Del futuro di Lebron James si parlava già prima delle NBA Finals 2018, figurarsi un secondo dopo la fine di gara 4, con il titolo ancora una volta vinto dai Golden State Warriors con un perentorio 4-0. Il Re si è naturalmente presentato in sala stampa al termine della sfida della Quicken Loans Arena e le domande che gli sono state rivolte hanno riguardato soprattutto quello che sarà, piuttosto che quello che sarebbe potuto essere in quella che rimane, a livello personale, una stagione mostruosa per James.

Lebron ha risposto così sull'argomento squadra del suo futuro: "Il mio futuro? In questo momento non ne ho idea. Sceglierò insieme alla mia famiglia, come ho sempre fatto, tenendo in considerazione anche le esigenze dei miei figli. Ci sederemo attorno a un tavolo e considerò qualsiasi aspetto. Farò quello che ho fatto anche nel 2010 e poi nel 2014. Al tempo ho scelto di giocare al fianco di giocatori di grande talento ma anche di grande intelligenza, giocatori cerebrali capaci di capire un gioco prima che lo stesso gioco si sviluppi.

Se pensi di essere davvero bravo a fare quello che stai facendo, vuoi farlo insieme ad altri giocatori del tuo livello, studenti del gioco, grandi menti. Questo è un qualcosa che non è mai cambiato. Anche quando sono arrivato qui nel 2014 ho voluto con me giocatori intelligenti, capaci di pensare fuori dagli schemi, e non con gente che si limitasse a scendere in campo ed eseguire degli schemi.

La nostra stagione è stata una sorta di incognita, una centrifuga di emozioni: alti e bassi, parti belle e parti meno belle. Quello che so è che io ho provato ad assicurare un rendimento costante, ho provato e essere il miglior leader possibile. Sono venuto al lavoro e ho timbrato il cartellino ogni singolo giorno. Mi veniva chiesto sempre se saremmo stati in grado di cambiare passo nei playoff e arrivare fino in fondo. Era davvero impossibile dirlo.

Ho pensato che se fossi rimasto sempre concentrato al massimo, grazie alla mia esperienza e a quella di alcuni miei compagni, avremmo potuto farcela e difatti è stato così, ma non riesco a considerare un successo una stagione che finisce con una sconfitta — non io, non ce la faccio. Certo, magari in futuro mi ricorderò con piacere di questi playoff e di come ho giocato in questi ultimi due mesi, ma adesso davvero non lo so".