Talento cristallino, mano mancina e personalità da vendere. Diego Flaccadori sembra pronto a spiccare il volo verso la definitiva consacrazione e se due indizi fanno una prova, la conferma è arrivata ad Helsinki, dopo una stagione molto positiva con la maglia della Dolomiti Energia Trento. La guardia mancina nativa di Seriate, classe 1996, si è preso la Nazionale italiana di Sacripanti sulle spalle nell'estate finlandese, trascinandola a suon di giocate al quinto posto nella graduatoria finale. 

Nell'Europeo di Flaccadori ci sono le cifre, incastonate negli annali con 16.7 punti a partita (quinto in tutta la manifestazione), ma anche 5 rimbalzi, 4 assist ed una presenza sul parquet sempre decisiva in attacco come in difesa. L'ultima gara degli azzurri, disputata ieri contro la Lettonia per il quinto posto, ha visto l'azzurro esaltarsi - oltre che in penetrazione ed al tiro dalla distanza - anche spalle a canestro, dove è riuscito a recuperare ben sei palloni agli avversari. Una presenza costante, fondamentale quanto imprescindibile per il quintetto di Pino Sacripanti, che è riuscito a fare a meno di Mussini, Totè e degli altri ma non del suo sinistro fatato. 

Dopo la stagione che lo ha consacrato ai massimi livelli anche nel campionato italiano, Flaccadori ha confermato le sue qualità anche con i pari età europei, dopo aver messo in mostra doti tutt'altro che comuni anche al mondiale Under 18 dello scorso anno (chiuso con una grande prestazione contro gli USA e con cifre simili a quelle di questa stagione). Una maturazione, tecnica e di personalità, dovuta soprattutto alla fiducia che Trento ha riposto in un giovane di bellissime speranze: una novità per la palla a spicchi italiana, con una piazza che ha saputo infondere anche tranquillità e serenità alla crescita espoenziale del giovane diciannovenne.

Una crescita costante quella del prodotto di Treviglio, che sembra essersi lanciato verso una carriera di altissimo livello. Tanti gli aspetti, fisici e tecnici, ancora da migliorare nella faretra del bergamasco, con il suo nome che non a caso è stato inserito sui taccuini degli scout della NBA e che in questo Europeo si sia giocato una grande chance di essere chiamato, negli anni futuri, anche dall'altra parte dell'oceano. E' nata una stellina.