La vittoria all'ultimo respiro contro gli Oklahoma City Thunder non è bastata a sviare i timori dei tifosi dei Boston Celtics sul caso Kyrie Irving. L'ex giocatore dei Cleveland Cavaliers, ormai fuori causa da quattro partite, è k.o. per un non ben definito problema al ginocchio sinistro, gonfio, ma non lesionato (inizialmente si era parlato di tendinite). La prospettiva di non avere il suo miglior giocatore al top per i playoffs fa tremare tutta Boston, che è già priva di Gordon Hayward e Daniel Theis, mentre devono recuperare dai rispettivi infortuni Jaylen Brown e Marcus Smart.

Nonostante lo staff medico dei Celtics ritenga che il riposo sia la soluzione più indicata per il recupero di Kyrie, il giocatore si sottoporrà nelle prossime ore a un secondo parere, per valutare le opzioni disponibili, secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di Espn. Della situazione Irving ha parlato coach Brad Stevens, pochi minuti prima della gara poi vinta al TD Garden contro i Thunder, chiarendo che la sua point guard non prenderà parte al giro di trasferte a Ovest (quattro) che attende ora la squadra: "E' ancora la stessa cosa di cui abbiamo già parlato - dice Stevens ai microfoni di Chris Forsberg di Espn - il ginocchio è stato gonfio in questi giorni. Kyrie ha lavorato davvero duro per gestire questo problema durante l'intera regular season, penso che gli ultimi giorni siano stati positivi, sono fiducioso guardando al quadro complessivo della situazione. Ora è fuori per questo gonfiore, non perchè noi abbiamo deciso di lasciarlo a riposo. E' questo il punto, ne abbiamo già parlato, vogliamo che si senta al 110% della forma. Lui vuole la stessa cosa. A inizio stagione siamo stati fortunati ad attutire l'emergenza infortuni, ma ora non siamo certo nella situazione in cui vogliamo far riposare qualcuno. Kyrie è fuori perchè ha un ginocchio gonfio. Non si tratta di un nuovo infortunio, ma di qualcosa che stiamo gestendo da tempo. La situazione attuale ci induce a non farlo giocare e a non farlo partire con la squadra per le prossime trasferte. Ora andrà alla ricerca di un altro parere. Non è nulla di nuovo, solo un gonfiore che persiste".

Circa l'eventualità di un intervento chirurgico è intervenuto via radio, sulle frequenze di 98.5 The Sports Hub il general manager Danny Ainge: "Non è detto che Kyrie debba operarsi. Magari dovrà farlo, ma forse non in questa stagione, bensì nella prossima o in quella ancora successiva. Penso che avrebbe potuto operarsi anche prima se lo avesse voluto, ma non sono certo che l'intervento chirurgico sia necessario in questo momento". Il diretto interessato aveva invece parlato esclusivamente di riposo, dopo la gara contro gli Indiana Pacers, quella del suo stop forzato. Ora si valuteranno opzioni alternative, con secondi pareri medici, nella speranza che il problema al ginocchio non sia grave e che Irving possa presentarsi in buone condizioni ai nastri di partenza della postseason. Inutile sottolineare quanto sia importante il ruolo dell'ex Cavs nel roster dei Celtics, che in questa stagione hanno già dovuto fare a meno di Gordon Hayward, k.o. nell'opening night (il ragazzo non ha abbandonato speranze di rientro nell'annata in corso, ma la franchigia intende procedere con cautela), e ora sono costretti a fronteggiare gli infortuni di Daniel Theis (intervento chirurgico al menisco) e di Marcus Smart (lesione al legamento del pollice della mano). Il più vicino al rientro sembra essere Jaylen Brown, sophomore ancora ai box nell'ambito del protocollo della concussion, mentre per Smart si spera di poterlo riavere per i playoffs. Un po' come per Kyrie Irving, uomo intorno al quale ruotano le aspettative della squadra biancoverde.