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FIBA Champions League - Troppo Tenerife per l'Orlandina: finisce 59-106

I campioni in carica fanno un sol boccone dei siciliani, privi di Atsur e Stojanovic: l'umiliazione è pesante.

FIBA Champions League - Troppo Tenerife per l'Orlandina: finisce 59-106
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Di Francesco Cammuca

Era difficile aspettarsi un'impresa questa sera da parte della SikeliArchivi Capo d'Orlando, costretta a capitolare per la sesta volta consecutiva tra campionato e Champions League, e ancora una volta con un punteggio particolarmente severo in termini di punteggio. La Iberostar Tenerife, che quasi un anno fa ha trionfato nella prima storica edizione della competizione europea targata FIBA, fa un sol boccone della compagine paladina al termine di un match di fatto già deciso fin dalla metà del primo quarto: sul 9-9 gli ospiti allenati da Katsikaris hanno infilato un pauroso parziale di 16-0 che di fatto manda agli archivi una partita dalla quale bisognava far trapelare solo l'esito finale in favore dei campioni in carica. Prova solida, molto intelligente sul piano tattico e della gestione delle energie da parte degli ospiti, mentre dall'altra parte coach Di Carlo ha dovuto fare a meno di Atsur e Stojanovic e ha anche dovuto gestire le energie dei giocatori mandati sul parquet, con qualche minuto concesso ai giovani prodotti del vivaio, ovvero Galipò e Carlo Stella. Una gara, in ogni caso, da mandare agli archivi al più presto.

L'Orlandina ritrova un Ihring capace di realizzare un gran canestro in avvio. Inizia bene la SikeliArchivi in una prima parte di gara in cui a dominare sono le difese, poi Vazquez fa tremare il ferro paladino e pareggia. Abromaitis trova la bomba e va a bersaglio, replica Alibegovic e segna anche White con i piedi dietro l'arco, poi Capo sbaglia troppo e il greco punisce ancora. Tenerife allunga il parziale con Bassas e con la bomba di Beiran per il +10, Di Carlo pesca Galipò dalla panchina ma l'attacco è ancora bloccato e Niang dall'altra parte schiaccia: è 9-21 al primo break. La tripla di Bassas e l'affondata di Niang aprono il secondo quarto, Ihring poi spara da fuori e ferma l'emorragia. Iberostar in totale controllo, la SikeliArchivi non trova ritmo in attacco e soffre la superiorità degli iberici, che segnano con Sturup dopo una grande circolazione. Tenerife sul velluto e a segno con Vazquez, l'Orlandina perde palloni in serie e Allen segna il +24; ci pensa Ikovlev a mettere la bomba ma Vasileiadis segna con l'ennesimo contropiede. Kulboka prova a scuotersi ai liberi, il greco mette due bombe e il secondo quarto si chiude con tanti errori sul 25-50.

Delas mette due jumper in fila al rientro dagli spogliatoi, Abromaitis risponde con la tripla. Capo cerca di alzare l'aggressività ma non basta, Tenerife non ha pietà e ancora Abromaitis mette il +29 rendendo ancor più senza storia una partita già impari alla vigilia. Gli iberici giocano in scioltezza, Capo è sotto un treno sul piano psicologico ma Ikovlev prova a mettere energia con due canestri in fila. Tanti falli e tanti tiri liberi nel finale di quarto, Allen segna col fallo e Beiran fa +32, mentre è ancora l'ucraino a muovere lo score di Capo. In ogni caso, anche gli ultimi possessi sorridono a Tenerife che va all'ultimo break avanti 45-77. L'ultimo quarto, di fatto, non si gioca perchè Capo d'Orlando abbassa ancor di più la concentrazione e la convinzione, mentre Tenerife viaggia con la velocità a cui sono abituate le grandi squadre. Katsikaris invita i suoi giocatori a non rallentare, mentre dall'altra parte Di Carlo ha ben poco da inventarsi per invertire la rotta. Ne vengono fuori dieci minuti drammatici per la SikeliArchivi, la quale sfiora addirittura i 50 punti di ritardo al cospetto di una squadra che - non va dimenticato - gioca per vincere ancora una volta la Champions League.