Reduci da tre sconfitte consecutive (undici nelle ultime quattordici gare disputate), i San Antonio Spurs di Gregg Popovich tornano al successo sul parquet amico dell'AT&T Center contro i derelitti Orlando Magic di Frank Vogel. Agevole vittoria per i neroargento, che scappano via nel secondo quarto, toccano anche le quarantadue lunghezze di vantaggio e chiudono con uno scarto di trentasei punti. Serata da 24 punti (11/17 al tiro) per LaMarcus Aldridge, unico lungo in un quintetto di esterni. Ma per riveder la luce dei playoffs, agli Spurs serviranno test ben più probanti. 

San Antonio torna a casa dopo tre trasferte complicate, e Gregg Popovich - ancora privo di Kawhi Leonard - schiera dall'inizio un quintetto piccolo, con Murray, Mills, Green e Kyle Anderson al fianco di Aldridge. Dall'altra parte Vogel deve fare a meno di Aaron Gordon ed Evan Fournier, rimpiazzati nuovamente dal croato Mario Hezonja e dal rookie Jonathan Isaac. Inizio equilibrato, che mostra tutte le titubanze dei padroni di casa, a segno con Aldridge e Green, ma in difficoltà in transizione difensiva. Hezonja e D.J. Augustin lasciano presagire un'altra serata difficile, ma l'ingresso in campo di Pau Gasol cambia gli scenari difensivi degli speroni: il catalano mette a referto due stoppate consecutive, si fa notare anche dall'altra parte del campo, insieme a Tony Parker, a bersaglio dalla media distanza. Dopo un avvio dignitoso, Orlando subisce un parziale di 17-0 nel secondo quarto, che fa sprofondare di venticinque lunghezze la squadra della Florida. Piovono triple sugli ospiti, con Patty Mills, Danny Green e Rudy Gay protagonisti. Popovich ruota vorticosamente i suoi, trova energia da Murray e il solito estro da Manu Ginobili, con Aldridge facilmente a segno contro la difesa dei Magic, letteralmente a picco all'intervallo lungo, nonostante un paio di lampi di Nikola Vucevic, Shelvin Mack e Isaac (62-37).

Non cambia nulla alla ripresa delle operazioni: Orlando è spenta, gli Spurs hanno invece voglia di rivincita, esemplificata da Dejounte Murray, che punta il ferro con aggressività e si fa valere anche a rimbalzo offensivo. Al resto provvede il solito LaMarcus Aldridge, dominante in post, con i padroni di casa che toccano anche le quarantadue lunghezze di vantaggio, ancora con Green e Mills a bersaglio dall'arco. Partita già in ghiaccio a metà terzo quarto: Popovich ne approfitta per concedere riposo ad Aldridge e ai veterani, lanciando i vari Brandon Paul, Davis Bertans e Joffrey Lauvergne. Il lungo francese si batte sotto canestro, Bryn Forbes aggiunge due triple, mentre il garbage time dei Magic serve solo a Marreese Speights e ad Arron Afflalo per iscriversi al referto della gara. Spazio anche a Biyombo, Birch, Iwundu e Purvis per Vogel (l'ex Jonathon Simmons non fa nulla per farsi rimpiangere). Nel quarto periodo non si segna praticamente più: San Antonio è con la testa alle prossime partite, in particolare alla sfida di giovedì contro New Orleans (ancora senza Leonard), Orlando attende solo di tornare a casa dopo una disastrosa campagna occidentale. 

San Antonio Spurs (38-30). Punti: Aldridge 24, Mills 13, Murray, Green, Gasol 11, Parker 10. Rimbalzi: Murray 8. Assist: Parker 8. 

Orlando Magic (20-48). Punti: Simmons e Vucevic 10. Rimbalzi: Vucevic 10. Assist: Augustin 6.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]