Zero preoccupazione per LeBron James dopo la brutta sconfitta in gara-1 di Finale della Eastern Conference al TD Garden di Boston contro i Celtics di Brad Stevens. Ma anche senso di urgenza per il Prescelto e i Cleveland Cavaliers in vista del secondo episodio della serie, in scena stanotte in Massachusetts. L'orribile prestazione della prima sfida dovrà lasciare spazio a tutt'altro atteggiamento, emotivo e tecnico, della squadra di Tyronn Lue.

Se non è quotata una reazione di rabbia e talento di LeBron James, proprio l'allenatore dei Cavs ha già anticipato di voler apportare alcune variazioni sul tema della serie. Probabile la partenza in quintetto di Tristan Thompson, canadese centro della squadra, con Kevin Love spostato da numero quattro. Annosa questione, quella dei lunghi in casa Cleveland, perchè è da inizio stagione che Lue ha impostato il Beach Boy da numero cinque, nonostante il relativo entusiasmo del giocatore da UCLA. Ora c'è da contenere Al Horford, che per i Celtics non è solo un realizzatore, ma anche e soprattutto un facilitatore, quello che in gergo si chiama point forward. "Guardando le statistiche - le parole di Tyronn Lue riportate da Dave McMenamin di Espn - negli ultimi tre anni, tra tutti i giocatori che hanno difeso contro Horford in almeno trenta possessi, Tristan Thompson è il migliore della lega. Avevamo valutato questa opzione anche prima di gara-1, ma avevamo vinto sette delle ultime otto gare di playoffs e non abbiamo voluto cambiare nulla prima di una sconfitta. Abbiamo deciso di rimanere così finchè non avessimo giocato male con quel quintetto che ci aveva portato fino a questo punto". L'altro tema di gara-2 riguarderà LeBron James: "Abbiamo solo bisogno che sia aggressivo - aggiunge Lue - specialmente quando i Celtics cambieranno su di lui, mettendogli addosso a rotazioni giocatori più piccoli o il loro numero cinque. Deve essere aggressivo e fare le giuste giocate. In gara-1 non eravamo sincronizzati dal punto di vista offensivo e tutto ciò ce lo siamo portati dietro in difesa". Difesa che ora dovrebbe ruotare su Tristan Thompson, con Love da quattro, LeBron da tre, Smith e Hill nel backcourt e Kyle Korver in uscita dalla panchina. 

"Horford è un gran bel giocatore - dice il lungo canadese - è un All-Star, ma bisogna essere pronti a giocare contro gente di questo livello. Lo abbiamo già incontrato in passato, ai tempi di Atlanta, quando giocava insieme a Paul Millsap. Penso anche ai lunghi di Chicago, Joakim Noah e Pau Gasol, tutti All-Star e gran giocatori: sono queste le sfide che fanno per me, perchè voglio sempre migliorarmi e mettermi alla prova. Penso che come squadra, dal primo all'ultimo, dovremo giocare tutti in maniera più dura. Quando entrerò in campo in gara-2 proverò a portare questa durezza ed energia. Ma il nostro quintetto deve essere pronto a reagire al primo colpo. Ne abbiamo bisogno, ci servirà essere fisici e dare un segnale da quel punto di vista. Se lo starting five riuscirà a reggere sin dall'inizio, poi sarà più facile per la second unit entrare e far sì che l'intensità continui. Generalmente, quando LeBron incappa in una partita come quella di domenica, poi fa qualcosa di leggendario. Ma, allo stesso tempo, non possiamo affidarci solo a lui. Dobbiamo fare il nostro lavoro, aiutarlo ed essere presenti. Più saremo attivi, più gli apriremo la strada". Molto criticato dopo gara-1, anche Kevin Love è atteso al riscatto: "Penso che nel primo tempo siamo stati un po' soft - dice il Beach Boy - abbiamo lasciato liberi alcuni dei loro esterni, gli abbiamo fatto prendere fiducia. I Celtics hanno giocato estremamente bene durante questi playoffs, alcuni ragazzi sono saliti di livello. Tocca a noi migliorare per farli sentire come noi in gara-1. Mi aspetto una gran risposta da LeBron, lo ha sempre fatto da quando è tornato a Cleveland e da quando ci sono io qui. Immagino che sarà un po' come gara-2 contro Indiana. Avevamo appena subito una brutta sconfitta e lui è entrato in campo e ha iniziato subito a giocare alla grande. Approccerà questa partita come uno che vuole prendersi la leadership della sfida e riscattarsi dopo gara-1". 

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]