La quiete dopo la tempesta. Nel ventre del TD Garden, nello spogliatoio dei Boston Celtics, regna il sereno, con il successo in gara 2 che infonde ulteriore serenità e fiducia all'ambiente. Eppure rispetto a gara 1 i padroni di casa hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio dei Cleveland Cavaliers, trascinati come prevedibile in avvio da un sontuoso LeBron James. Incredibile la prestazione personale del 23, il quale ha messo a referto 21 punti nei primi 10 minuti di impiego sul parquet, con Brad Stevens che non ha esitato a definire quanto visto una tempesta perfetta. 

"Siamo stati bravissimi a rispondere alla tempesta. LeBron è stato incredibile nel primo tempo. Sapevamo di poter avere degli alti e bassi durante l'arco di tutta la gara e così è stato, riuscendo quasi sempre a reagire nel modo migliore alle loro folate. Sono stati anche bravi a costruire dei buoni tiri e metterci in difficoltà sull'asse Korver-Love, quando fanno quel gioco di blocchi sulla sinistra. Ci hanno fatto male. L'aspetto che più mi rende felice è che abbiamo resistito alla tempesta, perché era facile crollare dopo quanto accaduto. E' una cosa che abbiamo costruito nel corso di tutto l'anno, anche ad inizio stagione quando abbiamo fatto quella striscia di tantissime vittorie. Siamo sempre stati un gruppo resiliente, che andava alla ricerca del modo giusto per vincere qualsiasi partita. Credo che così sia stata costruita questo tipo di mentalità". 

Chiaro riferimento alla sfuriata iniziale di James e, soprattutto, alla capacità di resilienza della sua squadra, capace comunque di restare aggrappata al match nelle volte in cui è stata sotto di 11 e, nel finale di primo tempo, di rosicchiare con cinismo e maturità quei 4-6 punti che sono risultati di fondamentale importanza nell'ottica della rimonta della ripresa. Il tecnico prosegue nella sua analisi, continuando a sottolineare questo tipo di aspetto: "Sappiamo che dobbiamo migliorare ancora molto su alcuni aspetti, ma la maggior parte di quello che mi importa è che la squadra abbia la capacità di rispondere a tutto quello che ci succede. Eravamo a conoscenza del fatto che LeBron potesse avere quella sfuriata, che avrebbero avuto dei momenti migliori rispetto a gara 1 e sapevamo di dover essere pronti mentalmente a rispondere e l'abbiamo fatto nel miglior modo possibile". 

Una delle chiavi di volta della gara è stata, senza ombra di dubbio, l'impatto che nella ripresa ha avuto Marcus Smart, i cui intercetti, canestri e, in generale, la cui energia è risultata di fondamentale importanza nella vittoria: "E' un ottimo palleggiatore, è un ottimo passatore, ha un'ottima visione di gioco, è fantastico nel leggere i lob per Al a canestro. La sua capacità di attaccare con rapidità i loro cambi sui pick&roll è stata importantissima per noi. Anche nella passata stagione loro coinvolgevano Green o lo stesso James, o Love, nei cambi e siamo stati bravi a punirli come volevamo. Inoltre ci mette un'intensità pazzesca in tutto quel che fa ,ci mette l'anima ed il cuore, e siamo orgogliosi di averlo con noi nella nostra squadra". 

Da un protagonista ad un altro, con Stevens che parla così della prestazione di Brown, autore di 23 punti nella notte: "Jaylen è stato aggressivo dall'inizio alla fine della partita. Sta disputando una postseason clamorosa. E' ovviamente fondamentale per noi, soprattutto nel primo tempo quando ha segnato molti tiri che ci hanno tenuto a contatto con loro. Anche nel terzo ha segnato, ma lì abbiamo avuto maggiori percentuali da parte di tutti quanti, segnando dei tiri che nel primo non avevamo realizzato". 

Infine, la chiosa ancora riguardante LeBron James e la sua partita in generale, chiusa con una tripla doppia da 42 punti, 12 assist e 10 rimbalzi. Sul modo in cui i suoi hanno limitato LeBron e su come intendono proseguire nella sua marcatura nel prosieguo della serie, la battuta conclusiva di Stevens: "Abbiamo molte cose ancora da guardare, e sicuramente lo faremo in vista del viaggio a Cleveland per migliorarle ancora. La prestazione di LeBron è stata tremenda. Insomma, ha fatto 42 punti e ne ha messi 21 nel primo quarto. L'unica cosa che credo sia da fare è rendere tutto questo il più difficile possibile per lui. E credo che tutti quelli che lo hanno marcato stasera abbiano provato a fare al meglio il proprio lavoro. Inoltre, la reazione giusta era quella di andare dall'altra parte e provare a rispondere segnando, perché non c'è altro modo per reagire a quanto stesse succedendo". 

Adesso l'attenzione è rivolta a gara 3 che si disputerà nella notte tra sabato e domenica alla Quicken Loans Arena di Cleveland. I Cavaliers non sono ancora spalle al muro ma quasi, con il 2-0 nella serie che mina le certezze di LeBron James e dei suoi compagni.