Otto squadre, un solo obiettivo: Istanbul ad un passo, anzi cinque, forse meno. Un ultimo ostacolo da superare prima di approdare alla tanto agognata Final Four, che si terrà quest'anno in Turchia, Sinan Erdem Arena. La Turkish Airlines EuroLeague entra nel vivo con l'inizio dei quarti di finale, che da martedì delizieranno i palati dei tifosi e degli appassionati del basket del Vecchio Continente.

Quando manca poco meno di una settimana all'inizio dei quarti di finale - martedì gara 1 tra CSKA-Baskonia e Panathinaikos-Fenerbahce - andiamo a dare uno sguardo nel complesso alle otto squadre qualificatesi, con lo stato di forma e di salute con il quale approcciano alle rispettive serie.

1 - Real Madrid

La prima classificata della Regular Season è chiaramente anche quella che, inevitabilmente, arriva alla fase finale della competizione con tutti, o comunque la maggior parte, i favori del pronostico. Il Real Madrid di Pablo Laso non può e non deve più nascondersi. Dopo aver costruito un roster in estate di assoluto livello e di clamorosa completezza, i madrileni hanno trovato un ottimo equilibrio ed una solidità invidiabile nelle due metà campo: poche stelle, tanti ottimi giocatori che fanno capo al trascinatore, al leader tecnico, all'uomo simbolo. Sergio Llull è il miglior marcatore ed il miglior assist-man della squadra, ma rappresenta altresì ben più di quel che dicono le mere statistiche: il classe 1987 di Mahón è all'apice della sua carriera e della sua maturazione cestistica ed ha tutte le intenzioni di trascinare fino all'atto finale i suoi blancos.

Come detto, il roster del Real è decisamente invidiabile e, se non bastasse, ha fatto nel corso della stagione del WiZink Center un autentico fortino inespugnabile, aspetto che in vista dei quarti con il fattore campo a proprio favore non dovrebbe affatto dispiacere. La sconfitta in casa contro il Baskonia soltanto un brutto ricordo: 13 vittorie casalinghe, 11 delle quali di fila. In trasferta qualche balbettio di troppo, ma con il passare della stagione i merengues sono riusciti anche lontano da Plaza Mayor a trovare certezze e fiducia, perdendo di un solo punto a Mosca ed Istanbul e vincendo, convincendo, in altri roventi palazzetti d'Europa. Insomma, il Darussafaka, è discretamente avvisato.

2 - CSKA Mosca

I campioni uscenti del CSKA Mosca si presentano ai quarti di finale della Turkish Airlines EuroLeague da secondi della classe, traguardo raggiunto tra mille e più problemi di natura fisica più che tecnica. I tantissimi infortuni che hanno costretto ai box le due stelle del roster, Nando De Colo e Milos Teodosic, nel ventre della stagione, hanno condizionato e non poco le prestazioni della squadra di Itoudis, cambiata relativamente poco rispetto a quella che trionfò nella passata stagione in Europa. Aspetto, quello degli infortuni e dei relativi recuperi, da non sottovalutare affatto: anche se i problemi sembrano alle spalle, la condizione fisica nell'ultimo mese e mezzo di competizione dovrà necessariamente essere massimale per provare a tener testa al Real Madrid ed alle altre contendenti.

Ciò detto, quando i due trascinatori emotivi e tecnici della squadra sono scesi in campo, la formazione russa ha raramente deluso le aspettative, nonostante qualche buca incontrata in giro per il lunghissimo percorso. In casa, a Mosca, la squadra di Itoudis non perde dal supplementare nefasto che permise al Fenerbahce di vendicarsi dei russi della finale persa qualche mese prima, ma la relativa consistenza esterna del Baskonia dovrebbe far dormire sonni tranquilli alla truppa moscovita in vista dei quarti di finale. Nessun problema di organico, con tutti gli effettivi che figurano regolarmente abili ed arruolabili per gara 1 di playoff.

3 - Olympiacos Atene

Immediatamente alle spalle degli attacchi atomici di Real e CSKA troviamo la solidità ed il pragmatismo solito delle squadre greche, con l'Olympiacos che è riuscito a solidificarsi nel corso della stagione alle spalle dei suoi due leader carismatici oltre che tecnici Vassilis Spanoulis e Georgios Printezis. Nonostante l'assenza forzata dei due protagonisti, oltre che di Hackett la cui stagione è terminata prematuramente, i greci si sono mantenuti stabilmente alle spalle del duo di testa, minandone le certezze e le prime due posizioni nelle giornate conclusive della Regular Season.

Oltre all'inespugnabile, o quasi (11-4), fortino del Pireo, l'Olympiacos fonda le sue certezze tecniche su una rocciosa ed ermetica difesa, che riesce attraverso una smodata fisicità a contenere le potenzialità degli attacchi avversari. Inoltre, la discreta lunghezza del roster a disposizione di coach Sfairopoulos ha consentito nel corso della stagione ai vari Papanikolaou e Green, oltre a Birch ed Agravanis tra gli altri, di rendersi utili alla causa apportando il proprio mattoncino in ogni singola gara. Squadra sempre ostica da affrontare, l'Olympiacos se la vedrà con l'Efes nei quarti, con il dichiarato obiettivo di centrare la sesta apparizione alle Final-Four in nove anni.

4 - Panathinaikos Atene

Da una greca ad un'altra. Dall'Olympiacos al Panathinaikos, squadra costruita apparentemente in maniera diametralmente opposta a quella biancorossa, ma che mantiene per sommi capi gli stessi principi di gioco. Sebbene a disposizione di coach Pascual l'arsenale offensivo possa vantare di giocatori del calibro di Calathes, James, Singleton, Gist - appena rientrato dall'infortunio - Rivers, Feldeine, Pappas e Bourousis, l'aspetto che ha permesso ai verdi di Atene di conquistare il fattore campo nei quarti di finale è la difesa, semplicemente la migliore di tutta l'Eurolega.

A questo fattore, già di per sé non da poco, va unita una solidità casalinga invidiabile: quattordici sono infatti le affermazioni davanti al pubblico di casa del Pana, che grazie ad una striscia positiva di cinque vittorie di fila è riuscita ad approfittare dei continui balbettii del Fenerbahce per superare i turchi in classifica ed ottenere un preziosissimo vantaggio nel fattore campo. Probabilmente sarà la serie più equilibrata del lotto, con due squadre che si daranno battaglia dal primo all'ultimo secondo di ogni singola gara, con delle minuzie che faranno la differenza tra la vittoria e la sconfitta, tra l'accesso alle Final-Four o meno, che ad Atene, sponda Panathinaikos, mancano addirittura dal lontanissimo 2012: decisamente troppo.

5 - Fenerbahce Istanbul

A caccia dell'impresa. Dopo aver perso in finale lo scorso anno per mano del CSKA, il Fenerbahce di coach Obradovic si presenta per la prima volta da due anni a questa parte ai playoffs senza il fattore casa. Discorso di fondamentale importanza - sebbene la stagione dei turchi sia stata a dir poco falcidiata dagli infortuni - in quanto Dixon e compagni quasi mai, durante la Regular Season, hanno trovato continuità di risultati in esterna: otto, infatti, le sconfitte, al cospetto di sette vittorie. Una delle quali, tuttavia, è arrivata proprio sul campo del CSKA di Mosca, risultato che fotografa tuttavia appieno le qualità e le potenzialità del roster a disposizione di uno degli allenatori più vincenti del Vecchio Continente.

Ciò che preme maggiormente ad Obradovic ed i suoi è di arrivare alla serie contro il Panathinaikos nelle migliori condizioni fisiche possibili. I continui problemi di Datome, i recuperi di Bogdanovic e Sloukas saranno parte delle chiavi della sfida. E' indubbio tuttavia che il roster dei turchi vale assolutamente quello delle prime due della classe, qualora però fosse al 100% di condizione fisica, oltre che ovviamente al completo. Le defezioni hanno tuttavia coeso ancor di più il gruppo, preso per mano tecnicamente dal play turco-statunitense, oltre che da Udoh e Vesely, trascinatori nella Regular Season del Fener che va a caccia della terza Final-Four consecutiva, la quale stavolta si giocherà tra l'altro anche in casa. Guai a darli per morti.

6 - Anadolu Efes Istanbul

Atletismo al potere, nonostante un equilibrio ed una solidità di squadra tutt'altro che impeccabile. Alla base della qualificazione dell'Anadolu Efes ai playoff, l'incredibile qualità offensiva della squadra di Velimir Perasovic, capace in determinate serate di mandare in doppia cifra anche sei o sette giocatori. Il blocco americano formato da Granger, Dunston, Honeycutt e Brown fornisce uno smodato atletismo alla squadra, al quale si abbina perfettamente la visione di gioco e l'estro di Thomas Heurtel, ben più di un semplice sesto uomo capace di uscire dalla panchina ed invertire la rotta della squadra e l'inerzia delle partite stesse.

Tuttavia, come detto, l'aspetto che ha maggiormente penalizzato la squadra di Istanbul è una discontinuità di rendimento che, anche durante le stesse contese, non ha permesso a Perasovic di ottenere un risultato migliore in termini di classifica. Tuttavia, nelle ultime dieci gare, quando l'atmosfera ed il termometro iniziavano a diventare sempre roventi, la squadra si è compattata trovando fiducia ed entusiasmo per archiviare più che positivamente il discorso qualificazione e guardare con relativa fiducia alla sfida contro il rognosissimo Olympiacos. Sfida sicuramente difficile, ma niente è impossibile.

7 - Baskonia Vitoria Gasteiz

Decima apparizione ai playoff di EuroLeague per il Baskonia, che al netto di un settimo posto alquanto deludente, ha a disposizione probabilmente il roster qualitativamente migliore di tutta la competizione. Allo sconfinato talento si abbina, tuttavia, una pessima coesione di squadra, che sfocia in una delle peggiori difese di tutta la competizione. Per centrare la qualificazione, messa in dubbio nelle ultime sette gare, la squadra di Sito Alonso ha dovuto infilare cinque vittorie, decisive ai fini dell'estromissione della Stella Rossa dai playoff.

Shane Larkin è senza alcun dubbio la punta di diamante di un roster che può contare inoltre sull'esperienza degli ex NBA come Beaubois, Shengelia ed Hanga, oltre alla solidità di Voigtmann, Diop, Budinger e sull'istrionico talento di Andrea Bargnani. Probabilmente l'eccessivo tasso di talento non ha contribuito alla coesione del gruppo in termini difensivi, pagato a carissimo prezzo con delle sconfitte davvero poco dignitose per i nomi che figuravano sul tabellino. Di contro, tuttavia, le enormi capacità balistiche da oltre l'arco e l'imprevedibilità dell'attacco dei baschi sono caratteristiche che potrebbero permettere al Baskonia di battere chiunque, anche se molto più difficilmente in una serie lunga ed estenuante al meglio delle cinque gare. Soprattutto se l'avversario si chiama CSKA!

8 - Darussafaka Dogus Istanbul

L'ultima squadra qualificatasi per i playoff di Eurolega è quella turca di David Blatt, capace di battere nello spareggio dell'ultima giornata la Stella Rossa di Belgrado. La squadra turca è riuscita nel finale di stagione a trovare il guizzo giusto per raggiungere l'ottava piazza, fotografia però di una instabilità e di scarsa continuità, anche all'interno delle stesse gare. Innegabile, tuttavia, il talento a disposizione soprattutto degli esterni della squadra, con poche squadre che possono contare su giocatori del calibro di Wanamaker, Wilbekin e Clyburn, capaci di accendersi a piacimento, soprattutto in contropiede.

Difficile, tuttavia, pensare che il Darussafaka possa quantomeno impensierire le certezze del Real Madrid nei quarti di finale, anche se la pressione sarà tutta sulle spalle degli iberici. La prima apparizione ai playoff dei turchi non passerà sicuramente inosservata, forte dell'esperienza di coach David Blatt, che sicuramente saprà come preparare la serie contro i merengues, al netto delle oggettive difficoltà. Da valutare l'approccio con il WiZink Center, quando anche un minimo passaggio a vuoto, soprattutto in avvio delle prime due gare, potrebbe compromettere e non di poco il cammino e le velleità di upset dei turchi.