Devin Booker ha già dimostrato di poter essere uno dei giocatori d'elite della NBA, segnando 70 punti contro i Boston Celtics la scorsa stagione nel sublime palcoscenico del TD Garden. Dovrebbe essere un futuro All-Star. Ma quando i Phoenix Suns diventeranno una squadra di un certo livello, il classe 1996 sarà ancora un giocatore della franchigia dell'Arizona? Quello di Phoenix è attualmente il peggior record della NBA e mancherà la postseason per l'ottavo anno consecutivo.

"Quest'anno speravo che sarebbe stato quello giusto per fare il definitivo salto di qualità dopo annate difficili, ed invece non è andata proprio così. Io sono un vincitore nella vita, e quindi vivere queste delusioni non è facile". Booker, fermo al palo dal 15 marzo a causa di un problema alla mano destra, ha viaggiato su medie di tutto rispetto: 24.9 punti, 4.7 assist e 4.5 rimbalzi per partita, dimostrando anche al terzo anno di aver fatto tanti progressi, al tiro ma anche in difesa. Ha raggiunto il 38.3 per cento al tiro da oltre l'arco ed in più ha partecipato al 'Three Point Contest' nel corso del week-end dedicato all'All Star Game. Non si accontenta, e si aspetta profondi cambiamenti da questa offseason: "Sarà un'estate importante per noi, il nostro general manager Ryan McDonough ci ha confidato che sarà molto aggressivo. Abbiamo tanto talento giovane, e parecchio spazio di salary cup da poter riempire. Ci muoveremo molto, ne sono certo".

Phoenix ingaggerà anche un nuovo head coach dopo il licenziamento di Earl Watson e l'ingaggio 'ad interim' di Jay Triano. Anche da questa scelta passerà gran parte del progetto di crescita della franchigia: "Watson mi ha aiutato tanto, credeva in me ed è riuscito ad estrapolare il meglio. Purtroppo questa Lega è un business e spesso si pagano colpe altrui. Ne ho viste già di tutti i colori. A noi serve un allenatore che sia in grado di fare gruppo, come ad esempio D'Antoni a Houston, loro sono diventati compagni di squadra ma soprattutto amici fuori dal campo, questa è l'arma in più".

Booker ha il diritto di firmare un accordo quinquennale del valore di 156 milioni di dollari con i Suns in chiusura di offseason. Se il 21enne non dovesse firmare un'estensione questa estate, sarà un restricted free agent nel 2019, ma l'impressione è che il giocatore non voglia lasciare Phoenix. Crede nel talento della sua squadra, ed è rimasto positivamente colpito da Josh Jackson, quarta scelta assoluta dello scorso Draft: "E' un ragazzo molto piacevole, oltre ad essere davvero forte. Sa fare molte cose in campo, è talentuoso, il futuro gli appartiene". Con i Suns fuori da ogni discorso legato alla post season, ad attenderlo ci sarà una lunga estate: "Resto in palestra ad allenarmi, e spero che chi arrivi lo farà il prima possibile, in modo tale da poter iniziare un tipo di lavoro tutti insieme, al completo. Io amo questo gioco, mi concentro sul mio mestiere, ho un sogno, quello di riportare in alto Phoenix".