Maurizio Boscaglia, coach di Trento. Fonte foto: trentinocorrierealpi.gelocal.it
Maurizio Boscaglia, coach di Trento. Fonte foto: trentinocorrierealpi.gelocal.it

Nel primo match di giornata grande vittoria di Trento, che riesce ad avere la meglio di una Pistoia mai doma con il punteggio di 74-81 (clicca qui per rivivere le emozioni del match). Grande soddisfazione trapelano dalle parole di coach Maurizio Buscaglia, che così ha commentato la vittoria dei suoi: "La partita sui 40 minuti è stata molto dura, perché Pistoia ha giocato molto bene. Noi siamo soddisfatti della vittoria, è un piccolo traguardo storico per noi e per la società, abbiamo giocato con positività e piacere. Vedo positivamente il fatto che i primi 10 minuti siamo stati troppo poco duri, concedendo rimbalzi in attacco ai nostri avversari e sbagliando canestri da sotto: nel secondo tempo c’è stata la nostra capacità di aggredire meglio la partita, facendo faticare Pistoia sulle ricezioni e giocando con maggiore fluidità in attacco, anche se senza eccellere, ma questo è dovuto alla durezza della competizione. Quando Wright è stato più dinamico ha migliorato il suo gioco, essendo un buon passatore e alzando il gioco dei suoi compagni. Venivamo da due sconfitte consecutive in casa in campionato, avendo giocato 4 partite in 10 giorni: in certe gare non abbiamo avuto cinismo, maturità, determinazione ma abbiamo fatto in fretta a capire quali erano i nostri problemi. Girare una partita come quella di oggi ci dà indietro emotivamente una brillantezza diversa, anche se abbiamo perso in campionato contro due squadre che hanno giocato molto bene. Berggren è un team player , proprio per le sue caratteristiche: è diverso da Baldi Rossi ma anche da Pascolo e Wright, quindi ci dà soluzioni diverse rispetto a quello che avevamo. Anche nel gruppo si è inserito molto bene e anche lui può essere capace con la sua pallacanestro di alzare il livello di tutti i suoi compagni, aiutandoli. In semifinale vorrei andare in campo con l’esperienza del giorno prima, sapendo che dobbiamo essere concentrati per 40 minuti, avendo provato sulla nostra pelle i due aspetti che ho citato prima: bisogna avere la propria identità e portarsi dietro l’eredità del giorno prima, perché in 3 giorni la forza di una squadra è coinvolgere tutti".

Vincenzo Esposito, coach di Pistoia. Fonte foto: pistoiasport.com
Vincenzo Esposito, coach di Pistoia. Fonte foto: pistoiasport.com

Ottimismo, invece, è quello che contraddistingue le dichiarazioni di Vincenzo Esposito (coach di Pistoia), che è rimasto molto contento della prova della propria squadra: "Non potevo chiedere di più ai ragazzi, anzi, nel primo tempo mi hanno quasi stupito. Abbiamo fatto cose tecniche molto bene, siamo riusciti a controllare Trento a rimbalzo e nelle loro sfuriate soprattutto nel primo tempo: poi l’inesperienza di alcuni giocatori e la stanchezza maturata nelle ultime settimane si sono fatte sentire. Siamo orgogliosi di essere arrivati alle Final Eight con un roster che molti davano da salvezza: siamo ancora nelle prime posizioni, non so se durerà, ma i ragazzi si meritano di raggiungere i play-off che è l’unico obiettivo rimasto: non parlo di salvezza non per presunzione, ma perché il lavoro che fanno questi ragazzi è encomiabile e lo meriterebbero, anche per la società. Sono un po’ mancati i giocatori che ci hanno portato fino a qui, ma con un roster così corto riescono ad andare avanti lavorando duramente anche in settimana: sono convinto del lavoro dei ragazzi e quando riusciremo a recuperare tutti potremo applicare la mia filosofia di qualità prima che quantità. Portare 3-400 persone da Pistoia in settimana a mezzogiorno è la fotografia della realtà in cui viviamo e giochiamo e per questo raggiungere i play-off sarebbe un premio anche per loro. Far uscire i ragazzi da scuola prima per vedere la partita è una cosa diversa ed un’iniziativa bella: con tutti i problemi che ci sono, questo può spingere ancora di più la pallacanestro verso il meglio. Abbiamo faticato nel terzo quarto perché portava palla un ragazzino di 18 anni che non lo fa di norma, ma essere arrivati a metà terzo quarto attaccati alla partita è un motivo di grande soddisfazione per noi".

Marco Calvani, allenatore della Dinamo Sassari. Fonte foto: sardegnasport.com
Marco Calvani, allenatore della Dinamo Sassari. Fonte foto: sardegnasport.com

La prima sorpresa di queste Final 8 viene sfornata da Cremona, che dopo un supplementare elimina i campioni in carica della Dinamo Sassari (clicca qui). Grande amarezza per coach Calvani, che così ha commentato l'inaspettata sconfitta: "Partita persa nel secondo quarto, il peggiore della nostra stagione dove abbiamo segnato la miseria di sei punti. Nell’ultima frazione poi abbiamo concesso venti punti negli ultimi quattro minuti. Avevamo troppa sicurezza nel pensare che fosse già finita. Il canestro di McGee da 9 metri non è così grave come il non aver fatto fallo su Cazzolato nel finale. Ci sono state troppe azioni superficiali da parte nostra. Faccio i complimenti comunque a Cremona, brava a crederci fino alla fine".

Cesare Pancotto, allenatore di Cremona. Fonte foto: Repubblica.it
Cesare Pancotto, allenatore di Cremona. Fonte foto: Repubblica.it

Totalmente opposte le dichiarazioni del collega Cesare Pancotto, estremamente soddisfatto per il grande colpo messo a segno dai suoi: "Il primo ringraziamento va a Vanoli, che mi ha fatto emozionare prima della gara. Al di la delle statistiche, voglio fare i complimenti ai miei ragazzi per l’atteggiamento e la capacità di non mollare. Siamo stati bravi sul meno dieci a raddoppiare Logan, togliendo a loro sicurezza. Questa è una squadra dove a turno diventano protagonisti. Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto, ma battere i detentori della coppa ci da molta autostima in vista dell’incontro di domani. L’uscita di Cusin? Era molto stanco. Marco ci ha dato tantissimo e ha chiesto lui il cambio. Paul (riferendosi a Biligha) è stato bravissimo nel sostituirlo, facendo molte cose buone su entrambi i lati del campo".