Ci siamo quasi, meno di 24 ore e prenderanno il via le Final Eight. Per l'occasione, Vavel Italia vi porterà all'interno di ogni singola squadra partecipante, spulciandovi i set offensivi, oltre ad andare a guardare i punti di forza e non solo delle compagini che proveranno a spodestare la Dinamo Sassari. Dalla Grissin Bon Reggio Emilia, qualificatasi come prima della classe al giro di boa, alla Sidigas Avellino, andremo alla scoperta delle otto squadre: dopo i primi sei episodi su Trento (qui), Pistoia (qui), Cremona (qui), Venezia (qui), Avellino (qui) e Reggio Emilia (qui), oggi guardiamo più da vicino proprio i campioni in carica del Banco di Sardegna Sassari, squadra allenata da coach Marco Calvani.

La squadra sarda è una squadra che esegue raramente dei veri e propri giochi, basandosi tantissimo su pick&roll e isolamenti. I concetti su cui è predicato l’attacco comunque sono chiarissimi: campo aperto al massimo con ben cinque tiratori sempre in campo (i due che si alternano nella posizione di centro sono Alexander e Kadji, e già questo la dice lunga), tanti pick&roll per mettere pressione alla difesa e lavorare di letture sfruttando quello che viene concesso; spesso assistiamo ad azioni del Banco di Sardegna in cui si giocano tantissimi pick&roll uno dopo l’altro in attesa di far male alla difesa. Se si arriva agli ultimi secondi senza aver trovato un buon tiro, Sassari può poi contare su alcuni singoli dotati di un talento offensivo notevole (Logan, Alexander e Mitchell su tutti) che possono segnare giocando l’1contro1.

USCITA VERTICALE E PICK&ROLL

Ciò premesso, se devo indicare il gioco più usato dall’attacco di Sassari è sicuramente l’uscita verticale in punta della guardia (di solito Logan) per giocare un pick&roll centrale. Qui Logan dopo il blocco vede la possibilità di buttarsi immediatamente dentro, ed è bravo dopo aver attirato su di sé l’attenzione della difesa a scaricare per Petway, il quale mette in ritmo Mitchell per un tiro da 3 punti aperto.

Se la guardia gioca il pick&roll, da questo momento in poi, come già accennato, si lavora di sole letture. Logan qui serve il rollante Petway, che avendo attirato l’aiuto difensivo scarica per Alexander. Il quale a sua volta batte il recupero difensivo costringendo all’aiuto l’uomo di Petway, ed è proprio Petway che riceve e può schiacciare.

In questo caso prima dell’uscita verticale di Logan c’è il taglio orizzontale all’altezza della lunetta di Mitchell, che riceve palla dal play e la passa a Logan. Sul pick&roll la difesa di Cremona raddoppia aggressivamente per togliergli la palla dalle mani, e Sassari è spaziata nella maniera corretta per battere questo tipo di difesa.

Petway riceve all’altezza della lunetta e manda a bersaglio il tiro che la difesa gli deve concedere.

Stessa partita, stesso gioco. Sul pick&roll però stavolta Cremona cambia uomo lasciando così Cusin in difesa su Haynes. Il play di Sassari (che nel frattempo è andato al Panathinaikos) batte il lungo avversario innescando l’aiuto di Vitali e la rotazione in angolo di Gaspardo. La palla si muove bene e viene costruito un tiro pulito da 3 per Eyenga (anche lui non gioca più a Sassari).

Stesso gioco anche in questo possesso contro Varese, e anche in questo caso arrivano i 2 punti.

Ultimo esempio, stavolta contro Cantù: pick&roll centrale sul quale la difesa avversaria è in difficoltà, Logan sbaglia in entrata ma Varnado può raccogliere il rimbalzo in attacco e andare a schiacciare.

BLOCCHI SENZA PALLA PER LOGAN

Naturalmente, le uscite dai blocchi di Logan sono una parte fondamentale dell’attacco del Banco di Sardegna. Logan riceve sempre in posizione di guardia e ha massima libertà sul da farsi. In questo possesso contro Varese, esce a ricciolo e attacca in palleggio attirando l’aiuto di un difensore.

Vistosi raddoppiato, scarica palla a un compagno, il quale muove immediatamente la palla trovando Haynes solo dietro l’arco.

In quest’azione contro Cantù, dopo la ricezione Logan aspetta un compagno per giocare un pick&roll. La difesa cambia e da questo momento l’attacco deve scegliere quale dei due mismatch attaccare.

In quest’altra clip, tratta sempre dalla gara contro Cantù, vediamo tutta l’attenzione che Logan attira su di sé quando lavora usando i blocchi. Qui infatti i difensori sono talmente preoccupati della guardia americana con passaporto polacco che finiscono per marcarlo in due. Mitchell si trova così da solo e può prendere il tiro da 3.

Soliti blocchi per Logan, che esce a ricciolo e attacca l’area in palleggio, scaricando sotto per Alexander che segna.

PISTOL ACTION

Per pistol action si intende la sequenza in cui la guardia riceve il passaggio consegnato e subito dopo un blocco sulla palla, quindi sostanzialmente prima un hand-off e poi un pick&roll. Tradizionalmente il passaggio consegnato è del play alla guardia, ma Sassari inizia con lo schieramento horns (di cui abbiamo già parlato: play in punta, due lunghi ai gomiti della lunetta o sulla linea da 3 lungo l'estensione immaginaria dei lati dell'area, e due guardie in angolo), e da questo si passa alla pistol action. Infatti il play passa a uno dei lunghi e va a bloccare per la guardia sul lato forte. Questa guardia sfrutta così il blocco del play e va a ricevere la palla consegnata dal lungo (che gli porta anche un blocco, il secondo quindi che usa la guardia).

Dopo che ha ricevuto, la guardia in palleggio può sfruttare ancora un altro blocco e giocare il pick&roll.

In questo primo esempio Mitchell, chiuso bene dalla difesa, scarica per Sacchetti, che attacca il difensore in recupero e con un grande scarico trova Stipcevic solo per un tiro da 3.

Qui è Logan a ricevere il consegnato e giocare il pick&roll, ma il suo scarico per Stipcevic non porta a un tiro. Logan allora va a posizionarsi in angolo, dove riceve palla dal suo play e mette una tripla.

In questo possesso Logan non sfrutta il blocco del play e cerca di tagliare backdoor, ma la difesa è attenta e gli nega la ricezione. Riceve allora il play (Stipcevic), che con una finta di tiro batte Abass, salvo andare poi a sbagliare un comodo layup.

Contro Venezia vediamo anche una variante: la guardia sfrutta un blocco del lungo e il passaggio consegnato lo riceve dal play. Poi dopo può giocare normalmente il pick&roll con l’altro lungo, e qui Mitchell pesca Alexander tutto solo in area.

Stessa cosa anche qua, e la difesa è costretta a spendere fallo su Alexander.

TRIPLE IN TRANSIZIONE

Non stupisce allora, avendo Sassari sempre cinque tiratori in campo, che il tiro da 3 sia molto cercato anche in transizione.

JOE ALEXANDER

Per chiudere, giusto due righe sul giocatore che è ptobabilmente la pedina più importante nello scacchiere tattico di coach Calvani. Alexander è un 4 perimetrale che viene però usato sempre da 5: se in difesa sicuramente concede qualcosa contro pivot di ruolo, nell’altra metà campo è senz’altro un rebus per le difese avversarie. Gioca molti pick&pop, e sappiamo che può far male innanzitutto con il tiro da 3. Ma negargli il tiro da 3 non vuol dire annullarlo, perché in quel caso Alexander ha la massima libertà dal proprio coach di attaccare in 1contro1 il proprio avversario. E come dimostra questo movimento, marcare un giocatore che unisce coordinazione e atletismo è difficile, soprattutto per un centro:

Per i suoi difensori è difficilissimo tenere l’1contro1:

E anche quando la difesa fa un buon lavoro, lui può sempre trovare conclusioni del genere:

COSA CI DICONO I NUMERI?

- Punti realizzati: 2^ (82.0)

- Assist: 3^ (16.8)

- % da 3: 2^ (38.6%)

- % da 2: 1^ (53.8%)

- Stoppate: 1^ (4.2%)