Senza peli sulla lingua, Marco Belinelli ospite questo pomeriggio negli studi di Sky Sport, ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa ed ha anche parlato del suo futuro. Niente pretattica, zero tatticismi, il 'Beli' ha ammesso di voler restare a Philadelphia, città che in pochi mesi gli ha dato tanto sotto il profilo sportivo, ma anche personale. Il suo contratto è però in scadenza il prossimo 30 giugno: "Tra un mese circa conoscerò il mio futuro, forse qualcosina in più. Al massimo nella prima metà di luglio. Ma le mie intenzioni sono quelle di restare ai 76ers, sono a caccia di una squadra da playoff, so che in un contesto vincente riesco a dare il meglio, e Philadelphia ha tutto ciò che desidero avere. È un sistema per me perfetto lì, sono stati tre mesi importanti, durante i quali ho giocato la miglior pallacanestro della mia carriera in America. Peccato che sono cose che non posso scegliere io".

Scadenza, dunque, il prossimo 30 giugno, Marco Belinelli si ritroverà ad essere free agent. Sarà un'estate calda la prossima in Nba, in quanto molti All Star si troveranno a dover decidere il proprio futuro, a partire da LeBron James, passando per i vari Chris Paul, Paul George e tanti altri. Ai microfoni di Sky Sport la shooting guard ha confermato di come la lega quest'estate può subire molti cambiamenti, parecchi scossoni: "Vuol dire che ci divertiremo anche nel corso dell'off-season, voi di più, io sinceramente un pò meno. Qualche gerarchia cambierà, i Lakers li vedo molto bene, ma le squadre da battere resteranno le solite due/tre. Dove colloco i 76ers? Nel ruolo di rompiscatole".

Dopo le parentesi difficili, molto sfortunate anche, di Sacramento, Charlotte e Atlanta, il quarto tentativo post San Antonio Spurs è stato quello azzeccato. I 76ers sono riusciti a conquistare i playoff, da terzi ad Est, ed hanno superato il primo turno playoff, contro i Miami Heat di Erik Spolestra. Solo Boston ha estromesso gli uomini di coach Brett Brown dalla corsa all'anello: "Ho vissuto mesi incredibili, abbiamo cavalcato una striscia importante di vittorie consecutive. La squadra ha espresso una grande pallacanestro, peccato per la serie contro i Celtics, con attenzioni in più si poteva fare certamente meglio. Quando sei tranquillo, tutto ti riesce meglio. Sono rinato a Philadelphia, fin dal primo giorno ho sentito subito di avere attorno a me una squadra che voleva vincere e un allenatore che aveva, anzi ha, tantissima fiducia in me. C’era voglia di fare bene e questo ha portato il mio basket a un livello superiore".