Ettore Messina si nasconde, guai se non lo facesse, dietro un laconico "è stata sicuramente una buona gara giocata con il massimo impegno in difesa e con calma nei momenti topici". Certo, l'esame di messicano non è stato convalidato con il massimo dei voti e guai, con la testa piena di pensieri alla Croazia, se lo fosse stato. L'Italia vista ieri sera sul parquet del PalaAlpitour, tuttavia, ha dimostrato ancora una volta una spiccata personalità, che unita alla forza delle idee difensive dell'ex allenatore della Kinder Bologna e del Cska Mosca, hanno permesso all'Italia del basket di archiviare la terza vittoria, la prima con le spalle al muro, in altrettanti incontri. La bravura della Nazionale è stata quella di aver reso facile, a più riprese, una sfida che di insidie alla vigilia poteva presentarne.

Vittoria doveva essere, vittoria è stata, con il freno a mano tirato in alcuni tratti del match per ovvie ragioni di gestione. Le risposte migliori, ancora una volta, sono arrivate dalla difesa e dall'apporto di quel supporting cast tanto reclamato da Messina e dagli americani. E' bastata una sgasata di Gallinari in avvio a mettere le cose in chiaro nei primi minuti, prima di tenere a bada le scorribande di un Paco Cruz tarantolato - giocatore di un livello superiore rispetto ai compagni in maglia verde - ed ipotecare nella ripresa il successo grazie all'encomiabile lavoro di Melli e soci. La personalità con la quale l'Italia ha saputo gestire il momento di difficoltà è l'altra nota lieta della serata: dopo aver staccato fin troppo presto la spina della concentrazione con una serie di banali palle perse, gli azzurri - con la seconda marcia innestata - hanno saputo replicare con un 11-0 di parziale che ha mandato definitivamente al tappeto i centroamericani, con Messina che ha così potuto inserire il pilota automatico alla squadra e gestire al meglio le energie di tutti i suoi protagonisti. 

"Ora abbiamo bisogno di riposare per preparare nella maniera migliore possibile la partita contro la Croazia". Il tecnico catanese è oltremodo soddisfatto dell'andamento del match e soprattutto, una volta incanalata la sfida, ha iniziato ad allenare la squadra - a partire da metà terzo quarto in poi - in vista della sfida di domani, relegando i vari acciaccati Bargnani e Hackett in panchina e centellinando l'utilizzo di un nervoso Belinelli nella prima frazione, di Datome e soprattutto di Gallinari. La freschezza atletica e mentale - rispetto ad una Croazia che ha dovuto tenere la spina attaccata per 40 e più minuti contro la Grecia - è sicuramente un piccolo vantaggio che il vice allenatore degli Spurs sa di avere in vista della tanto attesa finale.