Scontro in coda per la ventisettesima giornata di Eurolega: il Galatasaray ospita, e sconfigge, All'Abdi Pekci Arena l'Unics Kazan, con un 75-67 che relega i russi all'ultimo posto, assieme a Milano. Per i turchi, invece, arriva l'aggancio al Maccabi Tel Aviv. Partita a basso punteggio (coi ranghi larghi solo nel finale) e dominata dal Gala a partire dal parzialone del secondo quarto: spiccano i 17 in 26 minuti di Diebler (5/6 dall'arco); in doppia cifra anche Daye (12) e Tyis (10). Dall'altra parte è quasi assolo di Keith Langford, che fa 24 con 6/19 dal campo e 10/10 ai liberi, ma non viene assistito da nessuno dei compagni. Riviviamo la partita assieme.

Si inizia a motori molto caldi a Istanbul: alla bomba di Panin risponde con la stessa moneta Daye, che poi manca il colpo del sorpasso. Parakhouski e Colom aprono la strada alla seconda tripla di Panin, bravissimo ad aprire il primo varco del match. La penetrazione mancina di Langford, con l'aiuto del tabellone, fa 5-12. I minuti successivi sono un vero botta e risposta tra cecchini: Diebler colpisce, Antipov risponde, arriva il timeout turco. In uscita, però, è ancora Diebler il più caldo: altra bomba dall'angolo, è 11-15. C'è tempo per un grande appoggio di Pleiss, poi ancora i due tiratori a colpire: è 3/3 per la guardia del Gala, 2/2 per il diretto avversario. Il 2+1 di Daye, bravissimo ad usare il fisico nel pitturato, sancisce il -1. La palla continua a circolare bene sia da una parte che dall'altra, il match rimane abbastanza vivo anche nel finale di quarto, ma la gemma è la super-transizione di Langford: scatto fulminante, attacco mancino e canestro con libero supplementare che vale il 21-23 alla prima sirena.

Situazione di equilibrio ad inizio secondo quarto, con Fitipaldo che si alza appena oltre la linea del tiro da tre. Poco dopo è lo stesso brasiliano a ripetersi, stavolta dalla lunga distanza, inaugurando il parziale turco: quattro punti consecutivi di Tyus firmano la doppia cifra di vantaggio, col sigillo di Arar, in torsione, per il 39-27. ll Galatasaray intensifica anche la fase difensiva, ed è rottura prolungata dell'UNICS: i russi soffrono in fase realizzativa nonostante i 7 rimbalzi offensivi dei primi 16 minuti.  Il Kazan si sblocca con Antipov (8 personali), ma dopo il timeout interno la furia dei padroni di casa torna prepotente: colpiscono dalla distanza sia Diebler (4/5 dall'arco per 12 punti) che Daye, in semitransizione dopo rimbalzo difensivo; si va all'intervallo lungo addirittura sul 45-29, con un parziale abbastanza eloquente di 24-6 nel solo secondo quarto.

In apertura di terzo quarto si segna di più (Schilb uomo ovunque con un assist, due rimbalzi e quattro punti, tra cui una magistrale penetrazione dal fondo che abbatte il muro del +20), ma il Kazan sembra non riuscire a reagire finché non si accende Keith Langford: lo statunitense alza il ritmo e con la sua intensità trascina anche i compagni, bravi a colpire con quattro canestri consecutivi per il mini-parziale di 8-0 che resuscita qualche speranza. La tripla di Micov ad un minuto dal termine inaugura una fase molto confusa: arrivano falli e palle perse un po' ovunque, fino a quello finale che vale, dopo la review arbitrale, due liberi per Tyus. Sull'1/2 del naturalizzato israeliano chiude la mezz'ora di gioco sul 57-41.

Ogni accenno di rimonta nell'ultimo quarto è stroncato dall'ennesima tripla di Diebler  e da una difesa forsennata del Galatasaray, capace di disturbare sempre e comunque i tiratori avversari. Nonostante la doppia cifra di Colom, i russi faticano ancora a segnare: appena 45 i punti sul tabellone quando mancano 6 minuti al termine. Parakhouski prova a svegliare i suoi con l'appoggio in corsa, ma Diebler e Pleiss sono bravissimi a trovare le mani degli avversari per guadagnarsi la pagnotta (4/5 complessivo) in lunetta. Qui sostanzialmente parte il lungo garbage time: in campo molti elementi della panchina, brillano Gulan e Dyer, mentre per l'UNICS è ancora one-man show di Keith Langford. I suoi sforzi sono comunque inutili: l'ultima bomba da tre inchioda il 75-62 finale.