11 marzo 2017. Nei giorni immediatamente precedenti all'inizio del Torneo Ncaa prossimo all'epilogo, Oregon, una delle compagini più intriganti della manifestazione, perde Chris Boucher, una delle proprie stelle, per quelle tre lettere maledette che ogni sportivo odia a teme: A, C, L. Crociato. Stagione terminata in largo anticipo, forse draft compromesso (sembrava un fine secondo giro, ora il dubbio è lecito.

4 aprile 2016. Sulla sirena di una finale tiratissima, Kris Jenkins, uno che camperà di rendita e compiacimento sportivo da qui all'eternità, manda al tappeto North Carolina con una tripla, un buzzer beater forse ancor difficile da credere, trascinando Villanova ad una vittoria storica nel torneo, contro un avversario probabilmente anche più forte. Un incubo, per tutta Chapel Hill.

1 aprile 2017. Il giorno della redenzione, il giorno in cui tutto potrebbe essere messo alle spalle. Parlare di finale anticipata tra Ducks e Tar Heels è forse un filo esagerato, specialmente considerando le variabili impazzite che han condotto fino a Glendale una underdog come South Carolina, oltre al potere di Gonzaga. Eppure, soprattutto per Unc, il test contro Oregon è di primissimo piano: la compagine guidata da coach Roy Williams è, tra quelle giunte alle Ncaa Final Four 2017, la favorita numero uno. Blasone, certo (con questa siamo a quota 20 partecipazioni al torneo), ma anche strapotere fisico sulle partite, ampiamente dimostrato. Questa sera sulla propria strada trova, per dirne uno, Jordan Bell, uno che di fisicità ne sa qualcosa.

Oregon vive invece qualche metro sopra il terreno, vola sulle ali dell'entusiasmo, come diretta conseguenza della vittoria contro Kansas (nel Kansas!), davanti ai tifosi dei Jayhawks, nella finale del Regional. Col senno del poi, per coach Altman, la sfida è stata come una prova generale (e che prova generale!) verso quella in programma stanotte, fronteggiando un attacco con la tendenza ad alzare il ritmo. La differenza, in questo senso, la farebbe però la stazza, e soprattutto la capacità di poterlo alzare sempre, quel ritmo. Aspetti che giocano in favore di North Carolina.

Non lasciare i favori del pronostico ai Tar Heels sembra francamente impossibile, nonostante il percorso straordinario fin qui compiuto dai Ducks. C'è forse anche una questione di provvidenza, citofonare Kentucky e chiedere di Luke Maye.

Sembrerebbe un quadro perfetto per coach Roy Williams, ma in realtà così non è, perché uno dei suoi giocatori più importanti, vale a dire il play Joel Berry, l'uomo delle accelerate e in grado più di tutti di altare i ritmi: continui problemi alle caviglie, compresa una distorsione contro Uk, una settimana fa. Il suo status è ancora definire, ma, se non dovessero peggiorare le cose, Berry sarà in campo. E forse potrebbe anche risultare decisivo, se tutto dovesse procedere secondo piani e pronostici, se di piani e pronostici ha senso parlare in una Final Four collegiale.

Sfogliando il libro dei record, le cose per i Ducks si mettono (se possibile) anche peggio: in quattro precedenti, quattro vittorie di Unc, con uno scarto medio di quasi 25 punti. Qualcosa potrebbe però inquietare, in questa nuova edizione del faccia-a-faccia: se la difesa di Oregon riuscisse a reggere fisicamente e l'attacco ad andare sugli stessi ritmi, una delle chiavi potrebbe diventare il tiro dalla lunga distanza, aspetto in cui i Tar Heels non eccellono: 32,1%. Nonostante questo, 121.4 punti su 100 possessi a gara. D'altronde, favorite non si diventa per caso. Ma nemmeno underdog, parzialmente. Vero, Ducks?

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]