Saranno Lituania e Grecia a chiudere la prima giornata di ottavi di finale di EuroBasket 2017, in programma domani a Istanbul. Archiviata infatti la fase a gironi, prenderà il via, nella cornice della Sinan Erdem Arena, quella ad eliminazione diretta. Alle 20.30 ecco fronteggiarsi baltici ed ellenici, reduci da un cammino molto diverso nei rispettivi gruppi. 

Se la Lituania ha infatti vinto quattro partite su cinque nel Girone B, quello dell'Italia, dopo un passo falso iniziale con la Germania, chiudendo prima nel suo raggruppamento, la Grecia è invece finita quarta nel Girone A, aggiudicandosi solo le gare con le abbordabili Polonia e Islanda, perdendo invece da Finlandia, Francia e Slovenia. Il quarto di finale di domani rappresenta un classico della pallacanestro europea, che vede di fronte due squadre di grande tradizione, sempre competitive nella pallacanestro continentale. E' però la Lituania ad aver meglio assorbito la fase di transizione da una generazione all'altra, mentre la Grecia sembra ancora far fatica nel fare a meno di mostri sacri come Diamantidis e Spanoulis. A guidare i baltici, che hanno steso anche gli azzurri a Tel Aviv, in cabina di regia Mantas Kalnietis, atteso a un matchup di estremo interesse con Nick Calathes, ex giocatore NBA con la maglia dei Memphis Grizzlies. Più realizzatore e meno playmaker Kalnietis, più passatore e meno tiratore Calathes: entrambi sono giocatori fondamentali per le rispettive squadre. Dalle loro giornate di vena dipendono infatti i destini delle due nazionali. Spesso a Calathes viene affiancato Kostas Sloukas, altra guardia, rendendo così la Grecia una formazione con almeno due uomini in grado di creare dal palleggio, in un quintetto completato da Georgios Printezis, Kostas Papanikolau e Ioannis Bourosis. Fondamentale per gli ellenici limitare le accelerazioni in transizione della Lituania, apparsa più rapida e atletica nella fase a gironi, cercando piuttosto di eseguire bene a metà campo, affidandosi magari in post anche a quel Georgios Papagiannis che bene ha impressionato in uscita dalla panchina. I vari Pappas, Agravanis e Mantzaris fanno da contorno a un roster in cui le giocate di energie sono affidate a Thanasis Antetokounmpo, vero e proprio uomo ovunque nello schacchiere della squadra biancoazzurra.

Diversa la pallacanestro della Lituania, meno camminata per certi versi, ma non per questo meno organizzata. Anzi, ciò che rende unici i baltici nel panorama europeo è la capacità di rimanere competitivi ad alti livelli anche modificando gli interpreti sul parquet, spesso reduci da stagioni negative con i club, ma poi in grado di cambiare volto con la maglia della loro nazionale. E', come detto, il caso di Mantas Kalnietis, che a Milano quest'anno ha fatto enorme fatica, ma che in questo Europeo sta attaccando senza paura, ma anche dello stesso Jonas Valanciunas, centro che i Toronto Raptors avrebbero già voluto scambiare nella offseason NBA. Dopo un inizio di carriera contrassegnato da alte aspettative, Valanciunas è stato costretto a ritagliarsi un ruolo da giocatore posizionale, che riceve poco la palla in post - anche in nazionale - ma lotta a rimbalzo e si fa valere sotto canestro. Le sue prestazioni, mai continue neanche con la Lituania, sono spesso il barometro della stato di forma della Lietuva, che per il resto può contare su un Mindaugas Kuzminskas a cui l'esperienza NBA con i New York Knicks ha dato nuova consapevolezza (fondamentale nel ricucire lo strappo iniziale contro l'Italia, a suon di triple). Agli esperti Jonas Maciulis e Arturas Milaknis (quest'ultimo tiratore puro), la Lituania aggiunge nelle sue rotazioni Adas Juskevicius e Marius Grigonis, tra i più positivi in quel di Tel Aviv. Esterni rapidi e buoni tiratori, i due hanno sopperito a qualche passaggio a vuoto di Maciulis e Milaknis, mentre l'ex NBA Donatas Motiejunas ha il compito di aprire il campo da quattro tattico (a volte anche da cinque) con il tiro perimetrale. Il giovane Edgar Ulanovas, grande promessa del basket baltico, deve invece ancora centrare il mirino dopo la fase a gironi, con l'altro lungo Arturas Gudaitis cacciatore di rimbalzi e uomo di energia dalla panchina. Il pronostico è dalla parte della Lituania, ma il cambio di scenario potrebbe sovvertire le gerarchie imposte dai gironi, magari contribuendo a rendere più solida una Grecia che al momento non pare essere una squadra compiuta.