ItalBasket rimandata a data da destinarsi. Una squadra che sbaglia due partite importanti e che crolla sotto i colpi di Serbia (sconfitta che ci può stare) e Spagna. La nostra Nazionale ha il cuore, ha la voglia e la cazzima per dirlo alla napoletana, ma manca nell'elemento fondamntale quando sei sul parquet: la testa. Una testa che non si deve mescolare con il cuore e l'orgoglio, ma che deve essere vista nella lucidità delle azioni. Italia che conferma i titolari che hanno ben fatto nella prima fase, ma la Spagna è più forte e passa ai quarti con la Serbia e rende la partita contro Portorico solo una senza senso. 

CRONACA DELLA PARTITA

Il primo quarto regge su un equilibrio diviso tra le due squadre in campo. I primi cinque minuti sono a favore italiano con Biligha monumentale in difesa e Datome e Gallinari che riescono a fare tutto in attacco. Si vola addirittura a dieci di vantaggio alla metà del quarto, salvo poi crollare e far rientratre gli spagnoli 18-18. Il secondo quarto è uno scempio azzurro: la Spagna fa quello che vuole letteralmente con Llull, ma Italia brava a chiudere davanti di uno 31-30 all'intervallo lungo. Il terzo quarto è apoteosi dell'equilibrio: la Spagna tenta la fuga, ma gli azzurri reggono urto e si va al terzo mini riposo sotto di due. Ma il quarto periodo ci consegna il nostro staccamento della spina: Gallinari ci fa rientrare e andare sopra di quattro sul 56-52 e con situazione di netta superiorità. Datome compie una stoppata da far saltare sui divani, ma Belinelli rovina tutto con un fallo stupido e senza pensarci e la squadra iberica la porta a suo vantaggio. Lasciando perdere le decisioni arbitrali ( fallo antisportivo di Rubio su Gallinari non visto o, meglio, considerato fallo comune come dicono in America) da ufficio inchieste e di un terzetto arbitrale da far piangere per una partita che non meritava queste decisioni, l'Italia si dimostra fragile.15 di Gallinari e 12 di Datome non bastano a dare scossa, Belinelli inguardabile come Hackett, Biligha immenso in difesa è la nota positiva. Il problema dei tiri liberi rimane forte e importante, sbagliando anche giocatori come il Gallo impeccabile di solito. Il ritmo lento di coach Sacchetti ha dimostrato una paura e una scarsa voglia di correre che una nazionale non si deve permettere. La Spagna, dal canto suo, non è da lodare: Scariolo ha mostrato una squadra spenta, salvata solo dal Real Madrid Llull e che non è certo al livello della Serbia o degli USA. Se gli iberici vogliono vincere il Mondiale devono mostrare qualcosa di diverso e correre un po di più con gioco e meno fisico. Italia che saluta il Mondiale e per Tokyo rimane il pre-olimpico, ma dobbiamo assolutamente cambiare registro e coach Sacchetti, se rimane, dovrà pensare molto bene alle scelte che farà. Belinelli mi sento di dire ha chiuso il suo ciclo, si deve ripartire dal Gallo e da Datome e magari un Melli e un Aradori in più male potrebbero non fare. Addio Mondiale, alla prossima avventura.