Una prima tornata di gare che hanno tolto il fiato agli appassionati, tra pronostici che hanno scricchiolato e altri che sono stati ribaltati, anche a gara in corso. Ora, per le magnifiche otto che stanno disputando i playoff di Turkish Airlines EuroLeague è giunto il momento di dimostrare tutto il proprio valore, nella sempre delicatissima gara2. Tutto da perdere, come sempre accade, per le formazioni che sono approdate a questo punto della competizione con i gradi di favorite, ma anche qualcosa da recuperare per chi è partito con il piede sbagliato dopo la prima gara, disputata nelle giornate di martedì e mercoledì. Saranno ancora due serate tutte da vivere, prima dell'arrivo del weekend che consentirà a tutte le formazioni di recuperare energie fisiche e nervose preziose prima del ribaltamento del campo per almeno un altro atto delle rispettive serie.

A proposito di serie da giocare con il coltello tra i denti e che deve ancora trovare un padrone, è inevitabile che quella tra Panathinaikos e Fenerbahce sia la più equilibrata del lotto. Ha shockato tutti il modo in cui la formazione di coach Obradovic ha rimontato in maniera netta nella seconda parte di gara1, ripartendo da un ritardo di 14 punti e chiudendo la prima partita disputata ad Oaka addirittura con un vantaggio di 13 lunghezze. Difficile riuscire a distinguere tra demeriti della compagine ellenica e meriti dei turchi dopo una partita chiaramente a due facce, con i padroni di casa che hanno dominato soprattutto nel secondo quarto, prima di trovare un tappo sul canestro avversario, tra imprecisione al tiro e la grande difesa impostata dal coach serbo nella seconda parte del match. Ora inizia una nuova storia, con i "verdi" di coach Pascual che vogliono quantomeno riequilibrare la situazione prima di andarsela a giocare al massimo nelle due gare (almeno loro sperano) da giocare a Istanbul, mentre dall'altra parte il sapore di una serie iniziata da sfavoriti - classifica alla mano - e da provare a chiudere virtualmente già stasera potrebbe indurre Bogdanovic e compagni a sfoderare un'altra grande prestazione per riprendersi la scena persa a causa di una regular season piuttosto a singhiozzo.

Un'ora prima che venga alzata la palla a due all'Olympic Sports Center di Atene, scatterà ufficialmente la due giorni dedicata alle seconde gare. Sul parquet della Megasport Arena si affronteranno nuovamente il CSKA Mosca e il Baskonia Vitoria Gasteiz, in una serie che probabilmente sarebbe meritevoli di altri palcoscenici (almeno una semifinale in Final Four). I baschi hanno dimostrato nel primo atto della sfida di saper fare ciò per cui sono stati chiamati, ovvero giocare contro i campioni in carica senza però mostrare alcun timore reverenziale, tanto da essere stati gli unici - insieme a Real e Fenerbahce - ad aver toccato quota 90 punti in casa dei moscoviti. Dall'altra parte, però, Teodosic e De Colo si sono travestiti da supereroi e si sono messi la squadra sulle spalle, anche se Larkin e compagni hanno diversi punti di partenza da cui partire. Non sarà facile evitare di tornare a Vitoria con un punteggio diverso dal 2-0 nella serie, ma è comunque compito della compagine guidata da Sito Alonso (che sarà ancora una volta priva di Andrea Bargnani) dare tutto quello che hanno dentro per ripartire dal loro palazzetto con una situazione di punteggio in inaspettato ma comunque meritato equilibrio, considerando il favore del pronostico dalla parte degli uomini allenati da Itoudis.

Chi non sembra avere segni di cedimento, lasciando intendere di voler provare a chiudere la serie nel più breve tempo possibile, è anche il Real Madrid. La dimostrazione di forza e di solidità data dai primatisti al termine della regular season è stata importante, come si è visto nel primo atto della sfida contro un Darussafaka che ha provato a piazzare, senza successo, l'effetto sorpresa. Molto bravo coach Pablo Laso ad impostare una gara senza particolari tatticismi, ma al termine della quale ha ridotto nel migliore dei modi la pericolosità degli attaccanti a disposizione di David Blatt. Lasciare a quota 75 punti una squadra come quella turca, ricca di talento offensivo sia tra gli esterni che tra i lunghi, non era di certo facile considerando anche la posizione di netto vantaggio nel testa a testa nella serie, e quindi con l'obbligo di confermare questi favori del pronostico che forse non hanno tenuto conto della stessa pericolosità di Wanamaker e compagni. In gara2 le merengues si aspettano forse qualcosa in più da alcuni giocatori, in particolare un Doncic apparso molto timido e un Rudy Fernandez che si è preso meno responsabilità del solito, ma la chiave potrebbe essere ancora una volta la difesa.

Chiudiamo con un'altra serie che sicuramente ha ancora da dirci tanto, a dispetto del punteggio con cui si è chiuso il primo episodio. L'Olympiacos ha saputo sfruttare nel migliore dei modi le debolezze manifestate dall'Anadolu Efes Istanbul in gara1, con l'ambiente che si è generato al Palazzo della Pace e dell'Amicizia che ha fatto il resto. Fin troppo netta la differenza di valori vista sul parquet mercoledì sera nella capitale ellenica, con Spanoulis e compagni che hanno dimostrato di tenere fortemente a questa serie per agganciare ancora una volta il treno che porta all'ennesima Final Four della Turkish Airlines EuroLeague. Dall'altra parte, invece, come abbiamo detto poche cose hanno funzionato tra le forze a disposizione di coach Perasovic, il quale sperava di impostare una gara sull'energia e sulla fisicità dei propri lunghi, andati però in difficoltà molto presto. I soli Honeycutt ed Heurtel non possono mettersi sulle spalle un'intera squadra, il coach dell'Efes lo sa e spera in una reazione di orgoglio già domani sera da parte di chi ha deluso le aspettative, in primis un Dunston sottotono e un Osman che potrebbe rappresentare la variabile impazzita della formazione ospite. Dall'altra parte, invece, l'obiettivo è ben chiaro e assume le sembianze di un paio di cifre: 2-0.