Parole importanti dopo una vittoria importante. Gennaro Di Carlo si esprime con la solita tenacia e consistenza dopo la gara che la sua Betaland Capo d'Orlando ha portato a casa contro una Vanoli Cremona arcigna e mai doma fino agli ultimi secondi. Possessi finali in cui si è vista la grinta e la determinazione del gruppo guidato dal coach campano, che ha così parlato: "Mi aspettavo una partita così complicata, sapevo di trovare una Cremona battagliera e bisogna far loro i complimenti per la tenacia mostrata. Mi aspettavo anche un'Orlandina che potesse andare a singhiozzo, visto che venivamo da due settimane in cui avevamo fatto fatica ad allenarci 5 contro 5. Una combinazione di fattori che mi faceva tremare, ma sono contento per la vittoria che ci pone al termine di un trittico di partite complicate. Averle vinte tutte è sinonimo di crescita, ad oggi pensiamo che il gruppo è sano e guarda avanti con la consapevolezza che possiamo ancora crescere".

"Piano piano cercheremo di recuperare sia Perl che Nicevic - prosegue il coach - , speriamo che Diener venga lasciato in pace dalla sfortuna. Così, con un roster completo, crediamo che l'Orlandina possa giocarsela contro qualunque squadra del torneo. Possiamo costruire una bella stagione, soprattutto se manterremo l'imbattibilità casalinga. Anche a Brescia, come stasera, la squadra ha fatto le mosse giuste e ha giocato in maniera corretta, difendendo in maniera importante. Da martedì inizieremo a lavorare in funzione di Caserta, non solo sulle ali dell'entusiasmo ma anche con l'intenzione di fare risultato. La squadra gioca d'insieme, si passa la palla e prova a leggere la partita, così saremo complicati da marcare. Considerando la prova di Cremona, i nostri meriti aumentano, gli errori non sono mancati e lavoreremo per limitarli".

Ha parlato anche Giuseppe Sindoni, il quale ha dato un paio di annunci importanti di mercato: "Voglio esprimere innanzitutto la soddisfazione più totale per quello che il gruppo sta facendo, siamo tutti contenti. È un bel momento, la tentazione di non intervenire sul mercato è stata grossa, perchè i risultati non stanno mancando e la chimica è quella giusta. Ci siamo accorti che potevamo aggiungere un tassello, il gruppo è composto da persone straordinarie e la valutazione dopo Brescia è stata univoca. In settimana abbiamo raggiunto un accordo con Mario Delas per eliminare la clausola di uscita per il 21 novembre. Credo che ci sia soddisfazione reciproca e abbiamo trovato immediatamente l'accordo, dalla partita contro Cantù dopo la quale abbiamo stabilito che Mario finirà la stagione con noi". 

"La seconda notizia - prosegue il direttore sportivo dell'Orlandina Basket - è che il giocatore che abbiamo ingaggiato è Milenko Tepic. Questo acquisto ci inorgoglisce del progetto che stiamo portando avanti ormai da 15-16 mesi, ora ci vedono tutti con un occhio che prima non usavano nei nostri confronti. Questo acquisto mi ricorda quello di Adam Wojcik, lì si ebbe la percezione del fatto che qualcosa a Capo d'Orlando stava cambiando. Spero che Milenko rappresenti la stessa cosa, nove anni dopo. L'altra considerazione che faccio è che secondo me il 2007/08 è stata un'annata magica, che ci ha lasciato qualcosa di speciale, e quest'anno vedo tanto in questo gruppo. L'asticella non l'abbiamo mai posta, il nostro unico obiettivo è sempre stato quello di raggiungere una qualità di gioco che faccia risaltare le abilità dei nostri giocatori".

Cesare Pancotto si mangia le mani per una partita che avrebbe potuto rappresentare la svolta per una stagione nata male per la Vanoli Cremona. Il coach lombardo evidenzia il buon momento dell'Orlandina, ma anche il fatto che i suoi erano riusciti a recuperare: "È stata una partita vera, i ragazzi hanno fatto tante cose buone. Il rapporto tra le palle perse e gli assist è stato buono, abbiamo fatto una buona difesa abbassando le statistiche e i numeri di Capo d'Orlando e lavorando bene contro Fitipaldo, che è la fonte del loro gioco. Come sempre le partite si decidono sui particolari, la differenza l'hanno fatta i tiri liberi. Abbiamo forse esagerato nei tiri da tre, che sono stato però anche l'arma nel recupero dal -10, e abbiamo lavorato bene a rimbalzo. Però alcune giocate hanno come comune denominatore l'istinto della vittoria e la fiducia, che hanno avuto loro e che non abbiamo avuto noi. Dovevamo riuscirci contro la squadra del momento e in un parquet tosto. Noi conosciamo la nostra situazione, avevamo bisogno di allontanarci da casa, la partita è andata come volevamo noi, ma i dettagli hanno un significato. Non ci nascondiamo davanti alla difficoltà, mi piace metterci la faccia".

VAVEL Logo
About the author