L'Italia del basket non andrà a Rio. Non parteciperà alle Olimpiadi 2016 ed è difficile pensare che una squadra di simili talenti si possa facilmente riformare. Già perché a breve potrebbe disgregarsi del tutto, considerando i 30 anni di Bargnani e Belinelli, i quali potrebbero ritirarsi dalla nazionale prima delle prossime Olimpiadi. Anche se non dovessero farlo gli anni si farebbero sentire per tutti, tutto faceva pensare che questo sarebbe stato il nostro anno. L'unica cosa che ci rimane adesso è piangersi addosso per la partita di ieri sera.

La Croazia ha vinto con merito, giocando in modo corale e sfruttando la propria fisicità per collezionare rimbalzi offensivi nei momenti cruciali del match. Al contrario gli azzurri hanno forzato la maggior parte dei tiri in un attacco che Messina non ha saputo modellare secondo le sue tipiche caratteristiche. E' mancata inoltre la nostra tipica intensità difensiva che ha caratterizzato le gare precedenti, troppi falli che hanno portato non a caso all'espulsione di molti nostri giocatori (quelle di Gallinari e Bargnani hanno cambiato la direzione della partita). E se possiamo rimproverare qualche fischio di troppo agli arbitri che di certo non ci hanno favorito, è altrettanto vero che l'Italia arrivava sempre con poco ritardo sugli aiuti e a rimbalzo, ma quel poco che bastava ad avvantaggiare gli avversari nell'azione offensiva.

Il migliore dei nostri è stato senz'altro Niccolò Melli, che ha giocato un'altra partita favolosa in cui non sbaglia una scelta e non si prende un tiro di troppo. Quel tap-in vincente su tiro sbagliato da Belinelli è l'emblema della sua prestazione: sempre attento e pronto a rendersi utile alla squadra in entrambe le metà campo. L'uscita dal campo di Gallinari (probabilmente ingiusta) ha messo in evidenza tutte le nostre difficoltà offensive, per non parlare di quelle difensive, dove siamo rimasti quasi nel caos regalando troppi rimbalzi offensivi. Certo, poi ci deve essere anche quel Bogdanovic che segna sulla sirena con la mano in faccia e uno strepitoso Simon dall'arco dei tre punti. A tal proposito bisogna fare i complimenti alla formazione croata e a coach Petrovic che ha saputo centrare i punti deboli dell'Italia dopo la sconfitta subita nei gironi.

Dopo aver percorso due strade diverse con due allenatori più che ottimi come Pianigiani e Messina ed essere giunti a risultati troppo poco soddisfacenti (vuoi anche per infortuni ad alcuni top player), viene da pensare che sia quasi un'impresa amalgamare i nostri migliori giocatori per creare una nazionale vincente. Forse il fallimento di Ettore Messina ha aperto gli occhi anche a chi criticava Pianigiani; per una volta, forse, non è colpa dell'allenatore.