bombe di Brook Lopez e la solita produzione di Kyle Kuzma e Kentavious Caldwell-Pope. Anche Tony Parker dà segni di vita nel finale di secondo quarto, chiudendo il primo tempo sul 60-53. Alla ripresa delle operazioni Dejounte Murray ci mette più intensità, arrivando a concludere al ferro, con Mills e Bertans ancora protagonisti. Brook Lopez comincia a segnare ancora in post contro Gasol, ma i gialloviola vanno soto anche di diciassette punti, travolti dall'energia di Murray e da un paio di buone giocate di Kyle Anderson. A tenere a galla gli ospiti ci pensano Caldwell-Pope e Thomas sul finire del terzo quarto, poi Kuzma e soprattutto Travis Wear all'inizio del periodo decisivo. Qui la partita si fa punto a punto: Manu Ginobili incanta come di consueto, Tony Parker prova a scuotersi nuovamente, ma il finale è tutto dei Lakers, che a suon di triple ribaltano il risultato: protagonista Lonzo Ball, fantastico dall'arco (anche per lo spazio concessogli sul pick and roll), che completa la rimonta iniziata da Randle e Caldwell-Pope. L'ultima tripla di Rudy Gay ha il sapore della beffa per San Antonio, ora sull'orlo del baratro. 

San Antonio Spurs (36-27). Punti: Gasol 19, Gay 15, Mills 14, Ginobili e Murray 12, Bertans 11. Rimbalzi: Gasol 10. Assist: Gasol 8.

L.A. Lakers (28-34). Punti: Randle 25, Thomas 21, Ball e Caldwell-Pope 18, Lopez 14, Kuzma 11. Rimbalzi: Caldwell-Pope 13. Assist: Ball 11.

Sacramento Kings - Utah Jazz 91-98

Non c'è Willy Cauley-Stein in quintetto per coach Jorger, rimpiazzato dall'esperto greco Kosta Koufos. I Jazz prendono subito il controllo delle operazioni, con Rudy Gobert dominante sotto i tabelloni: il francese spazza via gli avversari a rimbalzo, segna nel traffico e lancia gli ospiti sul parquet del Golden1 Center. Sacramento mette invece in mostra i soliti limiti offensivi, mascherati dalla sapienza cestistica del serbo Bogdan Bogdanovic e da un paio di canestri del veterano Zach Randolph. I californiani fanno così gara a inseguimento, soffrono la fisicità di Derrick Favors e l'impatto dalla panchina di Jae Crowder, ancora una volta importante per coach Snyder, sia in difesa che al tiro da tre punti. Anche Jonas Jerebko si mette in mostra per Utah, mentre dall'altra parte le seconde linee rispondono soprattutto al nome di Skal Labissiere, che aggiunge verticalità contro Gobert. Mitchell e Rubio consolidano il vantaggio ospite, con Ingles meno coinvolto rispetto alle abitudini: all'intervallo lungo lo score è di 43-52. Alla ripresa delle operazioni i Kings profondono il massimo sforzo per rientrare, con De'Aaron Fox sugli scudi, coadiuvato dal solito Bogdanovic e da un Randolph a segno da tre. Ma Donovan Mitchell non ci sta per gli ospiti: il candidato al premio di rookie dell'anno continua a produrre alla sua maniera, lasciando invariato il distacco. A Sacramento non bastano i guizzi continui di Fox e di un Labissiere in buona serata, oltre ai canestri estemporanei di Buddy Hield e Vince Carter. Quando anche Ricky Rubio si aggiunge a Mitchell e Crowder come realizzatore, i Jazz mettono in cassaforte il risultato, proseguendo nella loro rincorsa ai playoffs della Western Conference. 

Sacramento Kings (19-44). Punti: Fox 17, Bogdanovic 15, Randolph e Labissiere 12. Rimbalzi: Labissiere 12. Assist: Jackson, Koufos, Fox e Labissiere 3.

Utah Jazz (33-30). Punti: Mitchell 27, Gobert 16, Favors 15, Crowder 14, Rubio 10. Rimbalzi: Gobert 12. Assist: Rubio 6.