14 giugno 2015. Il Banco di Sardegna Sassari e la Grissin Bon Reggio Emilia entrano nella storia: per la prima volta, i sardi e gli emiliani si ritrovano una di fronte all'altra per giocarsi, entrambe, il primo titolo italiano della loro storia. A spuntarla, al termine di sette partite bellissime, sono stati gli uomini allora allenati da Romeo Sacchetti, con la formazione biancorossa che ha avuto l'occasione di chiudere la serie alla sesta gara, in cui è stata però portata all'overtime dalla Dinamo, che poi avrebbe portato in Sardegna il primo tricolore della storia dell'isola. Ora, a 358 giorni di distanza dall'inizio di quella storia serie che valeva lo scudetto, il Banco di Sardegna Sassari e la Grissin Bon Reggio Emilia torneranno ad affrontarsi in una serie di playoff. Anche se questa volta varrà "solo" un quarto di finale e si disputerà in non più di cinque episodi, si prospetta una serie di scontri dall'alto valore spettacolare.

I PUNTI DI FORZA

Sembra ormai scontato dire che l'armata italiana è il principale segreto della compagine di coach Menetti, anche se il trascinatore della Reggiana continua a essere Rimantas Kaukenas. Il grande vecchio proveniente dalla Lituania, che di scudetti vinti e di gare da dentro o fuori se ne intende, ha giocato poco rispetto al resto dei compagni, ma il suo impatto è stato fondamentale soprattutto nella fase intermedia della stagione, in cui la Grissin Bon ha sognato anche di poter concludere la regular season in testa. E alle spalle dell'ex Mens Sana, come detto, spicca la pattuglia azzurra con Aradori, Polonara, Stefano Gentile e si spera anche Della Valle, per il quale si prospetta uno stop di circa dieci giorni per un problema all'anca.

Dall'altra parte, è altrettanto ovvio e scontato parlare delle doti balistiche della Dinamo Sassari, che, neanche a dirlo, ha in David Logan la propria stella più lucente. Il playmaker di Chicago ha continuato a trascinare la squadra campione d'Italia a suon di triple e di giocate ad alto effetto scenico, e attorno a lui la squadra si è mossa in maniera fluida, anche se i passaggi a vuoto nel corso della stagione sono stati lunghi, alcuni dei quali anche abbastanza lunghi. Ma assieme all'ex Maccabi si sono certamente segnalato un arrivo del penultimo minuto come Josh Akognon e un altro americano, Joe Alexander: il primo ha dato energia e ulteriore fantasia all'attacco sassarese, con oltre 17 punti di media, mentre l'atletismo della ottava scelta al Draft 2008 è venuto fuori partita dopo partita.

LE MINE VAGANTI

Abbiamo parlato di un lituano come stella più brillante nello scacchiere della Grissin Bon Reggio Emilia, ma chi può fare da chiave in questa serie è un altro baltico. Darjus Lavrinovic, infatti, può rappresentare la variante impazzita di una sfida che, con ogni probabilità, si deciderà punto a punto in ciascuna delle partite in programma. Un lungo che lotta e cattura rimbalzi pesanti, ma anche con una mano dolcissima dalla lunga distanza e con una disciplina tattica di grande livello: può essere l'altro ex Siena a dare una spinta in più agli emiliani, specialmente in fasi della partita in cui, inevitabilmente, caleranno le percentuali al tiro da entrambe le parti, o comunque le principali bocche da fuoco reggiane tireranno il fiato.

E dall'altra parte, invece, a dare ulteriore brio a un attacco già particolarmente mobile e pericoloso come quello del Banco di Sardegna, potrebbe pensarci un altro folletto. Rok Stipcevic è uno dei giocatori che è partito meno volte nello starting five, sia nella gestione di Sacchetti che in quella di Pasquini: solo quattro partenze dalla palla a due sulle trenta partite di campionato per il playmaker croato, il quale però conserva proprio nelle uscite dalla panchina il proprio segreto. Essere il terzo marcatore di squadra e il miglior tiratore dalla lunga distanza con il 42.5% sono due elementi che rendono l'ex varesino un giocatore fondamentale, e lo diventerà ancor di più in questi playoff, in cui uno strappo può essere decisivo per una singola partita, e di conseguenza per far girare un'intera serie.

STATI MENTALI DIVERSI

Di fronte, come detto, ci saranno le due finaliste dell'ultimo playoff per lo scudetto. Ma, sempre come abbiamo detto, di fronte ci saranno anche due squadre che hanno vissuto campionati diametralmente opposti, e che si presenteranno dunque una al cospetto dell'altra in condizioni psicologiche diverse. La Grissin Bon Reggio Emilia ha lottato per ventinove giornate in testa alla classifica, arrendendosi alla capolista Milano solo nel finale di stagione, anche a causa di uno scontro diretto perso in maniera beffarda al Forum. Un campionato condotto con grande saggezza, grazie alla continuità data al lavoro di coach Menetti ma anche alla maturità in crescita costante dei propri giovani in rampa di lancio: non solo i celebratissimi Polonara e Della Valle, ma anche un Gentile sempre più leader quando è sul parquet, oltre a un De Nicolao che ha pian piano avuto maggior coraggio, tanto da essere premiato con la chiamata tra i 24 pre-convocati per il torneo di Torino.

E se Reggio Emilia, per la maggior parte della regular season, ha riso, Sassari ha soprattutto pianto. La costruzione del roster non ha sorriso ai campioni in carica, e di fatto è stato il primo passo di una stagione certamente non indimenticabile. L'uscita di scena dall'Eurolega senza nemmeno una vittoria è stata la prima goccia di un vaso che ha definitivamente traboccato a metà novembre, con le dimissioni di Meo Sacchetti e l'arrivo in panchina di un uomo navigato come Marco Calvani. Ma nemmeno l'ex coach della Virtus Roma ha saputo riportare in linea di galleggiamento una barca che, nel frattempo, conosceva un equipaggio in continuo mutamento, e che ora dovrà essere condotto almeno fino al termine della stagione da Federico Pasquini.

IL FATTORE CAMPO

Come in tutte le serie ad eliminazione diretta, il fattore campo non può non essere un elemento determinante in una sfida così accesa e spettacolare, come quella tra Reggio Emilia e Sassari. Il PalaBigi si prepara ad accogliere coloro i quali hanno tolto il sogno di piazzare sul tetto il primo vessillo tricolore della storia della Reggiana, mentre il PalaSerradimigni spera di rivivere le serate magiche di quasi un anno fa. In ogni caso, si tratterà in entrambi i casi di due veri e propri catini, pronti ad incoraggiare i rispettivi beniamini per rendere ancor più spettacolare e straordinaria la più incerta tra le serie dei quarti di finale.

IL CALENDARIO DELLA SERIE

GARA 1 07/07/2016 20:45 Reggio Emilia-Sassari
GARA 2 09/05/2016 20:45 Reggio Emilia-Sassari
GARA 3 11/05/2016 20:30 Sassari-Reggio Emilia
GARA 4 (ev.) 13/05/2016 20:30 Sassari-Reggio Emilia
GARA 5 (ev.) 15/05/2016 20:30 Reggio Emilia-Sassari