Via le maschere in Eurolega: finita la regular season, che nel nuovo formato ha regalato mesi di puro spettacolo, è il momento dei Playoffs. Dalle sedici squadre che compongono il mega-girone della Turkish Airlines EuroLeague ne sono rimaste otto: accoppiamenti classici secondo teste di serie quindi, in un tabellone ad eliminazione diretta che vedrà quarti di finale (al meglio delle cinque partite) per poi approdare ad una Final Four con semifinali e finale in partita secca.

In un tabellone che non può che far gola a tifosi ed appassionati in genere, la serie che si preannuncia più equilibrata e combattuta è quella tra i seed 4 e 5, ovvero, rispettivamente, il Panathinaikos Superfoods Athens ed il Fenerbahce Istanbul. Se da un lato i greci, forti di un grande investimento estivo, puntano a tornare in Final Four, il Fenerbahce dal canto suo vuole ripetere la finale dello scorso anno, persa per 101-96 contro il CSKA di De Colo e Teodosic. Andiamo ad analizzare le due squadre.

Stagione tutto sommato positiva per il Panathinaikos: dopo qualche difficoltà iniziale, culminata con la sconfitta per 79-77 nel derby con l'Olympiacos all'ottava giornata, dopo che anche il Real Madrid era riuscito ad avere ragione sui verdi, i ragazzi di Xavi Pascual hanno trovato cinque vittorie in sei partite per riprendere il passo delle prime, mai più smarrito fino al quarto posto finale. Nel 2017, gli ateniesi hanno perso solo cinque partite delle trentuno giocate in tutte le competizioni, ed hanno chiuso la stagione regolare con quattro W consecutive, ottenendo gli scalpi anche delle prime due teste di serie: Real Madid e CSKA Mosca hanno dovuto chinare il capo in trasferta in Grecia. Quello che colpisce, però, è la differenza di rendimento tra le gare casalinghe e quelle esterne: in casa, solo le due appena citate fanno meglio del Pana, che invece in trasferta ha portato a casa cinque match su quindici disputati in EuroLeague. Per questo, potrebbe essere fondamentale il fattore campo a favore, in un'eventuale gara-5, per superare lo scoglio dei quarti di finale.

A livello di roster, la dirigenza dei greci è riuscita a mettere assieme talento ed esperienza in un mix che sembra davvero temibile per chiunque. Il roster è di fatto sviluppato attorno a due colonie: quella statunitense, formata da Mike James (12.9 punti a partita) e Chris Singleton (12.3), migliori realizzatori di squadra, ma anche dalla fisicità di K.C. Rivers e Kenny Gabriel in uscita dalla panchina, essenziali soprattutto nei momenti più tesi. Nichols, Gist e Feldeine completano il pacchetto. L'altra faccia della medaglia di Pascual, invece, sono i greci: su tutti Nick Calathes. Il play classe 1989, dopo l'esperienza di due anni con Memphis, è tornato alla base da capitano, col chiaro obiettivo di portare il Panathinaikos a conquistare la sua settima Eurolega. Con lui, ci sono anche Ioannis Bouroussis, finalmente un fattore anche in fase difensiva nonostante i soli 18 minuti di impiego medio, un Nichols da 36.2% dall'arco ed un Nikos Pappas da quasi sei punti ad allacciata di scarpe, nonostante una sola partenza europea in starting five. Da segnalare, poi, la breve e deludente esperienza greca di Alessandro Gentile, utilizzato poco o nulla soprattutto sui parquet continentali prima di decidere di comune accordo con la dirigenza la risoluzione del contratto.

Passando al Fenerbahce, invece, il discorso cambia di poco: i ragazzi di Zelimir Obradovic stanno dominando il campionato turco, nonostante l'agguerrita concorrenza in vetta di Anadolu e Besiktas. La squadra di Istanbul approdava a questa nuova Eurolega da finalista dello scorso anno, ma ha deluso un po' le aspettative chiudendo al quinto posto con 18 partite vinte e 12 perse. Eppure, la stagione era iniziata con quattro vittorie consecutive, tra cui quella cruciale nel derby sul campo del Galatasaray. Da lì in poi, però, in campo europeo i turchi sono saliti su un vero e proprio ottovolante, alternando serie di vittorie ad altrettante serie di sconfitte, spesso e volentieri contro avversarie meno quotate per blasone e roster.

In sede di Playoffs, tuttavia, i turchi potrebbero salire di livello e sfoderare tutto il proprio potenziale, puntando ad arrivare ad una Final Four che si disputerebbe proprio ad Istanbul: su tutti, sarà essenziale il rientro in condizione di Bogdan Bogdanovic, out più volte per problemi fisici in una stagione comunque da 13.6 di media con un 56% da due punti. Il serbo è senz'altro il go-to-guy di Obradovic, che però può contare anche sull'apporto offensivo di Bobby Dixon, minaccia numero uno dall'arco, e dell'ex-Warriors Ekpe Udoh, arma in più nel pitturato. Entrambi viaggiano oltre gli 11 punti di media. Nella metà campo difensiva, invece, sarà essenziale il lavoro di Jan Vesely, Pero Antic e Gigi Datome nel contenere la fisicità degli avversari, soprattutto in trasferta per non rischiare di far incendiare l'O.A.C.A. Il capitano della nostra nazionale può garantire anche un ottimo apporto come cecchino (46.7% in campo europeo in questa stagione) oltre all'indiscutibile leadership quando la palla pesa di più. Le mine vaganti della rotazione di Obradovic sono Slouskas e Nunnally: il primo ha raggiunto una doppia cifra di media nelle sue 24 apparizioni, mentre l'ex-Scandone Avellino può garantire punti facili in uscita dalla panchina.

Insomma, non ci resta che prepararci ad uno scontro che probabilmente regalerà uno degli spettacoli più belli dell'intera stagione di EuroLeague. Intanto, dai due antipasti di regular season abbiamo già avuto qualche risposta: nella prima sfida stagionale è arrivato l'81-70 a favore dei greci, nella seconda la risposta del Fener con un 84-63 davanti al pubblico amico.