The road ends here.

La strada termina qui, per una tra Fenerbahce e Real Madrid. La crudeltà, la bellezza, lo spettacolo delle Final Four premia soltanto i migliori, quelli che, al termine dei quaranta - e forse più - minuti della semifinali, avranno meritato l'accesso alla finale di domenica della Turkish Airlines EuroLeague. Potrebbe essere tranquillamente l'atto finale della competizione la sfida che stasera, alle 20.30, vedrà sfidarsi i blancos di coach Pablo Laso, primi della classe in Regular Season, e i turchi allenati dal santone del basket europeo Zelimir Obradovic. Due percorsi differenti, quelli che in stagione hanno effettuato Real e Fener, con gli uni indisturbati o quasi verso il primato che hanno trovato in corso d'opera solidità e continuità di rendimento e risultati, soprattutto in trasferta, mentre gli altri, nonostante gli innumerevoli infortuni, sono riusciti a preservare serenità d'animo e una solidità degna soltanto dei migliori, riuscendo a conquistare un prezioso quinto posto prima di ribaltare il fattore campo nella serie contro il Panathinaikos.

Real Madrid e Fenerbahce si presentano al Gala del Sinan Erden Dome con il vento in poppa, forti di un solidissimo primato nei rispettivi campionati e di uno stato di forma che sembra eccelso per entrambe. Riduttivo parlare di una favorita piuttosto che dell'altra, con l'unico fattore, quello ambientale, che può rappresentare per i giallo-neri di casa un vantaggio, con la spinta dei turchi alle spalle, ma anche un insormontabile macigno, di pressione, in caso contrario. La bellezza delle Final Four in tutta la sua essenza, nella sfida tra due delle tre candidate - senza nulla voler togliere all'Olympiacos quarta forza del lotto delle presenti ad Istanbul - alla conquista del trofeo finale.

PUNTI DI FORZA E CHIAVI TATTICHE

Difficile presentare la sfida da un punto di vista tattico, con le squadre che si assomigliano molto per solidità e quadratura di un sistema che pone le rispettive basi spalle a canestro, in difesa, dove sia Laso che Obradovic proveranno a costruire il castello per approdare in finale. Se i turchi proveranno a limitare dal gioco offensivo dei merengues quel Sergio Llull candidato numero uno al titolo di MVP, gli spagnoli dovranno provare a mettere la museruola a Bogdan Bogdanovic, tornato dall'infortunio più forte ed arrabbiato che mai, decisamente travolgente nel playoff contro il Panathinaikos.

Entrambe le squadre proveranno a sfruttare al meglio il pick&roll in attacco per ottenere vantaggi e mantenerli sul perimetro oppure nel pitturato, dove il Fenerbahce sembra avere un leggerissimo vantaggio in termini di peso e stazza. Vantaggio che potrebbe determinare un maggiore controllo dei tabelloni, a rimbalzo, nelle due metà campo, uno dei fattori principali per provare a far spostare l'ago della bilancia dalla propria parte. Altrettanto determinanti saranno le percentuali del tiro da tre punti, con i comprimari come Datome, Dixon, Nunnally, Kalinic e Sloukas da una parte, Fernandez, Doncic, Carroll e perché no Randolph dall'altra, chiamati a fornire un apporto degno di tal nome ai rispettivi uomini chiave.

I ROSTER

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

Dopo aver letto le dichiarazioni della vigilia dei due allenatori e dei due uomini chiave delle rispettive squadre, anche gli altri interpreti dell'incontro sono stati intervistati a margine degli allenamenti effettuati al Sinan Erden Dome. A tal proposito, le parole di Bobby Dixon: "Siamo davvero eccitati di essere qui e di avere l'opportunità di poterci giocare ancora questo trofeo. Abbiamo preparato l'evento nelle ultime due settimane, siamo pronti a giocare. Abbiamo curato ogni minimo dettaglio, non puoi trascurare niente se vuoi portare a casa la vittoria. Tutto conta, chiaramente bisognerà giocare una grande partita nelle due metà campo, difendere duro e provare a segnare molti punti. Sarà anche una gara a chi sbaglierà meno, soprattutto nei minuti finali".

La conferenza stampa di Obradovic e Bogdanovic

Dopo Dixon è stata la volta di Gigi Datome: "Ogni gara fa storia a sé. Una delle chiavi della gara sarà la difesa, se li terremo attorno ai 60 punti, sarà ottimo per noi. Dobbiamo essere tuttavia pronti a reagire a qualsiasi cosa succederà sul parquet. Siamo davvero concentrati sul Real Madrid, sono una grande squadra, allenata benissimo, con una enorme esperienza. Sono inoltre felice che i nostri tifosi ci potranno spingere da vicino, sarà un aspetto fondamentale di questo bellissimo weekend".

Dal Fenerbahce al Real Madrid, con Gustavo Ayon che sottolinea l'importanza di non staccare la spina della concentrazione nemmeno per un solo minuto: "Dobbiamo giocare con intensità e restare concentrati per 40 minuti se vogliamo vincere contro il Fenerbahce. Sono una squadra completa, forse fisicamente, ma anche qualitativamente. Tuttavia anche noi abbiamo le nostre armi, dobbiamo giocare assieme, come una squadra, senza disunirci nelle difficoltà che ci saranno. Loro possono contare sul fattore campo, ma nessuna delle quattro presenti qui a Istanbul può considerarsi favorita rispetto ad un'altra".

La conferenza stampa di Laso e Llull

Ed infine, parola a Luka Doncic, alla prima Final Four della sua carriera, che nel weekend di Istanbul avrà gli occhi del mondo addosso: "Il Fener avrà il suo tifo alle spalle, giocheranno in casa. Hanno giocatori clamorosi come Bogdanovic, Dixon, le due torri Vesely e Udoh. Sono una squadra fortissima, dovremo essere affamati, aggressivi, e soprattutto fisicamente preparati alla battaglia. E' una Final Four, non puoi presentarti senza concentrazione e voglia di lottare. Non sento la pressione, tutti si aspettano grandi cose da me, e tutto ciò rappresenta soltanto una ulteriore motivazione. Sarà fondamentale fermare Bogdanovic e Dixon, che sono i loro due migliori giocatori, ma sarà altrettanto importante in difesa il controllo dei rimbalzi".

Diventare Campioni: Luka Doncic

I PRECEDENTI IN STAGIONE

La gara d'andata si giocò in Turchia, nella vicina Fenerbahce Ulker Arena, con i padroni di casa che la spuntarono in volata grazie al miglior James Nunnally di stagione. Partita equilibrata, chiusa da un libero dell'ala ex Avellino che punì una enorme ingenuità di Carroll a rimbalzo in attacco sul 77-77.

Gara vibrante ed equilibrata anche al Wizink Center di Madrid, dove i blancos riuscirono a ribaltare uno svantaggio di sette lunghezze a metà terzo quarto. Decisive, per il successo, le triple di Fernandez, Llull e Doncic, che dopo venticinque minuti in sordina ritrovarono la vena in attacco archiviando la pratica turca nonostante i tentativi di Bogdanovic e Dixon dalla parte opposta.