"Vorrei prima di tutto fare i complimenti a Houston per una spettacolare stagione ed una fantastica post-season. Ho enorme rispetto per l'organizzazione, per la squadra, per i fans, per il modo in cui sono riusciti a costruire un roster competitivo fino alla fine. Sono orgoglioso di come siamo riusciti ad uscire da una situazione pessima, abbiamo giocato un secondo tempo fantastico dopo un primo tempo davvero brutto. Non so ora cosa succederà, ma so per certo che dobbiamo continuare a lottare come abbiamo fatto nel secondo tempo, poi vediamo cosa succederà". E' uno Steve Kerr visibilmente soddisfatto quello che, al termine della gara 7 che ha decretato l'accesso dei suoi Golden State Warriors alle NBA Finals, ha parlato ed analizzato la gara in conferenza stampa nel ventre del Toyota Center. 

Il turning point della partita è stato sicuramente l'intervallo, nel quale i Warriors hanno trovato le giuste motivazioni per ribaltare inerzia e punteggio della gara. Questa l'analisi di Kerr: "Non è successo molto nello spogliatoio, più che altro abbiamo buttato fuori dalla finestra il nostro piano partita. Se il primo obiettivo è non concedere falli e ne commetti quattro in poco più di cinquanta secondi vuol dire che non sei concentrato e non sei affatto in partita. Abbiamo perso la nostra compostezza, ma è normale quando affronti una gara 7. Hai difficoltà a giocare, ad eseguire, a prendere buoni tiri, lo abbiamo visto anche a Boston l'altra notte. E' normale. L'unico messaggio che ho dato ai ragazzi nell'intervallo è stato quello di lottare, soprattutto a rimbalzo, dove nel primo tempo ci avevano devastato"

Meriti, quelli del primo tempo, soprattutto alla difesa ed all'intensità mostrata dai Rockets: "Credo che le nostre difficoltà siano arrivate anche per meriti loro. Hanno difeso davvero molto bene, ci hanno costretto a giocare in posizioni e spaziature non nostre. Hanno fatto il loro gioco e lo hanno fatto al meglio. Per fortuna nella ripresa abbiamo trovato maggiore fluidità e intensità, unite anche ad un loro calo. Sapevamo sarebbe stato difficile batterlo, sapevamo che sarebbe stato estenuante attaccare tutti quei cambi sul perimetro. E' stato faticoso, molto faticoso. Abbiamo però quattro all-star, che hanno trovato il modo di riprendere in mano la situazione e trovare le giuste soluzioni per venire a capo della partita e della serie". 

Infine, la chiosa riguarda il terzo quarto di Steph Curry, decisivo nel ribaltare la contesa: "Non sono affatto sorpreso della sua reazione. Steph è fantastico in attacco, può segnare in qualsiasi modo, in uscita dai blocchi, dal palleggio, in penetrazione. Sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato il suo momento, ed è arrivato dopo l'intervallo".