Non c'è due senza tre. Si può pensare questo quando si guarda all'ennesimo miracolo - per l'appunto il terzo consecutivo - realizzato dalla Betaland Capo d'Orlando. Ancora una presenza nell'Olimpo della pallacanestro nazionale per la formazione che rappresenza sempre di più un popolo, una comunità di circa 15.000 abitanti che è sempre più il cuore pulsante di una regione intera, per quel che concerne la palla a spicchi. Per altre trenta giornate, dunque, la compagine guidata dal patron Enzo Sindoni è pronta a regalare una stagione di grande divertimento, e magari con un sogno da cullare e da portare avanti anche oltre la fine della regular season.

LE CERTEZZE

Se c'è qualcosa su cui coach Di Carlo può puntare, è certamente la solidità di un gruppo che, rispetto alla scorsa stagione, non è cambiato più di tanto. E questa, in un certo senso, è una bella novità in casa Betaland Capo d'Orlando, una squadra e una piazza spesso abituata a veder cambiare quasi in toto il roster da osservare e da sostenere durante la stagione. Le conferme importanti sono quelle di Zoltan Perl e Vojislav Stojanovic, i quali si alterneranno al fianco del figliol prodigo Diener sugli esterni, così come farà Tommaso Laquintana nello spot di playmaker in alternanza con un altro volto nuovo molto atteso, l'uruguaiano Bruno Fitipaldo. E non si può parlare di grandi conferme senza citare Sandro Nicevic, il capitano della risalita dalla A2 e delle belle salvezze nelle ultime due stagioni. La conferma più importante, però, è in un certo senso quella del coach. Gennaro Di Carlo ha potuto toccare con mano quanto sia difficile allenare nella massima serie, ma anche quanto possa essere così stimolante farlo in una piazza così calda, passionale ma sempre e comunque riconoscente del lavoro fatto, in campo e fuori. Ora l'allenatore campano potrà impostare una stagione di sana pianta, con il pieno sostegno della dirigenza e della tifoseria.

IL PUNTO INTERROGATIVO

Proprio la tanta gioventù messa a disposizione di Gennaro Di Carlo, il quale inizia la stagione da head coach dopo essere subentrato a campionato in corso a Griccioli, potrebbe rappresentare la grande incognità in casa Orlandina Basket. A differenza della scorsa stagione non c'è più Gianluca Basile, il quale ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e per il momento non ha preso una decisione in merito ad un'eventuale seconda carriera nel mondo del basket. Non è stato confermato nemmeno Vlado Ilievski, altro veterano così come Sandro Nicevic, che dopo qualche giorno di riflessione ha deciso di tenersi stretti i gradi di capitano biancoblu. Attorno all'ex giocatore di Treviso e al già citato Diener, una lunga sfilza di giocatori giovani e di talento: il classe 1990 Delas, i classe 1991 Fitipaldo e Iannuzzi, il classe 1993 Berzins, i classe 1995 Laquintana e Perl e dulcis in fundo Vojislav Stojanovic, appena 19enne.

LA STELLA

Il nome del punto fermo della Betaland Capo d'Orlando 2016/2017 è anche quello di uno dei nuovi arrivati (si fa per dire) alla corte paladina. Drake Diener, quasi dieci anni dopo, è infatti pronto a prendere per mano la squadra che - per una stagione - ha fatto diventare grande. E lo fa con un ruolo diverso, per certi versi più importante. Se nella magica annata sotto la guida di coach Meo Sacchetti, la point guard nativa di Pont Du Lac era il realizzatore di una squadra straordinaria (completata dalla lucida follia di Pozzecco, dall'atletismo di Slay, dall'esplosività del compianto Howell e dal talento di Wallace), in questo secondo capitolo del romanzo d'amore scritto a quattro mani da ManDrake e dal popolo orlandino il ruolo è quello di leader, tanto offensivo quanto caratteriale. Una specie di capo-popolo in un roster rinnovato e ringiovanito, che insegue le stelle.

DUE POSSIBILI CRACK

Se da una parte la gioventù - e in un certo senso l'inesperienza - può rappresentare un grosso punto interrogativo, nella stagione della Betaland Capo d'Orlando possono finalmente esplodere due potenziali stelline, attese dal definitivo salto di qualità che può avvenire qui dove sono passati giocatori del calibro di McIntyre, Wallace, Hunt, Boatright e lo stesso Diener. Tutta gente che dopo l'annata in Sicilia hanno calcato i principali palcoscenici internazionali. E quest'anno potrebbe essere la volta di Bruno Fitipaldo e Janis Berzins. Il playmaker uruguaiano ha fatto finalmente il salto di qualità, lasciando il suo Paese per interfacciarsi con il basket del Vecchio Continente: riconosciuto subito per le sue doti di leader e di grande passatore, il giocatore ex Obras Buenos Aires ha già regalato delle perle non da poco in precampionato, e promette spettacolo. Del lettone Berzins si è già sentito parlare a lungo, nella sua pur breve carriera: a partire dagli Europei under 20 del 2013, quando trascinò la sua Nazionale fino alla finale, persa contro l'Italia di Della Valle e Tonut. Dopodichè l'interessamento di alcune big europee - tra cui il Barcellona - ma un legame indissolubile con la VEF Riga, fino al trasferimento in Italia per provare a fare il definitivo salto di qualità, ad un'età giusta, in un campionato molto valido e soprattutto in una piazza ideale per esprimersi.

Roster

Bruno Fitipaldo, 1991, 184 cm, Play Prima esperienza in Europa. La scorsa stagione con l'Obras Basket Buenos Aires chiude con 11.2 punti, 4.6 assist e il 40% da 3, e un massimo di 25 punti contro il Quilmes.

Antonio Iannuzzi, 1991, 208 cm, Ala Vivaio Scandone, l'ultimo anno in A2 con Omegna segna 13.7 punti di media, quasi 4 in meno di quanti realizzati con la stessa maglia l'anno prima.

Tommaso Laquintana, 1995, 188 cm, Play Confermato, l'anno scorso 6.7 punti e 2.2 assist a partita, con medie di tiro però basse (40% da 2, 27% da 3).

Zoltan Perl, 1995, 195 cm, Guardia Confermato, la scorsa stagione 7.2 punti di media

Sandro Nicevic, 1977, 210 cm, Centro Quando arrivò in Italia, nel 2008 alla Benetton, era già un veterano. A Capo d'Orlando da 4 stagioni, l'ultima con 7.8 punti di media.

Mario Delas, 1990, 207 cm, Centro Carriera fin qui divisa tra Lituania e Croazia, con una puntata nella Liga Endesa spagnola e, lo scorso anno, nel campionato estone, dove con Tallinn realizza 8 punti di media in 16 partite.

Drake Diener, 1981, 196 cm, Guardia Torna in Italia dopo una stagione da sole 9 partite in Liga Endesa (6.1 punti) e 8 in Eurocup (7.6) col CAI Saragozza.

Dominique Archie, 1987, 200 cm, Ala Torna a Capo d'Orlando, dov'era già stato per due stagioni, dopo un anno in Belgio, all'Ostenda, con 7.2 punti di media col 53.7% da 3. In precedenza, due stagioni in Romania e 1 in D-League.

Vojislav Stojanovic, 1997, 199 cm, Guardia Confermato, la scorsa stagione 5.2 punti e 2.4 rimbalzi.

Janis Berzins, 1993, 201 cm, Guardia/Ala Esordisce a 17 anni in Baltic League, con il VEF Riga disputa varie competizioni continentali. Nella scorsa stagione, 10.2 punti di media nel campionato lettone, con un high di 18.

Coach: Gennaro Di Carlo (1973) In carriera è stato head coach a Scafati, Treviso e, negli anni '90, nelle squadre femminili di Caserta e Rende. Dallo scorso dicembre lo è a Capo d'Orlando, che ha risollevato da una retrocessione che sembrava certa.