La notte tra lunedì e martedì, alle ore 3.00, al Lucas Oil Stadium di Indianapolis, si giocherà la finale del Torneo NCAA, la partita più attesa dell'anno per tutti gli appassionati di College Basketball. E poteva non esserci nemmeno una sorpresa? Ovviamente no. Perchè la imbattuta Kentucky (38-0 prima di ieri notte) si è piegata di fronte al destino e a Wisconsin, autrice di un vero e proprio miracolo, che vendica la sconfitta dell'anno scorso e vola alla finalissima, dove trova una Duke che ha asfaltato gli Spartans. Si diceva che la sfida tra le squadre di Ryan e Calipari fosse la finale anticipata, ma i ragazzi del North Carolina potrebbero avere idee diverse. E ci sarà da divertirsi, come ce n'è stato in questa nottata di semifinali.

DOMINIO BLUE DEVILS - Duke contro Michigan State è anche la sfida tra due dei coach più illustri del basket collegiale statunitense: da una parte Coach Krzyzewsky, 12 finali in carriera, dall’altra il mago Tom Izzo, che quando sente la parola "marzo" trasforma i suoi Spartans in una macchina da guerra infernale manco si giocasse alle Termopili. L’inizio gara è tutto loro, 4/4 da tre punti (Valentine 3/3), 1/1 da due, la pressione sembra essere sconosciuta agli uomini di Izzo, che partono con un parziale di 14-6. Duke chiama timeout e riorganizza la difesa, pressando in maniera asfissiante i tre esterni, lasciando ai lunghi la facoltà di attaccare il canestro a piacimento (arma che risulterà decisiva). Justise Winslow è l’uomo della rimonta, Jahlil Okafor segue l’esempio e spazza via, a piacimento, la difesa di Izzo, che non riesce a frenare il predestinato centro dei Blue Devils: saranno 11 i punti all’intervallo con 4 rimbalzi, ma lo score rende meno rispetto al suo dominio.

Il contro-parziale degli ultimi 16 minuti del primo tempo è clamoroso: 29-9 e Duke avanti di 12 in controllo. La ripresa inizia così com’era finita la prima frazione, con gli Spartans che non riescono più a trovare facili conclusioni dal perimetro: Trice è in giornata no, anche se chiuderà con 16 punti, mentre Valentine, ultimo a mollare, spara 2-7 dopo le prime tre triple. Cook gestisce perfettamente ritmi e possessi, i numeri e lo strapotere fisico di Winslow e Okafor la fa da padrone anche nella ripresa, fino ad allargare la forbice sul +20 che si manterrà fino al termine della gara, con Izzo ed i suoi ragazzi impotenti davanti alla coppia di torri dei Blue Devils. Coach K festeggia raggiante, la sua Duke è in finale, ancora una volta.

DEFEATED - Presentarsi alle Final Four del torneo con un 38-0 è motivo di grande orgoglio e responsabilità, ma pone Kentucky in una situazione di favorita, che spesso e volentieri è scomoda, perchè se no dove sta la Madness? Wisconsin lo sa e riesce a compiere l'impresa, vendicando la sconfitta dello scorso anno, arrivata per una tripla di Aaron Harrison a pochissimi secondi dalla fine, e volando alla finalissima contro Duke. Merito soprattutto del duo Dekker-Kaminsky, che già dai primi minuti mette le cose in chiaro, rispondendo colpo su colpo ai canestri da campioni degli Wildcats, partiti fortissimo, ma che si vedono sempre prontamente raggiunti dai Badgers, che provano anche a staccarsi già nel primo quarto, toccando anche i 7 punti di vantaggio prima di essere riagganciati all'intervallo. La partita è bellissima, Wisconsin riesce con merito a rimanere in partita attingendo anche alla panchina.

Anche in apertura di ripresa prova a mettere la testa avanti la squadra di Ryan, che subisce però un parziale di 16-4 nei 10 minuti centrali del quarto, vedendo ribaltando il vantaggio 52-44 ed entrando nei 5 minuti finali inseguendo una UK avanti di 4 punti. I Badgers trovano il canestro dal campo che mancava da 7 minuti grazie a Dekker (finirà con 16 punti e la tripla che spezza il pareggio a quota 60), e da lì non si fermano più: 13 punti negli ultimi 2 minuti e mezzo, contro-parziale generale di 15-4 e Wisconsin che va a giocarsi tutto contro Duke. Dominio a rimbalzo contro la squadra più alta di tutto il torneo, 205 cm di media, 48% dal campo contro la miglior difesa del paese, grazie anche a un Kaminsky da 20 punti e 11 rimbalzi, con uno strepitoso 7/11. Aaron Harrison nel finale prova anche a riaprirla con un gioco da tre punti che rimette il punteggio sul 64-63, prima che i tiri liberi sorridessero appunto ai Badgers, ai predestinati Badgers.