E' bastato poco all'Italia di Ettore Messina per avere la meglio di una coriacea ma sempre modesta Tunisia nella gara che segnava l'esordio degli azzurri al tanto atteso pre olimpico di Torino. Un'accelerazione, un cambio di marcia e di intensità netto che è servito per mettere in chiaro le cose, consolidare le gerarchie sul parquet di gioco ed archiviare, con meno patemi d'animo possibile, la contesa. Nonostante le difficoltà iniziali, nell'approccio del match così come nello sviluppo e nella fluidità degli schemi offensivi, gli azzurri non hanno avuto problemi nella ripresa a piazzare il parziale di venti punti che ha tagliato definitivamente le gambe a Rogg e compagni. Rompere il ghiaccio - da favoriti assoluti - e contro una squadra che aveva poco da perdere, non era facile, e resta una parziale attenuante ad una prestazione non del tutto esaltante. 

Strenue la resistenza dei tunisini nella prima metà di gara, aiutati da un'Italia che si è affidata alla verve di un Andrea Bargnani visibilmente tirato a lucido, protagonista in attacco come sotto le plance in difesa. Certo, il test non è stato di quelli maggiormente probanti, ma dopo mesi di assenza, il centro romano ha dato cenno di presenza, mentale e fisica. Al suo fianco, quasi come in un film di Batman e Robin, l'uomo mascherato - Marco Belinelli - ha tolto non poche castagne dal fuoco ad Ettore Messina. Almeno due le conclusioni dalla distanza del talento bolognese hanno posto rimedio alle lacune offensive della compagine italiana.  

Due note liete, che si affiancano a quella che sembra esser diventato il marchio di fabbrica della Nazionale di Messina: la difesa. E' spalle a canestro che gli azzurri hanno retto nel primo tempo prima di scappare nella ripresa, concedendo la miseria di due punti nel terzo quarto alla compagine africana. Al netto della scarsa tecnica avversaria, i dettami imposti dal vice allenatore degli Spurs si notano eccome: un assetto compatto e coeso, una serie di aiuti e recuperi e di pressione sulla palla degna di una difesa di tal nome. Una notizia se si pensa alle molteplici difficoltà che non più tardi di un anno fa avevano costretto gli azzurri ad abbandonare Lille. Ovviamente - in tal senso - ci si attende una risposta dalla sfida di stasera contro la più quotata Croazia, che sfrutterà maggiormente il pick&roll, situazione che contro il Canada a Bologna ci ha dato fastidio e non poco. 

Infine, anche se fa poco testo nel contorno di ieri, restano da rivedere - soprattutto fisicamene - alcuni azzurri apparsi in debito di ossigeno ed alquanto arrugginiti. Si nota infatti un leggero ritardo di condizione - ma è del tutto fisiologico - in quei giocatori che fino a due settimane fa erano impegnati nelle finali dei rispettivi campionati e che senza alcun periodo di sosta e senza mai rifiatare hanno iniziato l'avventura estiva con la maglia della Nazionale. Gli azzurri hanno completato un quarto dell'opera, stasera si parrà la nostra nobiltà.