Doppia seduta d'allenamento nella giornata di ieri per la nuova Italbasket di Meo Sacchetti, che al PalaRuffini di Torino continua la preparazione in vista delle due sfide di qualificazione ai prossimi Mondiali di Cina 2019. In vista della sfida alla Romania di venerdì - successivamente ci sarà quella in Croazia - la squadra azzurra ha completato il programma di allenamenti della seconda giornata, con i protagonisti in campo che stanno limando gli ultimi dettagli in vista dell'esordio nelle qualificazioni. In testa al gruppo, da buona chioccia e da capitano, Pietro Aradori, che complice l'assenza di Datome vestirà la fascia per la prima volta nella sfida contro i rumeni. 

A tal proposito, la guardia della Virtus Bologna ha così parlato ai microfoni del sito della Federazione Italiana Pallacanestro: “E' un grande onore, sono orgoglioso di essere stato nominato capitano. So di avere delle responsabilità, devo portare il mio vissuto in Azzurro, e aiutare tutti, soprattutto i ragazzi più giovani che sono alla prima esperienza in Nazionale”. Uno sguardo anche alla novità rappresentata dalle qualificazioni invernali: “Siamo abituati a radunarci d'estate con un gran caldo, e con almeno quattro-cinque settimane a disposizione. Ora siamo d'inverno, e con pochissimo tempo per conoscerci. Questo vuol dire che spetta a noi giocatori fare ancora di più. In questo abbiamo la fortuna di avere coach Sacchetti, che sa benissimo come far rendere al massimo ogni singolo giocatore. Prenderci le nostre responsabilità è la prima cosa che ci ha detto. Sempre, ovviamente, nel rispetto della squadra e dei compagni”.

Spazio anche alle emozioni di Andrea Crosariol, centro di ritorno in Nazionale dopo svariate stagioni. Queste le sue parole: “Emozione? Sempre la stessa. Dopo tanto tempo dall'ultima volta, vuol dire che ho lavorato bene su me stesso, mi sono migliorato. Spero di poter portare un po' di esperienza, ad alcuni di questi ragazzi che sono anche dieci anni più giovani di me. L'ambiente della Nazionale è stimolante. Ti offre la possibilità di allenarti con ragazzi che conosci, anche se non ci giochi insieme tutto l'anno. Abbiamo una settimana sola per lavorare, non potremo imparare a memoria tantissimi giochi, ma dovremo essere pronti a giocare di squadra dal primo possesso”.