A 20 anni dall'ingaggio di Steve Burtt e a 10 da quello di Travis Best, la Scandone Avellino, ancora targata Sidigas, rilancia le proprie ambizioni completando il roster con un colpo da 90: Norris Cole, 2 anelli NBA conquistati con Miami, e fresco vincitore del campionato israeliano col Maccabi Tel Aviv. Scottata da Joe Ragland, che dopo un lungo tira e molla ha preferito accasarsi alla Stella Rossa di coach Tomic, Avellino col ds Alberani si è alacremente rimessa alla ricerca del giocatore che potesse completare e arricchire la formazione allestita nelle scorse settimane, trovando in Cole il profilo giusto sia tecnicamente che mediaticamente.

College Career Nato nel 1988 a Dayton, nell'Ohio, Cole si è messo in luce alla Dunbar High School della città natale, trascinando i Wolverine a due titoli di Stato. Atleta polivalente, a Cole venne offerta dalla Walsh University una borsa di studio per giocare a football (il cugino Trent Cole ha giocato 12 anni in NFL), ma preferì accettare quella di Cleveland State e continuare a giocare a basket. Sotto la guida di Gary Waters, disputa 140 partite nell'arco di 4 stagioni tra il 2007/08 e il 2010/11, chiudendo l'ultimo anno con 21.7, 5.8 rimbalzi e 5.3 assist di media (in tutta la carriera universitaria, 14.1, 3.2 e 3.3). Il top furono i 41 punti, 20 rimbalzi e 9 assist fatti registrare contro Youngstown State. Prestazione che insieme alle altre gli valse la nomina a Giocatore dell'anno e Difensore dell'anno

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Lo sbarco in NBA Nel frattempo, tra il giugno del 2010 e il febbraio del 2011, il "gioco" delle trade delle scelte del draft fa sì che il suo destino finisca nelle mani dei Chicago Bulls, che il 23 giugno del 2011 lo selezionano al Draft con la scelta numero 28. Lo stesso giorno, viene coinvolto insieme a Malcolm Lee nello scambio che porta Nikola Mirotic dai Wolves ai Bulls; i Wolves scambiano poi Cole con i Miami Heat in cambio di Bojan Bogdanovic. Miami, all'epoca, vuole dire Wade, Bosh, e soprattutto un altro natio dell'Ohio, un certo Lebron James. La sua carriere NBA inizia subito nel bigliore dei modi, con una prestazione monstre contro i Boston Celtics alla sua seconda apparizione. Nel corso del 2011/12, gioca 65 partite con 6.8 punti e 2 assist di media; nei playoff, scende in campo altre 19 volte, segnando solo 1.8 punti ma contribuendo alla vittoria in gara 3 delle Finals contro i Thunder realizzando 2 triple. Ancora più convincente la stagione successiva. Cole gioca ben 80 gare di regular season, con 5.6 punti e 2.1 assist di media, dà il meglio di sé nel secondo turno dei playoff contro i Bulls, realizzando 18 punti nelle prime 2 gare e, pur non disputando le ultime 2 gare delle Finals contro gli Spurs, conquista il suo secondo anello. Il terzo anno in NBA si chiude con 6.4 punti e 3 assist di media in 82 gare; nei playoff, l'high è rappresentato dagli 11 punti contro i Pacers nel secondo turno, mentre la terza finale consecutiva, ancora con gli Spurs, questa volta si conclude con una sconfitta. A fine 2014, Cole realizza il suo career high segnando 23 punti ai Wizards; a metà stagione, si trasferisce ai New Orleans Pelicans. A giugno del 2015, firma un contratto da oltre 3 milioni di dollari con i Pelicans, con i quali migliora il suo career high segnandone 26 ai Cavs e chiude il 2015/16 con 10.6 punti e 3.7 assist di media, che tuttavia non sono sufficienti per l'ingresso ai playoff. A ottobre 2016, Cole prova l'avventura in Cina, dove disputa 9 gare (19.1 punti e 4.3 assist di media) con gli Shandong Golden State. A marzo 2017, ritorna in NBA, firmando con gli Oklahoma City Thunder (13 partite, 3.3 punti e 1.1 assist di media facendo da riserva a Russell Westbrook). La sua carriera NBA, al momento, è composta da 360 partite di regular season (7 punti, 2.7 assist di media) e 68 di playoff (4.3 punti e 1.4 assist).

Europa Ad agosto 2017, arriva l'offerta del Maccabi Tel Aviv, che conduce al titolo israeliano con 11.8 punti di media e 3.6 assist, mentre in Eurolega gioca 28 partite con 12.6 punti e 3.8 assist di media, realizzando 22 punti contro l'Olympiacos, 26 contro lo Zalgiris, 24 contro il CSKA e il Baskonia, 19 contro Milano e 22 contro Valencia

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Ad Avellino, alle dipendenze di coach Vucinic, Cole completa un quintetto per il quale erano già stati ingaggiati la guardia Keifer Sykes, gli esperti Demetris Nichols e Caleb Green, e il centro Matt Costello, con i confermati Filloy, D'Ercole e NDiaye pronti a partire dalla panchina. Abbastanza per regalare ad Avellino quel successo a lungo atteso?