"Abbiamo deluso i nostri tifosi, adesso è il momento di tornare in campo e di andare in Turchia per lottare fin quando ne avremo la possibilità. Dobbiamo mostrare carattere e personalità, provando ad approfittare delle possibilità che ci offriranno". La delusione sul volto e nelle parole di Nikos Pappas è eloquente, la stessa dei tifosi del Panathinaikos che abbandonando Oaka al termine di gara-2 scuotono il capo dopo la seconda sconfitta di fila nella serie contro un superbo Fenerbahce. La serie sulla carta più dura, equilibrata, rischia di essere di fatto già ampiamente compromessa: non solo il fattore campo è stato ribaltato, ma la squadra di Obradovic ha messo in tasca nel secondo appuntamento al Pireo una buona fetta di quel biglietto che significa Final Four, tra l'altro da giocare in casa. 

Adesso, all'alba di gara-3, da giocare domani alla Ulker Sports Arena, sembrano apparentemente poche le speranze di vedere riaperti i giochi per la qualificazione, con Bogdanovic ed i suoi ampiamente in controllo sia tecnico che tattico e mentale della contesa. Inoltre, a favore dei turchi padroni di casa, anche statistiche e precedenti, che vedono i greci soccombere contro il Fener nelle ultime cinque apparizioni. L'ultima vittoria dei verdi di Oaka risale addirittura al Febbraio del 2012, mentre l'ultimo appuntamento nella Regular Season di questa stagione ha visto la netta affermazione di Dixon e compagni per 84-63. Quindi, tutto già in archivio oppure c'è una remota possibilità di rimonta? 

Difficile da dire, soprattutto perché il Panathinaikos visto in queste prime due uscite della serie è sembrato davvero troppo brutto, fronte a canestro, per poter impensierire le certezze del Fenerbahce di Obradovic, che ritrovati tutti gli effettivi al meglio - o quasi - della propria condizione fisica, ha mostrato superiorità nelle due metà campo, riuscendo a ribaltare prima i quindici punti di svantaggio della prima apparizione, poi sfruttare la minore pressione sulle proprie spalle nel finale di gara-2. Inoltre, l'ermetica difesa del Pana non sembra più essere tale, scardinata a suon di triple e di penetrazioni dall'uomo del momento in Eurolega, Bogdan Bogdanovic, tornato decisamente alla carica, con prepotente sfacciataggine, dopo l'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per troppo tempo. La carica della guardia serba ha dato al Fenerbahce quella marcia in più per ritrovare solidità e cinismo, armi che fino al crepuscolo della passata stagione stavano per regalare il trofeo finale ai turchi, svanito soltanto per pochissime minuzie. 

La sensazione, oggi, è che la serie sia stabilmente e solidamente nelle mani dei turchi, che difficilmente si faranno scappare la possibilità di giocare la Final Four in casa, davanti al pubblico amico - altre squadre di Istanbul permettendo. Tuttavia, le possibilità di Pascual ed i suoi risiedono tutte, o quasi, nella gara di domani: vincere gara-3 potrebbe far vacillare qualche certezza nella testa del Fenerbahce, a cui tremerebbe la terra sotto ai piedi in vista del quarto appuntamento della serie. Come forzare i turchi alla sconfitta? Difficile, sinceramente, dopo quanto visto ad Oaka: a fare la differenza dovrà essere la difesa dei greci, che dovrà forzare molte più palle perse ai portatori di palla di casa per poi volare in contropiede acquisendo entusiasmo e fiducia. Obiettivo numero uno della difesa del Panathinaikos, ovviamente, Bogdanovic, MVP delle prime due sfide di tutti i playoff di Eurolega, dominatore in terra di Grecia (69.2% da due, 71.4% da oltre l'arco). Non solo: il Pana ha sofferto tremendamente la fisicità di Udoh sotto le plance, oltre alla precisione di Dixon e Kalinic da tre punti; dividersi tra tutte queste bocche da fuoco sarà oggettivamente difficile, ma James, Rivers e compagni devono trovare in fretta la chiave di volta per provare a riaprire una serie che sembra oramai chiusa.