Coach Fotis Katsikaris ha finalmente scelto i dodici componenti che a settembre prenderanno parte agli europei itineranti: la squadra scelta ricalca pressapoco quella presente lo scorso anno in Spagna ai mondiali, cominciati alla grande con il primo girone concluso con cinque vittorie di fila, strapazzata dalla Serbia ai quarti di finale.
La Grecia manca da qualche anno sul podio (bronzo nel 2009) e vuole tornare a dire la sua dopo qualche anno passato del tutto inosservato nel panorama cestistico continentale.
Gli ellenici sono capitati nel girone C, soprannominato "il girone delle slave", che si svolgerà a Zagabria e li vedrà opporsi ai padroni di casa della Croazia, alla Slovenia, alla Macedonia, alla Georgia a ai Paesi Bassi.

LA STORIA: la nazionale greca storicamente ha sempre sfornato grandissimi giocatori, specialmente nell'ultimo ventennio; a livello di campionato europeo la selezione ellenica vanta due successi: nel 1987 battè la corazzata sovietica 103-101 in quella che verrà ricordata come una delle finali più belle di sempre, guidata da un Nikos Palis in formato MVP; il secondo successo, più recente, è datato 2005 quando la nazionale guidata da Panagiotis Giannakis battè in finale una sorprendente Germania guidata da uno straripante Dirk Nowitzki (poi eletto MVP della manifestazione): la selezione che vinse gli europei in Serbia verrà ricordata come una generazione d'oro con giocatori del calibro di Theodoros Papaloukas, Vassilis Spanoulis, Ioannis Bourousis, Nikos Zisis, Antonis Fotsis e Dimitris Diamantidis.
Nella bacheca greca ci sono anche due bronzi (1949 e 2009) e un argento nel 1989.



Il ricordo più dolce a livello mondiale rimane sicuramente la spedizione nipponica del 2006 in cui i giocatori greci vinsero la medaglia d'argento, arrendendosi solo in finale ad una Spagna insuperabile: la gioia più grande di quel mondiale rimarrà la semifinale in cui i greci batterono il super-quotato Team Usa dando una vera e propria lezione di umiltà ai professionisti dell'Nba facendo esplodere nelle vie di Atene la gioia di migliaia di greci.

LA SQUADRA: sui dodici giocatori scelti da coach Katsikaris, nove sono quelli che lo scorso anno hanno partecipato al mondiale spagnolo e sono Nikos Zisis, Ioannis Bourousis, Kostas Kaimakoglou, Giorgos Printezis, Nick Calathes, Kostas Papanikolaou, Kostas Sloukas, Vaggelis Mantzaris e Giannis Antetokounmpo con l'aggiunta di Vasilis Spanoulis, Kostas Koufos e Stratos Perperoglou.


LA PROBABILE FORMAZIONE: il quintetto con cui la Grecia inizierà le partite sarà probabilmente Nick Calathes (appena tornato al Panathinaikos dopo l'esperienza a Memphis) da playmaker, Spanoulis da guardia con uno tra Perperoglou e Papanikolaou a contendersi il ruolo di tre titolare; nel pacchetto lunghi partiranno Printezis da 4 e Bourousis da centro, con Koufos pronto dalla panchina a subentrare al centrone del Real Madrid che nell'ultima stagione ha giocato con poca continuità.

LA STELLA: questa nazionale presenta un mix tra veterani e giovani promettenti che sono sbarcati in Nba, tra i quali spiccano Papanikolaou e Antekounmpo, ma la stella assoluta di questa selezione è indiscutibilmente Vasilis Spaoulis che, all'età di 33 anni, è uno dei pochi superstiti del titolo europeo del 2005 ed è il giocatore con il palmares più ricco in cui possiamo annoverare tre Euroleghe, una Coppa Intercontinentale e sei Campionati Greci, oltre a svariati premi individuali (tre volte Mvp delle finali di Eurolega e un Mvp dell'Eurolega).
Con la sua intelligenza nel leggere le situaioni di gioco sarà lui l'uomo designato a prendersi l'ultimo tiro e spesso nella sua lunga carriera ha dimostrato di essere un killer dal sangue freddissimo, vera e propria guida dentro e fuori dal campo per questa nazionale.

LE ASPETTATIVE: la qualità della squadra non si discute, Katzikaris ha scelto i migliori dodici che aveva a disposizione; questa nazionale parte sicuramente come una delle favorite, un gradino sotto Spagna, Serbia e Francia: se riuscirà a mantenere la giusta costanza per tutto il torneo e a giocare la pallacanestro cui sono abituati, ma che negli ultimi anni è venuta un po' a mancare, potranno benissimo ambire ad una medaglia.