Gara1 di quella che almeno sulla carta dovrebbe essere una semifinale molto equilibrata è già negli archivi, ed è possibile fare qualche osservazione sulla scorta di quanto visto nel primo episodio della serie..

AVELLINO E IL PICK&ROLL

La Sidigas è una squadra che gioca tanti, tantissimi pick&roll, motivo per cui Reggio per vincere questa serie deve fare un gran lavoro difensivo in questa situazione. Il game-plan di coach Menetti prevede uno show aggressivo del difensore del bloccante, e i tempi e i modi con cui la palla uscirà dal blitz difensivo potrebbero avere una grossissima influenza sull’esito finale della serie.

Se il lungo in aiuto riesce a far sì che anche solo per un attimo il palleggiatore dia le spalle al campo, è una vittoria per la difesa di Reggio perché avrà tutto il tempo per recuperare.

Qui la palla addirittura non esce dal raddoppio ed arriva la palla persa. Ha le sue colpe anche l’attacco di Avellino perché l’unico passaggio che avrebbe Ragland in questo caso è per Nunnally in angolo e sarebbe per forza di cose lento.

Vince la difesa di Reggio anche se, come in questo caso, Ragland si libera immediatamente della palla senza neanche il bisogno di un aiuto aggressivo del lungo.

Ultimo caso: l’aiuto fa sì che il palleggiatore sia costretto ad indietreggiare. Acker riesce a servire sotto canestro Buva (che si trova ora marcato da un piccolo che ha dovuto ruotare su di lui), ma il passaggio è lento e così Silins, che aveva aiutato sul pick&roll, può recuperare e dare fastidio al lungo avellinese.

Cambia tutto se invece l’attacco degli irpini riesce a far uscire la palla dal raddoppio rapidamente e con buoni passaggi. Due sono le alternative:

1) la migliore è servire il rollante, che si troverebbe così in situazione di gestire un 4contro3. Buva qui legge l’aiuto di Della Valle e trova Acker in angolo per un tiro da 3 di qualità, dal quale non a caso scaturisce un rimbalzo in attacco.

Vita ancor più facile per Avellino in quest’altra situazione, nella quale Ragland serve con un passaggio sparato Buva e Della Valle non aiuta dal lato debole (preoccupato di lasciare libero Acker).

2) L’altra possibilità è di coinvolgere un terzo uomo che ha il compito di togliere pressione al palleggiatore dandogli subito una linea di passaggio. È quello che fa qui Nunnally:

Anche qua il protagonista è Nunnally, che trova subito Leunen il quale forse avrebbe avuto lo spazio per un tiro da 3.

Una possibilità per Avellino, invece di usare il pick&roll, potrebbe essere una situazione di quest'altro tipo, nella quale il play dopo aver servito il lungo va a ricevere un un hand-off: così avrebbe la possibilità di ricevere in movimento e prendere velocità senza che il lungo avversario possa contenerlo in maniera così aggressiva.

IL QUINTETTO PICCOLO DI REGGIO EMILIA

La Grissin Bon, complice anche l’infortunio nel primo tempo di Veremeenko, ha iniziato il terzo quarto con un quintetto che vedeva Silins da numero 4 e Polonara da numero 5. Avellino non ha fatto pagare la differenza fisica agli avversari e l’attacco ha cominciato a girare a vuoto, intestardendosi troppo nel cercare di servire Leunen e Cervi sotto canestro. Passaggi del genere, con tutti i giocatori fermi mentre Cervi cerca di prendere posizione, agevolano la difesa ed è così che Reggio Emilia ha scavato il solco.

Decisamente meglio così, dopo aver mosso la palla mentre il lungo prende posizione sotto:

Altrimenti, se questo quintetto di Reggio Emilia non viene messo in difficoltà in difesa, poi in attacco può aprire tantissimo il campo giocando a volte anche con tutti e cinque i giocatori sul perimetro (o al massimo quattro fuori e uno dentro): e a quel punto è la difesa di Avellino ad andare in difficoltà:

Vedremo se Menetti userà quintetti di questo tipo anche in gara2, dove comunque potrà contare su Golubovic e Lavrinovic come centri. E vedremo se nel caso Sacripanti si adeguerà schierando magari Nunnally da 4 tattico.

KAUKENAS CHI MARCA?

L’idea di Max Menetti è stata, quando erano in campo insieme Silins e Kaukenas, di mettere Silins su Nunnally spostando così Kaukenas su Leunen: questo perché Leunen gioca sostanzialmente solo sul perimetro e perché così Reggio può cambiare nelle situazioni di pick&roll o pick&pop che coinvolgono Leunen.

Oppure quando il lituano marca un esterno, in maniera più tradizionale, Menetti non lo mette mai su Green o Ragland. Se c’è Veikalas, Kaukenas si occupa di lui; altrimenti nei quintetti avellinesi con il doppio play è Nunnally a essere marcato da Kaukenas. Aspettiamoci che Leunen vada di più a rimbalzo in attacco se marcato da Kaukenas e forse più isolamenti (anche in post) per la guardia avellinese e per lo stesso Leunen; ma il lungo irpino dovrà attaccare sicuramente meglio di così:

SE AVELLINO FORZA, REGGIO VA IN CONTROPIEDE

La Grissin Bon è bravissima a volare in contropiede, e la Sidigas se vuole togliere quest’arma agli avversari deve innanzitutto mantenere un buon equilibrio in campo nel senso di non mandare troppi giocatori a rimbalzo in attacco e le guardie devono subito essere pronte a tornare in difesa. Ma soprattutto, Avellino non può permettersi di prendere tiri affrettati come quelli che in questo possesso prendono Green prima e Ragland poi.

O come fa ancora Ragland qui:

L’ATTACCO DI REGGIO EMILIA AL SUO MEGLIO

Lo sapevamo già, ma quando l’attacco della Grissin Bon è a pieno regime è davvero qualcosa di bello.

Tutto pronto per gara2 di questa che è anche una partita a scacchi tra i due allenatori. Enjoy it!

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