Le due squadre arrivano alla sfida da momenti e situazione largamente differenti: i Denver Nuggets sono in lotta per un posto ai playoffs, ora noni nella classifica, e cercano ossigeno in un momento della stagione a dir poco difficile. I Cleveland Cavaliers non sono certo l’avversario contro cui rilassarsi, la squadra di coach Tyronn Lue sta attraversando un periodo altalenante che rischia di farli cadere a picco nella classifica di est, occhio però ad abbassare la guardia contro “The King”. La squadra dell’Ohio parte nel match con tre dei nuovi arrivati dalla trade dead-line schierati in quintetto: Rodney Hood, George Hill e Larry Nance Jr; a completare i cinque vanno i due veterani di questi Cavs, ovvero Jr Smith e LeBron James. Per Denver nulla di nuovo, il quintetto è quello base con Jamal Murray, Gary Harris, Wilson Chandler, Nikola Jokic e Paul Millsap.

Nel primo quarto le squadre partono subito forte, mostrandoci da ambe due le parti un bel basket. LeBron James si limita ad inventare assist spettacolari, concedendosi qualche isolamento dal post alto. Dall’altra parte dirige Nikola Jokic, che dal post basso diventa un problema irrisolvibile per Tyronn Lue. Nel finale del quarto, in un movimento a liberarsi, il centro di Denver si farà male al ginocchio e sarà sostituito da Mason Plumbee; nulla di grave però, il ragazzo serbo tornerà dominante in campo. Questo primo spicchio di gioco viene gestito dai Cavs che prendono prepotentemente quindici punti di vantaggio sui Nuggets: 38-23 il risultato. Nel secondo quarto, però, cambiano le cose e Denver tenta di spingere di più, nonostante la panchina dei Cavaliers parta bene. Al ritorno in campo dei titolari i Nuggets colpiscono con una serie di triple in successione e ritornano rapidamente in partita, LeBron capisce che è il momento di entrare in partita e a suon di canestri tiene i suoi avanti nel risultato: triple dalla lunga, fadeway dalla media e penetrazioni; il ragazzone di Akron sembra avere la mano calda. Nonostante si vada negli spogliatoi sul 70-58, Denver torna sul parquet motivato quanto prima e non abbandona l’idea di risalita.

È sostanzialmente un LeBron James vs Nikola Jokic, con il primo che nella serata vede una vasca da bagno al posto del canestro (15 su 25 al tiro, con 5 su 8 da tre), e il secondo che ci delizia con la sua tecnica in post e qualche bomba dalla lunga se necessaria (2 su 3 da tre punti e 12 su 14 dal campo). I Cavs non riescono a trovare un uomo che possa veramente limitare il centro avversario, come dicevamo parlando del primo quarto, Jokic è l’autore della rimonta Nuggets, anche per la sua vasta presenza a rimbalzo oltre che in zona realizzativa: 13 i rimbalzi conquistati. A fine terzo quarto i Cavs segnano 19 punti nel parziale, Jokic da solo 17; per un 19-29 che fa presagire ad un ultimo quarto da fuoco. I corali di Cleveland fanno veramente poco nella seconda metà di gara, e questo potrebbe essere uno dei fattori che ha permesso il ritorno degli avversari. Il quarto quarto non delude le aspettative, si torna in campo e a otto minuti dal termine della gara Denver prende il primo vantaggio, grazie ad un tiro di Plumlee. Improvvisamente i Cavaliers paiono svegliarsi, prima con una tripla di Kyle Korver, poi con quella di Jeff Green ed infine dall’angolo conclude anche George Hill. Quando decidono di spingere sono chiaramente devastanti, ma giocare le partite a tratti non è sicuramente comportamento da finali Nba.

Ad un minuto e quaranta dal termine i Cavs sono avanti di due, 104-102, ed inizia il King show. Con una penetrazione con fallo porta i suoi avanti di quattro, ma Jokic dall’altro lato rimette subito le cose alla situazione precedente. Risposta chiaramente di James che si prende una tripla dalla lunga distanza, la quale risultato è solo la retina; Millsap poi conclude un leggero sottomano che porta i suoi al meno tre, ma se LeBron James decide che non è la tua serata poco puoi fare per cambiare le cose. Negli ultimi secondi di partita segna due tiri lanciandosi indietro che, sinceramente, fatico ancora a capire come li possa aver messi con tale semplicità; sfiorano l’impossibile nel livello di difficoltà cestistica, ma se ti chiami LeBron anche l’impossibile diventa possibile. Partita che si chiude sul 113-108, 9 degli ultimi punti Cavs li segna il signore in maglia 23, in una sfida bellissima con l’altro leader della squadra avversaria, Nikola Jokic che ha concluso la gara con 36 punti, 13 rimbalzi e 6 assist. James chiude a 39, con 10 assist e 8 rimbalzi. Un dominio notevole quello del nativo di Akron, ma che fa pensare al fatto che forse manchi un vero secondo violino per i playoffs. Riuscirà LeBron a trascinare questa squadra alle Finals o dovrà arrendersi prima? Lo scopriremo solo vivendo. 

Tabellini: 

Cleveland Cavaliers:  Punti; Lebron James 39, Hood 15, Nance Jr 13 - Rimbalzi; Nance Jr 13, James 8 - Assist; James 10, Hill 5 

Denver Nuggets: Punti; Jokic 36, Harris 18 - Rimbalzi; Jokic 13, Chandler/Murray 7 - Assost; Jokic 6