È arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ha scosso gli animi di tanti colleghi ed appassionati del basket: Tyler Honeycutt è stato trovato senza vita nella sua casa di Los Angeles. Da quanto fatto sapere dalla LAPD, le forze dell'ordine avevano risposto ad una chiamata della madre venerdì pomeriggio in cui richiedeva l'intervento per via del comportamento pericoloso del proprio figlio.

All'arrivo della polizia si è consumato uno scontro a fuoco che ha costretto all'evacuazione di diverse abitazioni nelle vicinanze. Dopodiché il giocatore si sarebbe barricato in casa ed una volta che la polizia è riuscita ad entrare in casa ha trovato il corpo del cestista esanime per via di un colpo d'arma da fuoco auto-inflitto, quindi il caso è stato archiviato come suicidio.

Dopo l'inizio di carriera ad UCLA era stato scelto al Draft 2011 alla chiamata numero 35 dai Sacramento Kings, poi ha fatto qualche stagione in D-League ai Rio Grande Valley Vipers (squadra affiliata agli Houston Rockets, in cui era finito con una trade nel 2013) ed era approdato in Europa, precisamente in Israele, ai neopromossi dell'Ironi Nes Zionaal sempre nel 2013 per poi passare al Chimki dall 2014 con una parentesi di una stagione all'Efes nel 2016/17.

Secondo le ultime indiscrezioni, sua madre avrebbe comunicato che il giocatore aveva offerte dal Maccabi Tel Aviv e dal Panathinaikos e, dopo una trattativa non proprio semplice, si era accordato con il Maccabi Tel Aviv per la prossima stagione per via della volontà di tornare a giocare in Israele.