Houston Rockets - Phoenix Suns 104-103

Sembra l'anno buono per gli Houston Rockets di coach Mike D'Antoni e, la vittoria nella notte ottenuta sui Phoenix Suns, sembra confermarlo a tutti gli effetti. Anche in una serata dove le percentuali da tre sono piuttosto fallimentari e l'approccio alla contesa non è dei migliori, anzi, tutt'altro, i Rockets ottengono la vittoria allo scadere, grazie ad una tripla dall'angolo di Gerald Green che corona la rimonta: sotto di 11 a fine terzo quarto i padroni di casa serrano le fila difensivamente e, nell'ultimo possesso, con la difesa di Phoenix attirata magneticamente da James Harden, è profeta in patria a mettere a segno il tiro della vittoria decisivo, lasciando gli ospiti con l'amaro in bocca. 

Vittoria che probabilmente i Suns meritavano quella del Toyota Center, dove Jackson e compagni dominano fin dal principio complice un atteggiamento scellerato dei padroni di casa. Se il vantaggio di tre a fine primo quarto fa dormire sonni relativamente tranquilli a coach D'Antoni, è il secondo periodo a dare il là alla fuga dei Suns: Capela e Tucker provano a mettere una pezza ai primi tentativi di break firmati da Williams ed Harrison, ma sono i canestri di Daniels e Jackson a valere il parziale negli ultimi quattro minuti ed il più 17 all'intervallo. L'attacco di Houston riprende colore dopo l'intervallo, ma è in difesa che i Rockets consentono fin troppo a Jackson e soci, i quali pagano qualcosa spalle a canestro ma conservano undici punti di margine alla penultima sirena. Sembra poter bastare per condurre in porto la sfida, anche perché Harden sbaglia molto da tre ed il ritmo dell'attacco di Houston non è quello solito, ma non è così. Il barba sfonda in penetrazione, Tucker e Green cuciono il gap dalla distanza, prima dell'ultimo minuto. Harden impatta, Jackson fa +2 a 1.4" dal termine, ma l'ultima parola è di Green. 

Utah Jazz - Memphis Grizzlies 107-97

Nessun patema, o quantomeno molti meno di quelli patiti dai Rockets, per gli Utah Jazz che, davanti al pubblico amico della Vivint Smart Home Arena hanno la meglio dei derelitti Memphis Grizzlies. Ospiti che, rispetto alle ultime uscite, riescono almeno a limitare i danni e a dare del filo da torcere ai padroni di casa per tre quarti, con un Marc Gasol tornato per una notte quello della passata stagione: gara pressoché perfetta per l'iberico, autore di 28 punti con un clamoroso 11/12 dal campo e 6/7 da oltre l'arco dei tre punti. Non basta però, perché dalla parte opposta Mitchell - 22 - ed uno splendido Exum in uscita dalla panchina - 21 per lui a referto - riescono a trascinare nel finale di gara i Jazz ad un preziosissimo successo che consente ai ragazzi di Snyder di allungare a +2 sui Clippers. 

Gara apparentemente archiviata dopo un primo quarto perfetto dei padroni di casa: Mitchell e O'Neale per la prima spallata ai Grizzlies, Crowder ed Exum per la seconda che, prima della sirena di fine primo quarto, da ai Jazz 15 punti di vantaggio. L'attacco di Memphis si affida a Brooks ed a Gasol per cucire il gap creatosi e, complice un minimo rilassamento della difesa dei padroni di casa, i Grizzlies riescono a rosicchiare punto su punto fino al -5 dell'intervallo lungo. Il terzo quarto sembra premiare ancora gli ospiti i quali, forti dell'inerzia del secondo quarto, riescono ad accorciare ulteriormente fino al vantaggio firmato da Gasol con due triple di fila. Utah si scuote e risponde grazie ad Ingles e, soprattutto, grazie all'ingresso di Exum. I due australiani ribaltano la sfida come un calzino, dando nuova linfa ai padroni di casa in vista del finale. Memphis molla la presa, lasciando a Mitchell l'opportunità di chiudere i giochi con una decina di punti personali in un amen.