Dopo Belinelli e Gallinari, anche Alessandro Gentile tenta la fortuna in NBA con coach D'Antoni, per ritrovare la Nazionale e le sue migliori giocate. Una pre-season con i Rockets che, se ben sfruttata, può rilanciare le sue ambizioni e farlo atterrare nel pianeta degli Dei dell'Olimpo cestistico. Gentile, intervistato a tutto tondo dal collega Melloni de La Stampa, parla di questa esperienza, senza tralasciare il suo passato: "Vivrò il pre campionato con Houston di Mike D'Antoni, che possiedono i miei diritti sportivi nella NBA ed entrerò nel mondo delle favole. Male che vada, tornerò a casa con un bel bagaglio e tante foto-ricordo".

Continua, Gentile: "Se sto bene senza attenzioni e voci? Finalmente non ne ho intorno alla mia persona. Scherzi a parte, ho imparato a convivere con critiche e attenzioni, se diventi capitano di Milano a vent'anni ne hai maggiori, in fondo il mondo critica anche LeBron o Messi spesso, figurarsi Ale Gentile. La gente e i tifosi vogliono la perfezione, ma non notano le cose positive di una prestazione sul campo e ragionano per luoghi comuni. Ora sto bene e due anni fa sbagliai a voler entrare troppo velocemente dopo la prima operazione, ma volevo vincere lo Scudetto e non ero guarito. Oggi, dopo la seconda operazione, il dito ha ritrovato la sua stabilità e forza. Sulla seconda non accettavo idea di avere un problema davvero serio, ma sfido chiunque a non avere un uso perfetto del pollice e stare bene. Sono sereno, voglio mettermi in gioco senza paura e godermi gli allenamenti con Harden, CP3 e Melo".

Il cestista si sofferma poi su Belinelli: "Lui ha giocato con Paul e ne parla con una normalità disorientante. Io l'ho visto giocare solo alla Playstation. Se non arriva contratto? No problem, torno a giocare in Europa. Vorrei esperienza all'estero, magari con squadre nelle coppe. In Italia, si è creato solo pregiudizio su di me, anche per colpa del sottoscritto. L'annata con le V nere è stata fallimentare senza playoff, che era il vero obiettivo della stagione scorsa." Ora per Gentile si spalancano le porte dell'America e speriamo di poterlo seguire nella sua avventura in Texas con un augurio di rivederlo presto in azzurro.

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