Non è sufficiente all'Olimpia Milano di Jasmin Repesa un ottimo terzo quarto per ottenere un preziosissimo successo nella trasferta russa in casa dell'Unics Kazan. Passano Langford e compagni, che confermano di essere in discreta forma e, dopo un primo tempo superlativo in termini di percentuali, tengono a bada il ritorno degli ospiti archiviando la pratica nell'ultimo periodo. L'ex di giornata è il miglior marcatore di giornata e, alla sirena conclusiva, mette a referto XX punti. Buona per Milano la prestazione di McLean, fin troppo alterne quelle degli altri protagonisti. Terza affermazione stagionale per l'Unics, mentre i meneghini restano fermi a quattro successi e portano a casa la terza sconfitta di fila.  

Il solito Langford a guidare il quintetto dei padroni di casa con Colom in cabina di regia e Parakhouski e Kaimakoglou sotto canestro. Abass prende il posto di Gentile nei primi cinque, mentre Repesa ritrova Raduljica: con il serbo c'è Macvan, mentre esternamente Kalnietis e Dragic sul perimetro.  

Intensità e ritmo nell'inizio di gara milanese, che con Raduljica, Macvan e Dragic scappa sul 6-0. L'Unics si ritrova nel suo classico pick and roll, che permette a Parakhouski di accorciare e mettere in partita i padroni di casa. Milano sbaglia qualche conclusione aperta di troppo e subisce il 10-0 di controbreak propiziato dalle triple di Panin e Langford. L'ala russa approfitta delle enormi attenzioni della tante disattenzioni della difesa milanese per salire a quota sette, mentre Repesa inizia a pescare dalla panchina forze fresche. McLean prova a punire le rotazioni difensive della squadra di Pashutin, ma sono Colom, gli americani e la tripla allo scadere di Stoll a trascinare i russi avanti alla prima sirena (35-24). 

Attacchi che si fanno preferire sulle difese anche in avvio di ripresa, con Milano che con Sanders e McLean prova a cucire lo strappo. Tuttavia, le enormi lacune spalle a canestro dei meneghini condizionano e non poco la rimonta. Qualche forzatura di troppo di Langford, unita alla crescente intensità difensiva di Abass, permettono però all'Olimpia di acquisire ritmo e fiducia, che dalla parte opposta si tramutano in punti facili con Raduljca e Macvan, da tre, che accorcia fino al -5 (43-38). Nel miglior momento degli ospiti, le amnesie in transizione difensiva ed a rimbalzo consentono ai russi di piazzare uno stordente 9-0 di parziale che vale il 57-43 dell'intervallo.    

L'approccio alla ripresa dei milanesi è quello dei migliori, e dopo il canestro in avvio dei russi, è Hickman con Simon a propiziare il break di sei punti che riporta Milano sotto di 10. Dragic non azzanna il match dall'angolo e Langford punisce gli ospiti allontanandoli nuovamente. L'Unics torna ad affidarsi però alle soluzioni individuali, lasciando la porta aperta al ritorno dei meneghini: Hickman prova a scuotersi con il gioco da tre punti, poi è Sanders dalla distanza a firmare il 66-61. I russi non sembrano trovare più il filo del discorso in attacco, ma è Stoll con una tripla da quasi metà campo a risollevare gli animi dei padroni di casa. Milano ha tutt'altra faccia ed i canestri di Kalnietis e Hickman nel finale lo dimostrano: 73-69 alla penultima sirena. 

L'Olimpia resta aggrappata alla gara e lo dimostra rispondendo colpo su colpo ai nuovi tentativi di allungo dei russi. Quando l'equilibrio sembra destinato a perdurare, due canestri di Langford regalano ossigeno ai padroni di casa, che acquisiscono linfa vitale per i successivi possessi difensivi. Milano sbanda e la tripla fortunosa di Kaimakoglou la fa sprofondare a -11. La frenesia ottunde la mente dei meneghini in attacco e, dalla parte opposta, Panin da casa sua rifinisce il vantaggio (87-73, parziale di 14-0). La pennellata mancina di Langford, dopo due palle perse milanesi, mette la ciliegina sulla torta finale, con il garbage time finale che fissa il punteggio sul 100-79.