Per un giocatore come Ben Simmons è impossibile non riscrivere la storia: una point guard a dir poco anomala, dalle leve lunghissime, con una capacità di fornire assist e di arrivare al ferro che davvero si è vista raramente pur in una lega di livello come la NBA. Stanotte, l’australiano ha portato alla vittoria i suoi 76ers, in rimonta contro i New York Knicks registrando, con 13 punti, 10 rimbalzi e 12 assist, l’ottava tripla doppia della sua stagione da rookie: superato Magic Johnson, che nella sua prima stagione ne mise a tabellino sette. Nella storia, solo l’irragiungibile Oscar Robertson ha fatto meglio: 26 triple doppie alla stagione d’approdo nella lega.

All’interno della gara del Madison Square Garden, terminata 118-110, Simmons ha anche superato i 500 assist in stagione, raggiungendo le due leggende citate sopra nell’esclusivissimo club di rookie capaci di infilare in contemporanea più di 1000 punti, 500 rimbalzi e 500 assist in una stagione. “Stabilire un record insieme a Magic ed Oscar Robertson per me è surreale. Le persone vogliono che io sia un tiratore, o comunque un giocatore che al momento non sono. Posso segnare, ma sono in grado anche di prendere rimbalzi e passare bene la palla, e preferisco fare questo invece che forzare conclusioni” sono state le dichiarazioni, mai banali, del diretto interessato.

Assieme a Joel Embiid (29 punti, 10 rimbalzi e 4 assist) e Dario Saric (21 con 12 carambole catturate), l’aussie ha guidato Philadelphia alla vittoria in rimonta, dopo essere finita sotto di 13 punti nel terzo quarto, utilissima per scacciare i demoni della sconfitta di due sere prima contro Indiana. Attualmente, i Sixers si posizionano al sesto posto nella Eastern Conference, in piena lotta per un posto playoffs tra i Wizards (una partita di vantaggio) ed i Bucks (una partita e mezza di ritardo).

Ovviamente, Ben Simmons, che sta viaggiando a 16.2 punti, 7.7 assist e 7.8 rimbalzi di media, è considerato il principale candidato al premio di Rookie dell’Anno insieme a Donovan Mitchell degli Utah Jazz, protagonista di una stagione da realizzatore decisamente clamorosa.

Ieri sono arrivati per Simmons anche i complimenti del suo allenatore, Brett Brown, che si è detto molto felice dell’esperimento da point-guard, che sta portando i frutti voluti. “Nel futuro comunque potrà agire sia da point guard che da lungo forte, io lo vedo così. È alto due metri e otto, potrebbe avere grandi vantaggi contro numeri quattro più lenti di lui. Mentalmente sono diviso tra queste due idee, ma per ora sono più orientato a schierarlo da 1”. Il diretto interessato, comunque, ha espresso una chiara preferenza: “Posso giocare da quattro, ma non voglio che sia la mia posizione-tipo. Preferisco decisamente giocare da guardia, sento di poter fare molto di più in questa situazione. Io e Coach Brown abbiamo una grande relazione, posso parlarci tranquillamente, non mi opporrò ad eventuali esperimenti, ma se non dovessi avere buone sensazioni ovviamente glielo farò sapere”.

Ovviamente, con la grande incognita Markelle Fultz (a proposito, su internet circolano video molto incoraggianti riguardo il rientro dall’infortunio alla spalla, che probabilmente avverrà già nel finale di stagione se il prodotto di Washington si dovesse sentire sicuro) è impossibile designare un futuro preciso per l’oceanico: se la prima scelta assoluta all’ultimo draft dovesse rientrare al meglio delle proprie forze, sarebbe assurdo  che due talenti del genere  si “rubino” minuti in rotazione a vicenda. Motivo per cui, un Simmons da Power Forward potrebbe aprire scenari rosei, anche se andrebbe a togliere il posto da titolare ad uno strabiliante Dario Saric. Insomma, lo scacchiere in mano a Brett Brown permette varie mosse, ma solo poche, quelle giuste, potranno mettere sotto scacco l’intera lega.

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Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.