Assicurarsi la prima scelta assoluta in un NBA Draft è qualcosa che può modificare in positivo il futuro di una franchigia. E' una grande opportunità, un'occasione da non sprecare. Ne sanno qualcosa i Phoenix Suns, da anni squadra in difficoltà, nonostante alcune pesche alte (i vari Dragan Bender e Josh Jackson, lo stesso Devin Booker) nelle ultime sortite di fine giugno al Barclays Center.

Ora la squadra dell'Arizona ha diverse opzioni davanti a sè: sfruttare la prima chiamata per scegliere giocatori del calibro di DeAndre Ayton e Luka Doncic (al momento più indietro la candidatura di Marvin Bagley III), oppure utilizzarla come pedina di scambio, un po' come fatto lo scorso anno dai Boston Celtics, che la cedettero a sorpresa ai Philadelphia 76ers. Di tutto questo ha parlato in questi giorni Ryan McDonough, general manager di Phoenix, sovraesposto mediaticamente e sottoposto a una pressione notevole: "Sì, siamo aperti anche a scambiare la nostra scelta per una superstar - le sue parole, riportate da Espn - è qualcosa che prenderemo in considerazione. Ovviamente, nei giorni che precederanno il Draft avremo maggiori informazioni di quelle che abbiamo ora, dopo tutti i workout fatti, gli incontri con i giocatori, i test atletici. Quindi siamo aperti anche a questa opzione. Ma se ci guardiamo intorno, ci sono davvero pochi giocatori, almeno per ciò che riguarda quelli esperti, che prenderemmo in considerazione in cambio della nostra scelta. Sarà un mese impegnativo per noi. Sono in questa lega da quindici o sedici anni, ma non sono mai stato in una franchigia che aveva a disposizione la prima scelta assoluta. E' una grande responsabilità, specialmente in un Draft come questo, in cui ci sarà tanto talento disponibile". Chi scegliere tra DeAndre Ayton e Luka Doncic? "Difficile, ma credo che troppe persone siano giunte a conclusioni affrettate, pensando che ci siano solo due giocatori in ballo: ce ne sono più di due, è pieno di ottimi giocatori. Sono in NBA dal 2003, e questo è il miglior Draft per quanto riguarda i lunghi che io ricordi. E' soprattutto la qualità, ma anche il numero, dei lunghi di alto livello ad essere fenomenale". 

McDonough prova a spostare l'attenzione da Ayton e Doncic: "Cercheremo di passare più tempo possibile con un gruppo ampio di giocatori, che non è ristretto a cinque o sei ragazzi. In questo momento conduciamo noi le danze, ma per quanto ci riguarda non c'è niente di certo". I Suns hanno a disposizione anche la scelta numero 16 al Draft, oltre alla trentuno, la prima del secondo giro: "Penso che molto di ciò che faremo alla sedici - aggiunge McDonough - dipenderà dalla scelta circa la numero uno. Non avrebbe senso scegliere giocatori con caratteristiche simili sia alla uno che alla sedici. Quindi, se dovessimo prendere un lungo alla uno, probabilmente poi sceglieremmo un giocatore perimetrale alla sedici, e viceversa. Ma abbiamo a disposizione anche altre opzioni, perchè abbiamo accumulato un bel pacchetto di scelte, considerata la chiamata aggiuntiva via Milwuakee e Miami e la numero trentuno, la prima del secondo giro. Sono tutti asset che potenzialmente possiamo muovere, se dovesse piacerci un giocatore a metà o verso la fine del Draft. La nostra squadra ha bisogno di una point guard e di un centro, e direi che con questo Draft siamo in una buona posizione. Ma non stiamo pensando solo ai giovani, anche ai free agents e a tutti gli scenari per possibili trade. Pensiamo e speriamo di essere tra le squadre più migliorate il prossimo anno. Abbiamo costruito il nostro roster senza contratti di lunga durata. Se volessimo, potremmo muovere delle pedine: cercheremo di avvantaggiarci di questa situazione. Gli ultimi tre anni sono stati di sofferenza per noi, siamo nella finestra del rebuilding, ma era tutto previsto: abbiamo studiato questa lega, ma anche altre squadre di sport diversi per capire come ricostruire. E' questo il tempo necessario".

"Senza un periodo del genere, è difficile accumulare abbastanza talento giovane per costruire e crescere in un lasso di tempo sostenibile. Se ricostruisci per più di tre anni, continui a perdere, e questo influisce sulla tua cultura. Ora abbiamo parlato già con diciotto giocatori in vista del Draft: sono tutti ragazzi di talento, con un futuro luminoso davanti. Sarà un ottimo Draft, non solo in termini di talento ad alti livelli, ma anche in termini di profondità".