Manca davvero poco all'inizio dei Playoffs della Turkish Airlines EuroLeague, che hanno tutte le potenzialità per essere i migliori di sempre considerando l'equilibrio che c'è stato per tutta la durata della prima fase. E così anche la sfida sulla carta meno equilibrata, quale dovrebbe essere quella tra la prima e l'ottava, non può lasciar dormire sonni tranquilli ai tifosi del Real Madrid capolista, perché contro si ritrova una squadra rognosa come il Darussafaka guidato da quella vecchia volpe di David Blatt.

Lo stesso vale a maggior ragione per le altre sfide, con i campioni in carica del Cska Mosca che dovranno vedersela con il Baskonia che meno di un mese fa ha vinto lo scontro diretto tra le mura amiche; promette scintille anche l'accoppiamento tra Olympiacos ed Efes Pilsen, se solo pensiamo che appena due settimane fa i turchi hanno battuto i greci al termine di una partita comandata dall'inizio alla fine. Ricca di emozioni quella che probabilmente sarà la serie più bella, quella tra il Panathinaikos quarto ed il Fenerbahce quinto guidato dall'ex Obradovic, che vorrà aggiungere un'altra Final Four al proprio già ricco bottino; ma per farlo avrà il duro compito di far saltare il banco ribaltando il fattore campo andando a vincere almeno una volta ad Oaka. Detto questo, addentriamoci nei quarti di finale con l'aiuto dei numeri.

REAL MADRID - DARUSSAFAKA ISTANBUL

I veterani contro i nuovi arrivati

Per quanto riguarda l'esperienza, non c'è paragone. Non in panchina - entrambi i coach hanno già vinto questa competizione - ma in campo, se solo si pensa che nessuno dello starting five abituale di coach Blatt ha mai disputato una gara di Playoffs di Eurolega, mentre dall'altro lato il solo Thompkins è all'esordio nella postseason. In totale sono 30 le presenze ai Playoffs accumulate nel roster turco, a fronte delle 151 dei giocatori con la camiseta blanca. A questo si aggiunga che ben 10 giocatori della squadra madrilena hanno giocato almeno una Final Four e che 7 di questi - Llull, Fernandez, Nocioni, Reyes, Ayon, Maciulis e Carroll - si sono laureati campioni nel 2015.

Laso col fattore campo non sbaglia, ma Blatt è Blatt!

Pablo Laso contro David Blatt: no, non è affatto la prima volta che i due allenatori si affrontano ai Playoffs, e il bilancio è in parità sull'1-1, anche se le due vittorie non hanno lo stesso peso. Laso ha infatti battuto Blatt quando quest'ultimo era alla guida del Maccabi con un sonoro "cappotto" nei Playoffs del 2013, ma la vendetta gli è stata servita l'anno dopo nella finale, dove il Maccabi si impose per 98-86 dopo un supplementare. Laso non ha mai sbagliato quando ha avuto il vantaggio del fattore campo (3-0), ma se c'è un coach che può sentirsi tranquillo anche dovendo giocare l'eventuale bella fuori casa, quello è David Blatt. Lui è infatti l'unico nella storia dell'Eurolega ad aver vinto due serie senza il fattore campo a favore.

Diamo i numeri!

Non sorprende che il Real, primo in classifica, sia in testa a numerose voci statistiche. È primo ad esempio negli assist (con 20.6 a partita), così come nel numero di triple mandate a segno (299), mentre è il secondo miglior attacco con 86.2 punti a partita. Dall'altro lato abbiamo una squadra - il Darussafaka - che perde il minor numero di palle (appena 11.2) ed è seconda per numeri di rimbalzo in attacco (12 a partita). Rimbalzi che sono il tallone d'Achille degli spagnoli, i quali sono la quinta peggior squadra per rimbalzi in attacco concessi agli avversari. Se il Real abbiamo detto essere la squadra che ha totalizzato più assist, i turchi sono ultimi in questa specialità con 14.3 di media; e la stessa situazione si verifica con riguardo alla percentuale da 2: la migliore in assoluto è del Real (57%), la peggiore è del Darussafaka (48%).

CSKA MOSCA - BASKONIA VITORIA

Cska = Final Four

Partiamo con un dato allarmante per gli spagnoli: il Cska non ha mai perso una serie di Playoffs, il che vuol dire che è arrivata sempre alle Final Four. 11 vittorie su 11, con quattro di queste che sono stati "cappotti" ai danni dell'avversaria di turno. E c'è di più, perchè tra le otto squadra partecipanti ci sono solo 12 giocatori con 20 o più partite di Playoffs disputate: 5 di questi giocano nel Cska - Teodosic, Khryapa, Vorontsevich, Hines e Jackson, e i primi 4 nominati sono reduci da 5 Final Four consecutive. Nel Baskonia sono invece appena 11 le presenze totali ai Playoffs.

L'attacco del Cska fa paura

Da quando è arrivato Itoudis sulla panchina, il Cska si è sempre contraddistinto per il suo bellissimo attacco predicato sulla circolazione di palla, sotto la conduzione del maestro d'orchestra che risponde al nome di Milos Teodosic. L'anno scorso si sono aggiudicati il titolo, e l'hanno fatto essendo solo la terza squadra nella storia a chiudere con oltre 90 punti segnati di media (90.9). Quest'anno la produzione offensiva è scesa a 86.9 punti di media, ma quello dei russi è stato comunque l'attacco più prolifico del torneo. Sono anche secondi per assist (20.4 a partita), nonché primi per percentuale da 3 (40.6%) e dalla lunetta (81.6%), e secondi invece nel tiro da 2 (55.5%). È anche la squadra che perde il secondo maggior numero di palle (14.5), ma oltre ad avere due dei cinque migliori realizzatori dell'Eurolega (De Colo e Teodosic) ha anche una difesa che è terza sia per palloni recuperati che per stoppate.

Le armi del Baskonia

Shane Larkin è il giocatore più importante della squadra nella metà campo offensiva, e non a caso è sia il miglior realizzatore (13.1 punti ad allacciata di scarpe) che il miglior assistman (5.7). Un altro esterno, Beaubois, è la seconda bocca da fuoco della squadra con una media di 11.6 punti a partita, seguito dal lungo Shengelia a 10.7. Sono comunque tanti i giocatori nella compagine basca in grado di fare canestro (si pensi anche a Hanga, Voigtmann, Budinger e Bargnani), e infatti il Baskonia ha la quarta miglior media punti della competizione con 81.5 punti messi a referto. Male però nel tiro da 3, specialità nella quale sono terzultimi con il 34.8%, mentre tirano molto bene da 2 - con il 53.3%, meglio di loro solo tre squadre. Più problemi ha dato invece la difesam che è stata troppo discontinua di partita in partita e ha concesso per cinque volte oltre 90 punti, mentre in un'occasione (proprio nella gara di andata contro il Cska) addirittura 112.

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