Da una parte c'è una formazione partita in sordina, che ha ricevuto i necessari aggiustamenti sul mercato e che con l'ottavo posto al giro di boa ha ottenuto anche la spinta giusta per dare il via a una fase centrale della stagione spaventosa. Dall'altra parte c'è un progetto costruito con pazienza e sagacia, capace di raggiungere risultati subito importanti con la qualificazione alle coppe europee e una posizione costante tra le regine del nostro campionato. Sidigas Avellino e Dolomiti Energia Trentino saranno le protagoniste della prima semifinale delle Final Eight Beko 2016 di coppa Italia, ma sono anche due realtà che attirano grande curiosità tra gli appassionati di basket.

Gli irpini sono certamente la squadra del momento, complice una striscia clamorosa di vittorie consecutive, con anche qualche vittima d'eccezione sul proprio cammino. Coach Pino Sacripanti, con l'aiuto della dirigenza che ha messo a posto il roster a stagione iniziata, sta svolgendo un lavoro molto importante nella gestione di un gruppo composto da giocatori di grande talento ed esperienza nel nostro campionato. Il Joe Ragland visto ieri contro Reggio Emilia è certamente l'uomo che balza maggiormente all'occhio, ma giocatori come Leunen, Nunnally e Acker, guidati in campo dal veterano Marques Green, possono far saltare il banco in favore della Sidigas. E non bisogna sottovalutare nemmeno l'apporto di elementi poco appariscenti ma molto efficaci, come Cervi e Buva che sotto canestro possono far sentire il proprio peso e rivelarsi decisivi, con rimbalzi pesanti e l'apporto difensivo che può rivelarsi decisivo sotto le plance. Senza dimenticare Benas Veikalas, l'MVP del quarto di finale contro la capolista Grissin Bon.

Ma dall'altra parte c'è la compagine di coach Buscaglia, che nel proprio quarto di finale contro la decimata Pistoia ha saputo ammortizzare a propria volta un'assenza pesante, come quella di Baldi Rossi, sfoderando una prova in continuo divenire. La difesa è stata fondamentale per la Dolomiti Energia, soprattutto al rientro dagli spogliatoi, quando i giocatori in bianconero hanno saputo mettere in pratica ciò che il loro capo allenatore ha inculcato nelle loro menti all'intervallo. Lockett e Wright, coadiuvati senza troppo costrutto da Sutton, hanno poi fatto il resto nella metà campo offensiva nella rimonta messa in pratica dai trentini nella seconda parte di gara, coadiuvati da un Davide Pascolo mai troppo appariscente, ma sempre nel vivo del gioco della sua squadra. Come per Avellino, anche nel caso di Trento saranno i cosiddetti gregari a fare la differenza: insieme ai due americani che abbiamo già menzionato, proprio una delle "riserve" azzurre a Eurobasket 2015 sarà fondamentale così come Peppe Poeta e il nuovo arrivato Berggren, ma anche Toto Forray e Diego Flaccadori, pronti a dare il massimo nei minuti in cui occuperanno il parquet del Forum.