A quasi cinque giorni dal termine dell'avventura degli Azzurri ad Eurobasket 2015, conclusa con il sesto posto che è valso l'accesso al Preolimpico dell'anno prossimo, è il momento di analizzare quello che è stato il vero tallone d'Achille della squadra di Pianigiani per tutta la competizione: la difesa sul pick&roll. Le cifre ci dicono chiaramente come la nostra squadra in queste situazioni sia stata di gran lunga la peggiore del torneo nella fase a gironi, ma per tentare di capire i motivi per cui abbiamo sofferto tremendamente, è prima necessario realizzare quale sia la scelta difensiva di Pianigiani e del suo staff tecnico quando l'attacco avversario decide di giocare un pick&roll. L'idea è quella di difendere il pick&roll rendendolo una questione solo tra i due attaccanti e i due difensori, per evitare che gli altri tre compagni di squadra siano costretti ad effettuare rotazioni difensive che, se l’attacco è ben preparato e paziente nel far circolare il pallone, possono portare a tiri aperti.

PICK & ROLL CENTRALE

Dicevamo della scelta dell’Italia: il lungo deve contenere in modo tale da dare il tempo al difensore del palleggiatore, che deve seguire a mo' di treno il suo uomo, di recuperare il terreno perso a causa del blocco. Sostanzialmente così:

Qui nessuno dei tre difensori non direttamente coinvolti è costretto ad aiutare e Bargnani e Hackett contengono bene il pick&roll, costringendo Dixon ad un tiro non facile nonostante la distanza, anche perchè infastidito da dietro dal suo difensore. Questa strategia però, quando i due attaccanti se la sono giocata meglio e in particolare quando il blocco ha davvero tolto dall’azione il difensore del palleggiatore, è stata punita mettendo in imbarazzo il difensore del bloccante, che spesso si è ritrovato a metà strada in situazioni di 1 - 2, come in questo caso:

In questo caso, Bargnani è talmente preoccupato di dover assistere all'ennesima schiacciata di Erden che indietreggia al punto da lasciare un comodo layup a Dixon. In questa situazione invee idealmente il Mago dovrebbe preoccuparsi di ostacolare la penetrazione del palleggiatore frapponendosi tra questo e il ferro, con Belinelli dal lato debole pronto a ruotare in area sul rollante (anche se sarebbe stato meglio non concedere una penetrazione così profonda) e Gallinari che trovandosi sul lato debole in 1vs2 (infatti deve occuparsi anche sull’uomo che era di Belinelli) deve uscire sull’uomo a cui la palla verrà eventualmente scaricata.

Dimostra la Francia, numeri alla mano la miglior difesa dell’Europeo, che qui nonostante l’errore di Gobert riesce comunque a forzare uno scarico e a ruotare perfettamente fino a portare Ilyasova proprio dove Gobert lo aspettava per stopparlo:

Anche i campioni d’Europa della Spagna riescono in tale difesa, in un’azione proprio della partita contro gli Azzurri. In questo video innanzitutto non viene data una linea di penetrazione diretta al palleggiatore, e, soprattutto, Fernandez ruota tempestivamente dal lato debole sporcando il gran passaggio di Aradori ed evitando che Cusin possa ricevere sotto canestro e concludere con una facile schiacciata.

E prendendo ancora la Francia come metro di paragone, guardate la differenza tra la difesa dal lato debole dei transalpini e la nostra. Al di là del fatto che i Bleus non permettono al pallegiatore di usare il blocco, loro riempiono l’area dal lato debole e sono pronti aiutare nel caso la palla entri nella stessa (riuscendo anche a recuperarla in questo caso):

Noi, invece, no:

PICK & ROLL LATERALE

Anche questo tipo di pick&roll ci ha fatto molto male, e la difesa dell’Italia in queste situazioni è la stessa già descritta per il pick&roll centrale. Però qui il problema nasce dal permettere sempre al palleggiatore di sfruttare il blocco e girare l’angolo, arrivando così nella fascia centrale del campo. E da lì anche un giocatore “normale” ha l’occasione di sembrare un fenomeno, perché la difesa è posta sotto enorme pressione dal grandissimo numero di scelte che ha a disposizione l’attaccante, ed ogni aiuto può essere punito più facilmente essendo il palleggiatore ad una buona distanza sia dai compagni sul lato sinistro che da quelli sul lato destro. Anche qui, trovate le differenze:

Nel primo video abbiamo il pick&roll Guler – Erden giocato contro di noi: spetterebbe a Gentile ruotare dal lato debole per fermare Erden che rolla verso il canestro, ma a quel punto uno scarico per l’uomo marcato inizialmente da Gentile sarebbe troppo facile e concederebbe una tripla con spazio. Se aiutasse Gallinari, che si trova a un passaggio di distanza dalla palla, lo scarico sarebbe altrettanto facile e verrebbe punito allo stesso modo. Idem dicasi in caso di aiuto di Cinciarini che sta marcando l’uomo in angolo.

Invece, nel pick&roll Dixon – Erden giocato contro la Francia, la Nazionale allenata da Collet opta di mandare sul fondo, una strategia ormai sempre più usata sia in Europa che in Nba (soprattutto ma non solo sui pick&roll laterali) e che consiste nel non far sfruttare il blocco al palleggiatore spingendolo appunto verso la linea di fondo dove il lungo è pronto in aiuto, usando così anche la linea laterale come uleriore “alleato”. Le opzioni di passaggio del palleggiatore sono sicuramente minori rispetto a quanto visto contro la nostra Nazionale, ed è maggiore anche la distanza tra Dixon e i suoi compagni, il che darebbe più tempo ai difensori di francesi di recuperare sui proprio uomini in caso di scarico. Qui Fournier dopo aver riempito l’area legge anche in anticipo le intenzioni di Dixon e intercetta il passsaggio.

È chiaro che non esiste in assoluto un modo per annullare il pick&roll, perché soprattutto a questi livelli l’attacco riesce comunque spesso a trovare buoni tiri. Quello che il coaching staff di ogni squadra cerca di fare, dalle minors fino all’Nba, è elaborare il game plan difensivo che reputa più adatto a limitare il più possibile l’attacco avversario, il che vuol dire anche scegliere di concedere certi tiri piuttosto che altri. Ovvio che poi la scelta di quale strategia adottare per difendere il pick&roll, ormai il fulcro di tutti gli attacchi, debba essere basata anche sul personale a disposizione, e così ad esempio l’Italia quando ha giocato con la coppia di lunghi Gallinari-Datome (o a volte anche quando giocava Melli centro) ha fatto bene a scegliere di adoperare il cambio sistematico.

Al di là di tutto, grazie ragazzi!