Una partita dalle tinte contrastanti la gara tre che si è giocata all’AT&T Center di San Antonio tra gli Spurs e gli Warriors, per un periodo che sia dentro che fuori dal campo non può far certo sorridere la franchigia nero argento, oggi privi anche del loro head coach Gregg Popovich assente causa lutto per la tragica scomparsa della moglie Erin. A sostituirlo il suo vice Ettore Messina, che altre volte aveva avuto la possibilità di allenare direttamente la squadra in partite di regular season, oggi al suo debutto assoluto ai playoffs.

Partita cominciata con il piglio giusto dai padroni di casa che con Gay, Green e Mills si portano subito in vantaggio, ma Golden State risponde colpo su colpo mantenendosi a contatto e tentando il sorpasso a metà primo quarto con un gioco corale enciclopedico e una difesa che comincia a salire di colpi. San Antonio non demorde e si riporta in vantaggio a pochi secondi dal termine con Parker ed Anderson, fino agli ultimi secondi in cui gli Warriors rimettono la testa avanti con una folata di Durant che chiude il primo quarto. Equilibrio che si mantiene intatto anche per i primi minuti del secondo quarto, con gli Warriors sempre a condurre ma gli Spurs ribattono colpo su colpo, con un ottimo inizio di quarto di Parker. Dopo pochi minuti San Antonio prova a mettere la freccia con un parziale di 8-0, che tuttavia viene immediatamente colmato da Durant e Iguodala, i quali riportano gli Warriors avanti prima del pareggio targato Aldridge. A tre minuti dal termine Golden State porta una delle spallate decisive per le sorti della partita con un parziale di 2-11 aperto da Green e costruito da Durant, Looney e soprattutto Thompson che dona un buon margine ai campioni NBA in carica alle porte del secondo tempo.

Aldridge prova a scuotere i suoi all’inizio del terzo quarto, innescando una reazione portata avanti da Mills e Green, sedata senza troppi sforzi dagli Warriors che con Durant, Thompson Green e Iguodala rispondono alle offensive nero argento e successivamente allungano scavalcando la soglia della doppia cifra di vantaggio piuttosto presto. I frequenti viaggi in lunetta di Livingston e l’ottimo impatto sulla partita di Cook fanno il resto per la squadra ospite che si trova con ben 14 punti di vantaggio al termine del terzo quarto. Gli Spurs provano a reagire subito nei primi minuti dell’ultima frazione di gioco con Bertans e Anderson, ma gli Warriors rispondono con gli interessi prima con Thompson e successivamente con Green e Livingston. San Antonio si affida a Mills e Aldridge, ma non riesce mai ad impensierire Golden State che con il minimo sforzo mantiene invariate le distanze tra le due squadre, strappando la vittoria in trasferta ed indirizzando pesantemente la serie verso un, ormai probabile sweep per i campioni nba in carica, davvero troppo forti, anche senza Curry, contro questi Spurs, privi di Kawhi Leonard e in generale in una situazione difficile sotto molti punti di vista.