"Credo che due momenti in particolare ci abbiano penalizzato tanto, nei quali abbiamo giocato davvero male. Oltre alla fine del terzo quarto, anche alla fine del primo abbiamo smesso di giocare, e sono stati dei momenti difficili da superare, che hanno condizionato la gara. Abbiamo avuto nel corso della gara tanti momenti nei quali abbiamo preso buoni tiri non segnandoli, ma in quei due frangenti si è spenta la luce. Ci sono stati un paio di possessi sul -8 nei quali abbiamo preso dei buoni tiri, semplicemente non sono entrati e dopo Cleveland è scappata via". Testo e parole di coach Brad Stevens che al termine della gara 4 persa dai suoi Boston Celtics alla Quicken Loans Arena di Cleveland ha così analizzato la gara nel ventre del palazzetto di casa dei Cavaliers. James impatta la serie sul 2-2, con quest'ultima che adesso torna a Boston con gli inseguitori che sembrano aver ribaltato l'inerzia della contesa.

La reazione, nella ripresa, c'è stata rispetto ad un primo tempo e ad una gara 3 fin troppo abulici, la quale tuttavia non è stata sufficiente per riaprire del tutto la partita, con Cleveland che è riuscita a mantenere - grazie a James chiaramente - la doppia cifra di vantaggio: "Nel secondo tempo le cose sono andate leggermente meglio rispetto al primo, abbiamo trovato un quintetto che in attacco potesse giocare cinque fuori e che in difesa riuscisse a cambiare su tutti e al contempo coprire discretamente l'area. Nel primo tempo abbiamo giocato duro ma non eravamo concentrati, mentre nel secondo è andata molto meglio. Di LeBron c'è poco da dire, è il miglior giocatore in campo, lo si vede in tutto ciò che fa. Il nostro compito è quello di rendergli ogni giocata più difficile, di lottare, lui troverà sempre la situazione migliore in campo per giocare uno contro uno, ma deve essere compito nostro rendergliela peggiore possibile". 

Riguardo i numerosi cambi che hanno coinvolto Rozier in marcatura su LeBron, Stevens risponde ampliando molto di più il discorso: "Non è soltanto una questione relativa a Terry ed alla sua marcatura su James. Quando prepariamo la gara, vediamo i video, pensiamo sempre a quali sono le situazioni migliori per noi. Lui è un buon difensore, sa coprire bene l'area e sa essere intenso sulla palla. E' chiaro che paga qualcosa, ma non riguarda soltanto questa marcatura il discorso, è relativo a molti più aspetti che analizziamo nel corso delle sedute video. Le cose più importanti in questa serie sono la transizione difensiva, i rimbalzi in attacco e la qualità dei tiri che prendiamo". 

Ed infine, in vista del quinto appuntamento della serie, il messaggio di Stevens ai suoi: "La migliore squadra, quella che vincerà due partite su tre, andrà alle NBA Finals. Sapevamo che sarebbe stata dura, non pensavamo ad una passeggiata, e sappiamo che sarà ancor più dura adesso. Tutto è estremamente difficile, ma adesso è il momento di stringere ulteriormente i denti e mostrare il carattere giusto. Questa è l'NBA, questo fa parte del gioco, bisogna smettere di pensare al resto scendere in campo e competere per la vittoria". 

A fare da eco alle parole del coach dei Celtics anche Al Horford, che ha risposto così alla domanda riguardo le differenze nel modo di giocare dei Cavaliers nelle due gare giocate a Cleveland: "Non credo abbiano giocato in modo diverso in queste due partite. In entrambe siamo partiti noi davvero molto male, venendo travolti, poi siamo riusciti a riprenderci in corso d'opera, ma non perché loro abbiano fatto qualcosa di diverso. Credo piuttosto che la nostra giovane età stia influendo su quanto sta accadendo. Non siamo mai stati in questa posizione, in questi momenti, e credo che la squadra abbia bisogno di imparare da questi momenti. E' difficile vincere in trasferta, stasera abbiamo giocato meglio ma non è bastato, perché se prendi un parziale del genere nel primo quarto è difficile ribaltarlo". 

Riguardo le due partite perse di fila, il centro dominicano non si scompone: "Credo che all'interno di una serie, come all'interno di una stessa partita, ci siano degli alti come dei bassi, è normale. Non credo a chi dice che una squadra ha l'inerzia piuttosto che l'altra. Abbiamo sicuramente giocato meglio rispetto a sabato, ma ora quello che importa è tornare a casa e proteggere il fattore campo. Siamo concentrati soltanto su gara 5, su quello che dobbiamo fare per vincere la partita".